Esterina comincia a recitare la coroncina ripetendo fino allo sfinimento frasi all'apparenza senza senso, mescolando nel frattempo delle erbacce, finchè una luce si espande e colpisce i presenti. L'incantesimo era concluso, ma i De Michele non si sentivano diversi, nessuna mutazione fisica era avvenuta, Rebecca guardava Nicola sperando di notare qualche differenza, ma capellone era e capellone era rimasto, stessa cosa per Elia. A quel punto andarono a letto e non ci pensarono più.
Giunse la mattina, Elia si alzò presto per falciare il giardino, ma una volta fuori cominciò a sentire una strana sensazione. Un calore mai provato prima, gli sembrava quasi di trovarsi a Napoli alle 3 del pomeriggio. Del fumo cominciò a diffondersi, proveniva dal suo corpo, stava prendendo fuoco, per fortuna, però, si trovavano in zona loro, la mitica squadra 17, che tempestivamente spensero il rogo.
Era un effetto collaterale dell'incantesimo, i De Michele non potevano più esporsi alla luce del sole, ma se c'era stato questo effetto voleva dire che l'incantesimo aveva funzionato, infatti in pochi minuti il corpo di Elia tornò come prima, persino la giacca che all'epoca non esisteva si riprese del tutto.
Ma purtroppo quello non era l'unico effetto indesiderato, i De Michele si accorsero ben presto di sentire una strana sete, sete che faceva spuntare i canini e diventare gli occhi neri. Così attesero che la sera scendesse e si diressero nel più vicino supermercato per rifornirsi di the al limone, l'unica cosa che potesse placare una sete come la loro. Cominciarono a bere, 1 bottiglia, 2 bottiglie, 1 cassa di the, ma la sete non si placava. Continuarono a farlo per ore, finchè il the non si esaurì. La rabbia, accentuata dal vampirismo e dalla teina, per la notizia, fece perdere loro il controllo, così si scagliarono sul commesso nutrendosi di lui. Era il sangue ciò che bramavano (ma non disdegnavano il the comunque, rigorosamente a limone).
Da allora ogni notte i fratelli andarono in giro alla ricerca di qualcuno di cui nutrirsi, finchè non si resero conto che il padre era uscito di testa volendo ammazzare tutti. Cominciò così il loro viaggio alla scoperta del mondo e in fuga dallo psicopatico, giurando di aiutarsi sempre, e uniti da un unico motto "Nicola, che scostumato che sei", ah no, scusate, era "Sempre e per sempre".
STAI LEGGENDO
Gli originali - The rise of the De Michele family
HumorLa storia dei vampiri De Michele