Me and Myself

Boston, marzo 2017

Boston, marzo 2017

Mi chiamo Maura Dorothea Isles, sono nata il 7 Agosto 1976 e sono il medico legale capo del Commonwealth del Massachusetts. Non ho idea del perché io mi trovi qui, alla mia scrivania, in compagnia di un bicchiere di vino come coraggio liquido, per scrivere su questo taccuino. Ho letto da qualche parte che la prima persona con cui ci si deve confidare e la propria ragione, ebbene, sono qui. Non so da dove dovrei cominciare, quindi semplicemente mi presento. Chi sono? Probabilmente il tutto e il niente. Due persone distinte che animano lo stesso corpo. Sono Maura Isles, ma sono anche Maura Doyle, figlia di un mafioso. Del peggiore. Il perché sia capitato a me questo fardello ancora cerco di scoprirlo, ma la risposta che mi do è sempre la stessa: perché sarebbe dovuto capitare agli altri? La verità è che l'uomo spera sempre di essere immune dall'oscurità della vita, senza rendersi conto che a crearla è proprio la sua volontà. L'odio genera odio. È un assioma indiscutibile. Ma non sono qui per parlare di questo. Sono qui per me.

Ho sempre creduto che eccellere fosse un mio dovere. Essendo stata adottata sentivo – e forse la sento ancora – l'angoscia di non potermi permettere alcun fallimento. Alla fine questo sentimento ha cominciato a far parte di me, come un amico maledetto. Cosa sarei senza la scienza? Me lo chiedo spesso. Chi sarei senza il mio lavoro? In fondo, non siamo ciò che facciamo? E io chi sarei se non fossi me? Nel lavoro non ho rivali, nella vita non mi è mai mancato nulla, non posso neanche lamentarmi di non piacere agli uomini. So che la chimica non mente. Dall'esterno una vita perfetta, bramata e invidiata dagli altri... Allora cosa mi manca? Perché questo vuoto nel cuore? Questo magone allo stomaco che non mi lascia in pace?

Sono Maura Isles, Maura Doyle, sono il medico legale capo, sono una donna affermata nel lavoro e nella vita.

Sono Maura Isles, ma non sembra che questo mi basti.