Jennifer, 17 anni.
Una ragazza con una vita perfetta, o almeno prima di incontrare lui.
Cameron, 18 anni.
Un ragazzo che se ne va con una diversa ogni giorno, il solito ragazzo desiderato da tutte, non per il carattere ovviamente.
La loro vita cambi...
Mi alzo dal mio amato letto e vado in bagno, mi lavo la faccia, vado di nuovo in camera mia, apro l'armadio è resto a contemplare tutti gli abiti in attesa di un'illuminazione dell'outfit perfetto. Dopo quelle che a me sembrano ore decido cosa indossare. Un top con fantasia floreale, un paio di jeans, un cardigan, un paio di converse bianche, una coroncina di fiori per tenere a bada i miei capelli appena piastrati ed infine, un paio di occhiali da sole molto particolari.
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Vado in cucina e trovo la mamma intenta a fare le crep. "Buongiorno mamma, ti voglio avvisare che non ti verranno mai buone come quelle di papà" "Buongiorno anche a te, e comunque grazie per l'incoraggiamento eh" "Io dico la verità" Bip bip "Io vado prima che Jacob mi tiri fuori di peso" e dicendo questo esco di casa. Salgo in auto e saluto Jacob con un bacio sulla guancia. Mette in moto e partiamo cominciando a parlare un po' di tutto. Quando arriviamo a scuola si sentono delle sirene: polizia e ambulanza. Io e Jacob ci affrettiamo a scendere per capire che cazzo sta succedendo, ci avviciniamo ad un poliziotto e chiediamo cosa è successo. "Due ragazzi stavano facendo una rissa. Uno è ferito grave, ha sbattuto la testa a terra, mentre l'altro ha qualche ferita qua e là ma nulla di grave" "Può dirci chi sono questi ragazzi?" "No" "La prego" "Signorina, non possiamo dirlo e inutile che insiste" A quel punto interviene Jacob: "Se non ce l'ho dice lei, andremo a vedere chi sono i ragazzi" "E va bene, ve lo dico. I ragazzi si chiamano Cameron Dallas e Andreas Edwards" Io e Jacob ci guardiamo terrorizzati. "Non è che potremmo andare ora da quei ragazzi?" "Mi dispiace ma potete visitarli solo una volta arrivati in ospedale" Quando finisce di parlare, io e Jac ci guardiamo negli occhi e senza dire nulla ci incamminiamo verso l'auto per andare all'ospedale. L'ambulanza era quella del Central Hospital New York, ovvero quella dell'ospedale centrale di New York. Arrivati all'ospedale, entriamo e andiamo a chiedere informazioni: "Mi scusi, sa dirmi in che stanza sono il signor Cameron Dallas e il signor Andreas Edwards" "Si, Dallas, quinto piano, stanza 308, Edwards, quinto piano, stanza 307. "Grazie mille" "Di nulla" Ci allontaniamo dal bancone e in silenzio andiamo verso l'ascensore. Schiaccio il pulsante con il numero cinque e aspetto. Ok, Jacob non è mai stato silenzioso in una situazione come questa, e la cosa mi preoccupa. Molto. "Jac, che hai?" "Nulla, non preoccuparti" "Ok, faccio finta di crederti"
Jacob pov
Per fortuna non ha insistito. Penso di sapere perché stavano facendo a botte. Sono sempre stati rivali.
Jennifer pov
Arriviamo al quinto piano e ci avviciniamo alle camere in cui ci sono Cam e Andreas.
Cam? Da dove è saltato fuori?!
Cam? Volevo dire Cameron, Cameron.
Escono due medici dalle stanze dei ragazzi e gli chiediamo: "I due ragazzi come stanno?" "Il signor Edwards sta bene, a parte qualche livido" L'altro dottore: "Dallas ha sbattuto in modo molto violento la testa, è in coma, se non si risveglierà entro qualche giorno, faremo ulteriori controlli incrociando le dita"
Oh cazzo...
"Grazie mille" e detto questo mi giro e vado verso l'ascensore seguita da Jacob. Usciamo dall'ospedale e scoppio a piangere, non so perché ma quando il dottore ha detto che Cameron è al lastrico tra la vita e la morte mi sono sentita morire. Jacob mi abbraccia e mi calmo in quelle braccia che mi hanno sempre consolato e che ci sono state sempre per me.
Andiamo in auto, Jac mette in moto e parte. "Ti accompagno direttamente a casa?" "Sì, per favore"
Casa dolce casa. Invito Jacob a entrare e accetta, per fortuna. Mia mamma e mio padre sono a lavoro, quindi con Jac ho un po' di compagnia. "Vuoi qualcosa?" "No, grazie lo stesso Jenny" "Va bene, sono in cucina se mi cerchi" Senza il tempo di dire nulla mi avvio verso la cucina e prendo un bicchiere d'acqua.
Jacob pov
Sento un tonfo provenire dalla cucina insieme al rumore di vetro frantumato. Corro in cucina e vedo Jennifer a terra con il occhi socchiusi è il bicchiere spaccato vicino alla sua testa. Mi avvicino a lei cercando di non calpestare il vetro e la prendo in braccio, la porto sul divano dove la faccio coricare, vado in bagno, inumidisco un fazzoletto, torno da lei e le appoggio il fazzoletto sulla fronte aspettando che si risvegli. Dopo qualche minuto si risveglia e mi guarda spaesata. "Non preoccuparti, stai bene?" Boccheggia e dalle sue labbra esce solo un suono strozzato, si schiarisce la gola e ripete: "Sì" "Film e popcorn?" "Ma sì dai" Detto questo mi alzo e vado a preparare i popcorn, ormai conosco questa casa come le mie tasche.
Ritorno in cucina con una ciotola piena di popcorn e chiedo: "Che film hai scelto?" "Harry Potter" "Quale in particolare?" "I doni della morte"
Il film si è finito da un sacco e Jenny si è addormentata sulla mia spalla. La porto in camera sua e le lascio un biglietto sul comodino: Non ti lascio sola oggi, mi auto-invito, sono nella camera degli ospiti.
~Jacob
Vado nella camera degli ospiti, guardo l'orologio: 18.00. Non pensavo fosse già così tardi. Vabbè... Mi corico e cerco di metabolizzare la giornata di oggi mentre Morfeo mi accoglie tra le sue braccia.
#spazio autrice Ehilà ragazze, so che questo capitolo è corto e brutto ma cercherò di rifarmi con il 5. Spero che vi piaccia ugualmente. Vi dico solo che il prossimo capitolo sarà qualcosa di particolare e complicato, quindi vi chiedo scusa in anticipo se potrebbe passare troppo tempo.