CAPITOLO UNO.

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Mi ritrovo in un bosco nell'oscurità.
-Ma come ci sono finita qui?- mi domando mentre mi guardo intorno.
-Non c'è niente. Non c'è niente qui.- sussurro.
Un lampo di luce si riversa nel bosco e quasi mi acceca. Chiudo per un attimo gli occhi e quando li riapro la luce si è affievolita, così inizio a correre in direzione di questa luce.
Corro, corro, ma non riesco a raggiungerla.
-CHI SEI?- urlo.

Mi svegliai di soprassalto. Avevo la fronte sudata.
-Ma che razza di sogno ho fatto.- guardai l'orario dal telefono ed ero assolutamente in ritardo.
-Proprio oggi che devo tornare a scuola. Maledizione!- dissi.
Mi alzai subito dal letto e in cinque minuti ero pronta.
-Ciao mamma.- dissi di sfuggita e uscii subito di casa.
Iniziai a correre perché non volevo perdere il pullman.
-Come se non avessi già fatto una sudata.- dissi a me stessa.
Quando arrivai alla fermata il pullman era fermo lì così corsi un po' più veloce e per un pelo non lo persi.
Il pullman era pieno di gente ed io odiavo stare in mezzo alla gente, non vedevo l'ora di uscire da questo maledetto pullman. Mi sentivo soffocare e quasi non respiravo.
Per fortuna arrivai alla fermata dove dovevo scendere. Finalmente respiravo dell'aria.
-Oh sei arrivata finalmente.-
Mi girai e vidi la mia amica Ally che mi stava aspettando.
Mi venne incontro e mi abbracciò forte.
-Mi sei mancata.- disse. Mi stava praticamente stritolando.
-Anche tu.-riuscii a dire e per fortuna mi lasciò andare. Le sorrisi.
-Ti sei persa una cosa fantastica ieri.- disse quasi ridendo.
La guardai con uno sguardo interrogativo e così lei proseguì.
-Dicono che hanno visto il professor Randy e la professoressa Sophia mentre si baciavano.- disse con un tono particolarmente entusiasta.
Io ad esempio non ci trovavo nulla di male.
-Figo.- fu l'unica cosa che mi uscì.
-Sei sempre così eh.- disse Ally con un tono di voce annoiata.
-Vabbè io vado.- disse un pochino arrabbiata e se ne andò.
Alzai gli occhi al cielo e me ne andai anch'io.

Le lezioni furono abbastanza normali e quando finirono raggiunsi Ally. Andammo insieme a pranzo. Avevamo l'abitudine di andarci a nascondere dietro il cortile sotto un enorme albero piangente.
-Oggi hai visto Paul?- mi domandò Ally.
Scossi la testa.
Paul era il ragazzo per cui avevo una cotta, ma in pratica lui non sapeva neanche della mia esistenza e non m'importava.
Sbadigliai. Avevo un sonno quel giorno, come se non avessi dormito affatto.
Mentre guardavo Ally mi sentì catapultata da tutt'altra parte.
Il mio corpo era terra e la mia anima si era distaccata.
-Ma cosa stava succedendo?- pensai. Mi guardai intorno e non ci stavo assolutamente capendo niente.
Vidi Ally che mi prese prima che cadessi a terra. Mi avvicinai, ma lei non riusciva a vedermi.
-Sono morta.- pensai e il panico si impadronì di me. Non volevo morire, avevo ancora così tante cose da imparare, così tante esperienze da vivere. Iniziai a piangere.
-Non è possibile.- sussurrai. -Non è possibile.- continuai a sussurrare.
Quando finii di piangere iniziai a guardarmi intorno in cerca di un qualcosa che mi facesse capire effettivamente la situazione, ma niente non c'era assolutamente niente di comprensibile.
Ally aveva chiamato un autoambulanza, era così preoccupata. Poverina.
-Forse avrei dovuto seguirli.- pensai. Ma ormai era troppo tardi così decisi di camminare un po' nei dintorni della scuola.
Mentre camminavo tra gli studenti, ovviamente nessuno riusciva a vedermi, intravidi una luce in lontananza. Sembrava la stessa luce del sogno. Così iniziai a camminare verso quella luce, ma come nel sogno non riuscivo a raggiungerla. Mi fermai. -Forse sto semplicemente sognando.-
Sentii di nuovo quella sensazione di essere catapultata da tutt'altra parte.

Mi svegliai e la prima persona che vidi fu Ally.
-Finalmente ti sei svegliata, ero così preoccupata.- disse abbracciandomi forte.
Mi sentivo stonata e non riuscivo a ricordare cosa fosse successo.
-Cos'è successo?- domandai nella confusione più totale.
-Non ricordi?- domandò Ally stupita. -Sei svenuta.-continuò. Ma io non riuscivo in nessun modo a ricordare.
-Ha bisogno di riposare.- disse la dottoressa che era appena entrata.
Ally incerta si alzò dal letto. -A dopo.- disse dandomi un bacio sulla guancia. Le feci un cenno con la testa e lei uscì dalla stanza.
La dottoressa si avvicinò, si sedette sul letto.
-Come stai?- mi domandò.
Cercai di capire come stavo, ma non sentivo nulla.
-Io..io..- balbettai.
-Tranquilla.- mi disse ed io annuii.
-Ricordi qualcosa di quello che è successo?- mi domandò con un tono ancora più gentile.
Scossi la testa.
-Non preoccuparti. Pensa a riposarti ora, va bene?- mi accarezzò la mano e uscì dalla stanza facendomi un mezzo sorriso.
Ero così confusa, non riuscivo a capire nulla. Iniziava a scoppiarmi la testa. Chiusi occhi e mi rilassai, era l'unica soluzione in quel momento.

-Alla fine mi sono addormentata.- pensai strofinandomi gli occhi.
Era buio, completamente buio ed io ero ancora in quell'ospedale. Guardai in direzione della finestra per scorgere un qualcosa, una qualche forma. Non trovai nulla a parte il buio.
All'improvviso una luce accecante si riversò nella stanza.
Sobbalzai. "Èla stessa luce dell'altra notte." pensai alzandomi dal letto, mi avvicinai alla finestra e quella luce sparì.
-Cosa cavolo era e com'è possibile..- dissi ad alta voce.

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