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La rabbia è colei che mi viene in mente mentre cerco di installare la tenda che ho sotto al mio futile sguardo, vorrei urlare tutti i sentimenti che ho in corpo ma implicherebbe parlare, o per meglio dire urlare fino a domani mattina.

Mi pizzicano gli occhi per l'esagerato nervosismo che ho in corpo, ma mi rifiuto di sembrare una debole, anche se immersa in questo posto sperduto in pochi potrebbero vedermi piangere, se non gli animali.

Una canzoncina narrata a bassa voce si ripercuote nella mia testa, sembra quella di un rituale straniero ed inquietante, con le mani gelide e sbucciate cerco di mandare via questo rumore, posandomi codeste sulle mie gracili orecchie.

Spaventata ed inorridita serro gli occhi rifiutandomi di riaprirli fino all'alba seguente.
La luce penetra nel tessuto celeste della mia compagna di dormite, nonché protettrice delle tempeste presenti in Nepal di n questo burrascoso periodo dell'anno. Non dico di odiare tutto ciò ma mi infastidisce un po' il passare così tanto tempo da sola ad osservare con solo due pupille questo fantastico panorama.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 02, 2017 ⏰

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