Capitolo 5

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Ecco qua.
Primo giorno di scuola a New York. Mi sento male al solo pensiero di iniziare un giorno in una città che non conosco, con una lingua che non è la mia e soprattutto con persone che non conosco.

Qua la scuola è già iniziata da una settimana, questa è la seconda. Ho seriamente paura di andare la... se non mi ricordo alcune parole? Se faccio come al mio solito una figura di merda? Mi farò degli amici??
Beh lo vedremo solo vivendo, era questo il proverbio? Non lo so con precisione ma al momento è l'ultima delle mie preoccupazioni.

Mi faccio coraggio e scendo dal letto, sarà una lunga giornata.

Mi avvio verso il mio bagno personale, una cosa molto utile dato che mio fratello occupava sempre l'unico bagno della nostra vecchia casa.
Mi lego i capelli in una coda e mi preparo per fare una doccia.

Finita la doccia mi avvio verso la mia cabina armadio e prendo una maglietta a maniche corte bianca e i miei jeans preferiti. Mi metto le mie Vans nere, prendo il mio zaino rosso e scendo al piano di sotto per fare colazione.

Scendendo le scale noto un silenzio molto irritante e inquietante. Dove saranno finiti gli altri?
Mi incammino più velocemente verso il salotto e vedi tutta la mia famiglia a tavola, con il volto abbassato e gli occhi tristi.

Credo che a nessuno sia piaciuta questa cosa del trasferirsi a New York.

Decido di rompere il ghiaccio dicendo un quasi allegro buongiorno.
Appena pronuncio "buongiorno" tutti alzano la testa e mi guardano...sembrerà strano ma mi sento in imbarazzo.

-Buongiorno tesoro.- dice mia mamma con una voce allegra ma allo stesso tempo triste.
-Buongiorno sorellina, sei pronta per oggi?- dice mio fratello.
-Certo, io sono nata pronta.- dico io con una voce sicura.
-Si si certo- dice mio fratello ridendo.
Mi sta prendendo in giro? Stronzo.
Prendo una mela dal cesto della frutta e gliela lancio. Lui intento a ridere non riesce a schivarla e la mela lo colpisce al petto.
-Aia!-
-Ragazzi! Muovetevi che siete in ritardo!- ci interrompe nostra madre.

Sono uscita ormai da un quarto d'ora e sto cercando la fermata dell'autobus per andare a scuola ma c'è un piccolo problema... non so assolutamente dove sia!
Ieri sera ho fatto qualche ricerca per vedere un po' la scuola e tra questo ho cercato anche il tragitto da fare ma non me lo ricordo molto e menomale che mia mamma mi aveva avvisata che le strade di New York erano molto confusionarie.

Sto "vagando" per la strada e più passa il tempo più mi innervosisco, beh come si dice.. il buongiorno si vede dal mattino, no?

Decisa di ritornare a casa vedo correre una ragazza con lo zaino in spalle... forse andrà nella mia scuola.... e se la seguissi? Tanto sono comunque in ritardo se poi mi porterà in una scuola totalmente sconosciuta vedrò cosa fare.
Mi metto a seguirla... non ho mai corso così tanto in vita mia.
Dopo cinque minuti buoni di corsa arriviamo ad una fermata di un autobus rosso, lo vedo arrivare, spero sia quello giusto.
Salgo, è molto pieno ma per fortuna una donna si alza per scendere e io occupo subito il suo posto... sono stanca morta.
Dopo circa tre fermate vedo una grande scuola proprio come quella che ieri ho visto su internet. Al quel punto mi rendo conto che non ho sbagliato strada e che quella ragazza mi ha portata nella scuola giusta.

Scendo dall'autobus e mi dirigo spaventa ma allo stesso tempo elettrizzata verso la scuola.
Nel diciamo "cortile" della scuola ci sono tutti i tipi di studenti, quelli che fumano, quelli che spaventati ,forse da una futura verifica, ripassano, quelli che stanno in solitudine, i gruppetti di ragazze fighe, il gruppetto del ragazzi fighi, il gruppo delle cheerleaders e il gruppo dei giocatori di football.

Mi dirigo all'interno della scuola... è grandissima forse è dieci volte più grande della mia scuola vecchia. Cerco la strada per la segreteria ma ovviamente non la trovo.

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