𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐈𝐕. 𝐂𝐨𝐦𝐩𝐢𝐭𝐨 𝐢𝐧𝐠𝐫𝐚𝐭𝐨

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Cosa consiglio di ascoltare: ‟Alone (Restrung)" di Alan Walker

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Cosa consiglio di ascoltare: ‟Alone (Restrung)" di Alan Walker.

Rimase a fissare quella caotica scena gremita di paramedici, passanti curiosi e poliziotti, quest'ultimi giunti sul luogo dell'incidente annunciati dal penetrante e lamentoso suono della sirena

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Rimase a fissare quella caotica scena gremita di paramedici, passanti curiosi e poliziotti, quest'ultimi giunti sul luogo dell'incidente annunciati dal penetrante e lamentoso suono della sirena. Il girofaro posto sulla volante emetteva intermittenti bagliori bluastri e scarlatti, cosa che rendeva la situazione, in un certo senso, ancor più ansiogena e disorientante. 

Non era la prima volta che assisteva a scenari del genere, ormai ci aveva purtroppo fatto l'abitudine dopo...
Accidenti, non ricordava neanche più quand'era iniziato quel suo ingrato compito. Erano passati talmente tanti anni che gli pareva ormai di esser sempre stato un'entità portatrice di orrende notizie e ambasciatrice di nefandezze, morte e molti altri incarichi affatto degni di stima, eppure quella sera era accaduto qualcosa di diverso. 

Per quanto sollevato che Amelia fosse rimasta illesa, gli dispiaceva per quel povero ragazzo. Gli era sembrato una persona davvero per bene e lui aveva talento nel legger dentro le persone guardandole semplicemente negli occhi. Nessun potere sovrumano, puro e semplice intuito. Ad ogni modo, James si era sì e no messo al patibolo al posto di Amelia e tutto solo in nome dell'amicizia e dell'affetto.

I mortali non smettevano mai di sorprenderlo, sia in negativo che in positivo, e a malincuore di cose orribili ne aveva viste, molte con l'impronta umana impressavi sopra a fuoco. Era abbastanza vecchio e stanco da averne viste di cotte e di crude, eppure certe volte riusciva ancora a stupirsi. Per quel che lo riguardava, avrebbe potuto benissimo definire James un raro esemplare di cavaliere in scintillante armatura del Ventunesimo secolo, di quelli che un tempo lontano avrebbero avuto tutto il diritto di sedere alla Tavola Rotonda.

Sospirò mestamente e si lasciò cadere seduto sul marciapiedi, avvolgendo le braccia attorno alle ginocchia e continuando a contemplare con una certa dose di preoccupazione il triste spettacolo di vita quotidiana qualche metro più in là. 

𝐋𝐚𝐯𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫 𝐁𝐨𝐲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora