Il sole ormai è puntato sulla mia faccia e mi sta categoricamente accecando. Lorenzo si scatena a suon di Martin Garrix e il vecchio è andato in bagno poco fa... Passa l'hostess e ci chiede:
-"Signorina,vuole l'aranciata o un po' di dolci?"
-"Non mi frega delle vostre aranciate acquose.No comunque,non mi va alcun tipo di dolce."
L'hostess mi guarda schifata e poi mi sorride nel modo più falso mai visto. Poi si gira verso Lorenzo.
-"Ah ma...tu sei Favij?"
-"Sì,in carne ed ossa"
Dice fiero di sè e poi le sorride.
-"Posso un autografo?"
Lei gli porge un piccolo block-notes e una penna nera a sfera.
-"Secondo me è...no."
Dico facendo cadere la penna a sfera per terra. La vedo chinarsi e l'aereo atterra con lei che cade per terra. Le faccio vedere il dito medio e scendiamo dall'aereo. Lorenzo ride e io faccio la stessa cosa. Scendiamo a portare le valigie nella macchina di un nostro accompagnatore. È un ragazzo biondo molto carino e gentile.
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Mi porge la mano e io gliela do. Lui la stringe molto forte e mi dice:
-"Piacere Zed Hemmings."
-"Oh piacere...Juliet."
Lorenzo ci guarda un po' incurisosito dal fatto che Zed non mi ha ancora chiesto il cognome. Zed mi fa cenno con la mano tipo:"lascia perdere il cognome". Poi si gira,si passa una mano tra i capelli e poi si rigira verso di me.
-"E lui?"
Mi guarda incuriosito,indicando Lorenzo.
-"Quel 'lui' si chiama Lorenzo."
Dice Lorenzo un po' arrabbiato dal fatto che non gliel'abbia chiesto di persona. Zed fa una risata ed io e Lorenzo lo guardiamo straniti.
-"Scusate."
Dice ancora ridendo. Io e Lorenzo continuiamo a insospettirci. Vedo la mia valigia leggermente aperta. Poi vedo Zed mormorare-
"Che biancheria che ha questa...Juliet...."
Poi mi avvio verso la mia valigia semi-aperta e chiudo la lampo da dove sbuca un reggiseno di pizzo rosso e nero.
-"Non hai nient'altro da guardare che i miei reggiseni?"
-"Oh...no."
Arrossisce e poi infila la valigia nel bagagliaio. Lorenzo apre la portiera ed entra furioso. Zed chiude il bagagliaio e mi fa cenno di mettersi ai sedili posteriori. Lui si mette davanti e accende la radio. Nel lungo tragitto,vedo tanti grattacieli,la spiaggia e tutti i ristoranti. Non vedo l'ora di mangiarci poichè il cibo è sacro. Mio bisnonno Jonas diceva così mentre si mangiava alette di pollo al curry e si scolava litri su litri di Coca Cola. Diceva sempre che il cibo dei fast-food era la cosa più buona del mondo perchè non sopportava le minestre acquose della mia bisnonna Wanna. Anche se devo dire che si impegnava tanto a cucinare,ma devo dirvi che sono paragonabili a dei vermi cotti...
