Ebbene, quindi alla fine siete entrati lo stesso a vostro rischio e pericolo.
Bravi, siete ribelli nel sangue, già mi piacete.Chi sono io? Beh, il narratore di questa cazzata pazzesca ovviamente. Sfruttano la mia parlantina, tenendomi chiuso in una fottuta cantina per raccontare questa fanfiction di una bimbominchi... una bravissima, buonissima e levissima scrittrice di talento, fanciulla modello e ispiratrice di valori per le nuove generazioni ormai corrotte, praticamente la figlia della reincarnazione di Saffo e Bob Marley, che non mi sta puntando un fucile a pompa addosso con aria poco raccomandabile proprio in questo momento. Certo che no.
Cosa sento dalla regia? Non posso utilizzare un linguaggio ritenuto scurrile? E allora dov'è il divertimento di prendere i lettori per il c... per i fondelli, cosa avevate capito. Che poi detto in una storia yaoi suona malissimo.
L'autrice suggerisce che potrebbe anche realizzarsi, e grazie ma no grazie, passiamo avanti. ORA.Secondo il copione a questo punto dovrei dirvi chi sono, insomma mi conoscerete di sicuro, sono molto famoso tra i ciovani e tra i sostenitori della setta satanica del dio Camper. E li capisco, meglio non ribattere a un uomo con in mano una penna e il Death Note nell'altra.
Ma nah, vi dirò il mio nome alla fine di questa avventura, solo per spillarvi soldi in scommesse su chi io sia, diventare ricco e finanziare il mio sequel.
E adagio adagio diventai malvagio, mwuahahahah.Quindi dicevamo? Ah, sì. Giusto, lo sfigato.
La storia di Wolverine e del suo non-ancora-fidanzato-ma-non-per-molto Andrea Grassi inizia molto tempo fa nella lontana e sperduta landa delle mucche e delle mele melinda. Una terra di pace e prosperità, in cui gli autoctoni convivono pacificamente e vanno a dormire alle sette di sera.
Ma come molti altri suoi coetanei, anche il nostro protagonista è costretto dai propri genitori che tengono all'istruzione del figlio- o meglio vogliono toglierselo dai piedi per fare bum bum bada bum in santa pace- nel carcere minorile, detto anche scuola secondaria di secondo grado.
Perché certo, alle medie voi vi siete fidati delle locandine e del conoscente dell'amico del cugino di terzo grado del vostro panettiere di fiducia, che il liceo è una passeggiata. Certo che è facile, proprio come andare in bicicletta. Con una bici in fiamme. La terra in fiamme.
Tutto è in fiamme perché sei all'inferno.Peccato che non abbiano aggiunto degli studenti, povere anime erranti tra i labirintici e spogli corridoi della scuola, in una imitazione pressoché precisa di Highschool of the dead.
Delle code infinite, degli incontri di rugby e delle scazzottate con vecchiette troppo vispe per accaparrarsi l'ultimo posto libero sull'autobus.
Dei professori sadici e con meno voglia di lavorare di un orso in letargo, che il primo giorno di scuola hanno la meravigliosa idea di interrogare su un argomento dell'anno scorso. Così. Giusto per soddisfare la loro esigenza di umiliare le altre persone, probabilmente a causa di qualche trauma psicologico avuto da bambini, ma di cui allo studente non fotte un emerito cazzo quando si ritrova con un quattro a inizio semestre.E niente, questo capitolo era solo perchè l'autrice voleva lamentarsi della scuola.
Ora passo il pov al protagonista....Cosa? Pensavate che qui iniziava la storia? Vi porgo le mie cordiali scuse (no, non è vero, non mi frega di voi), dovrete aspettare il prossimo capitolo.
Note dell'autrice
Che dire?
Come ha già spiegato il narratore, questa sarà una storia senza un filo logico, una sorta di parodia di fanfiction che ho letto. Quindi non prendete le cose che dirò alla lettera, please.
Inoltre ho deciso di utilizzare la prima persona, oltre che per variare dal solito, perché il "tu" è un tono più drammatico.
Mentre questa storia di serio non ha nulla. Zero. Caput.
Al prossimo chapter.
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A "love" story out of the charts
FanfictionL'hanno chiamato "Warning", perché "Lasciate ogni speranza o voi ch'entrate." lo aveva già usato Dante. Per la serie "la storia completamente nonsense e demenziale che nessuno voleva", ma che l'autrice ha deciso di pubblicare lo stesso perché le pia...