𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐈. 𝐏𝐫𝐨𝐟𝐮𝐦𝐨

3.4K 181 540
                                    


Cosa consiglio di ascoltare: ‟Kids" di MGMT

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Cosa consiglio di ascoltare: ‟Kids" di MGMT.

Imprecò sottovoce mentre tentava di infilarsi quei dannati jeans senza rischiare di strapparne le cuciture

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Imprecò sottovoce mentre tentava di infilarsi quei dannati jeans senza rischiare di strapparne le cuciture.

Saltellò a piè pari, sentendosi ogni secondo che passava sempre più ridicola, specie vedendo che Bruce era intento a fissarla in rigoroso e curioso silenzio. Come avrebbe fatto una persona al cinema con una bella ciotola di pop corn, osservava la padrona e intanto si sgranocchiava gelosamente nella gabbietta il suo prezioso gambo di sedano. Non gli si poteva dar torto, era una scena alquanto ridicola e divertente, persino agli occhi di un semplice e onesto coniglio domestico.

Amelia avrebbe voluto tenerlo libero, ma guai a farlo senza che sua madre non cominciasse a urlare come una sirena della polizia e a brontolare che quella bestiaccia le avrebbe solo rosicchiato tutti i preziosi mobili presenti in casa. Povero Bruce, e dire che era un roditore così perbene!

La ragazza sbuffò sonoramente e, nel farlo, sollecitò una ciocca dei suoi vaporosi e ribelli capelli scuri. Come se già tutto non fosse stato abbastanza, si era pure svegliata con un bel mal di testa. Di recente ne soffriva spesso, più del solito, e ricorreva così spesso al medicinale apposito, che ormai si era sì e no assuefatta, cosa che aveva causato una diminuzione dell'effetto benefico.

«Ti pareva che non dovessi cominciare a bestemmiare già di prima mattina» sibilò a denti stretti. Notando che Bruce non la piantava di fissarla, gli rivolse un'occhiataccia. «Mangia e guarda da un'altra parte, se non ti disturba, guardone!» lo rimproverò.

Sua madre diceva che i conigli, e gli animali in generale, non erano in grado di comprendere la lingua umana, ma lei aveva sempre la netta sensazione che Bruce capisse perfettamente tutte le sue parole. Prova ne fu che si concentrò sul sedano, rosicchiandolo con un improvviso e opportuno impegno.

«Ecco, bravo» mormorò affaticata la ragazza, sdraiandosi sul letto e riuscendo così finalmente a chiudere quei maledetti jeans.

Era la prima e ultima volta che infilava un malefico indumento comprato da sua madre, una donna talmente concentrata sugli affarracci propri che a malapena sapeva che la figlia non indossava affatto taglie così strette. Restava solo da sperare che i pantaloni si sarebbero assestati un pochino, a furia di indossarli.

𝐋𝐚𝐯𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫 𝐁𝐨𝐲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora