CAPITOLO CINQUE.

16 2 2
                                    

Io e Paul stavamo correndo senza sosta. Arrivammo alla biblioteca, aprii la porta ed entrammo. Mi sembrava il posto più sicuro al momento. Mi guardai intorno ed era deserta, non c'era nessuno neanche la professoressa Jill, la bibliotecaria.
Mi venne da ridere.
"Tutto ciò è assurdo, non sta accadendo per davvero."
Paul mi guardò con faccia stranita.
"È proprio bello." pensai.
Scossi la testa. "Non è il momento Violet."
Mi sentivo come se avessi bevuto due bottiglie di vino.
-No, va tutto bene.- dissi ridacchiando ancora un po'. -Possiamo anche tornare in classe. Tanto va tutto bene.- dissi alzando leggermente la voce verso la fine.
"Ormai Paul mi ha sicuramente preso per una pazza psicopatica, ma non m'importa perché io sono pazza."
-Dai.- disse Paul con voce delicata per poi appoggiarmi una mano sulla spalla. -Torniamo in classe, andrà tutto bene.-
Mi lasciai perdere in quelle parole e mi rilassai, stavo un po' meglio.
Quando tornammo in classe, l'ansia mi colpì dentro nel petto come una coltellata.
-Stai bene?- domandò Paul con aria preoccupatissima.
Annuii semplicemente e mi sedetti al mio posto.
-Non hai una bella cera.- mi disse Ally.
Annuii nuovamente e cercai di nuovo le parole rassicuranti di Paul.
"Dai andrà tutto bene."
La mia mente continuava no-stop a ripetere queste parole, ma quando il mio sguardo andava fuori sembrava di vedere l'apocalisse.
La fine del mondo stava arrivando?
Guardai la prof per cercare di tranquillizzarmi un po', ma niente da fare. Il terrore, l'ansia mi stavano divorando piano piano e mi sembrava di scivolare nel vuoto insieme al buio del cielo.

Arrivò l'ora di pranzo e tutti si erano riversati a mensa, ma sinceramente non mi andava di andarci. Troppa gente, odiavo le folle e con l'ansia che avevo sicuramente non sarebbe stato d'aiuto. Lo stomaco ormai si era chiuso e quindi non avevo fame.
Non so perché ma il mio istinto mi diceva che dovevo ritornare in biblioteca, volevo ritrovare quella "ragazza" o meglio dire quel yurei.
Mi stavo dirigendo a tutta corsa lì, ma Ally mi bloccò. Girai subito il mio sguardo verso di lei, la stavo trucidando con una sola occhiata. Impaurita fece qualche passo indietro.
-Scu..scusa..- balbettai. -Non volevo.-
-No...vabbè lascia stare.- e se ne andò lasciandomi lì da sola.
"Forse dovrei raggiungerla." pensai, ma il mio corpo si era immobilizzato. Non riuscivo a muovermi ma dopo minuti ferma lì, i piedi iniziarono a muoversi ma verso la direzione della biblioteca.
"Cazzo."
Entrai in biblioteca ed era deserta, come se fosse un posto da cui tutti si dovrebbero tenere lontano perché fa paura.
Mi diressi nello stesso posto dove incontrai quella ragazza, guardai a destra a sinistra ma di lei nessuna traccia.
"Come devo fare per rintracciarla?"
E come per magia me la ritrovai davanti.
-Hey.- dissi arretrando di un passo.
Mi faceva ancora difficile pensare che fosse un fantasma o come si faceva chiamare? Yurei...
-Senti, vuoi smetterla di fare l'imbecille e prendi in mano la situazione.- mi disse quasi urlando in faccia.
Non ci potevo credere, aveva davvero la faccia tosta di dirmi una cosa del genere? Mi arrabbiai ed esplosi.
-Ma chi ti credi di essere ne'? Mi conosci? Io non credo proprio, non hai nessun diritto ad insultarmi in questo modo, HAI CAPITO?-
La bambina yurei ancora più arrabbiata mi diede uno schiaffo e io riuscii a percepirlo tutto.
"Non era..."
-Chi ti credi di essere tu!-rispose e se ne andò in un lampo che neanche riuscii a rendermene conto.
Rimasi con la bocca aperta, ero stupita.
Dopo ciò che era successo, decisi di tornarmene da dove ero venuta.
Dovevo rinunciare a tutto ciò e farmi i fatti miei. Volevo andare da Ally ma da come l'avevo trattata non mi sembrava il caso. Un senso di solitudine mi sopraggiunse. Dovevo chiederle scusa, ma quale sarebbe stato il momento adatto per farlo? Adesso? Scossi la testa.
Adesso era meglio lasciar perdere tutto.

Finite le lezione, tornai direttamente a casa come un fulmine.
-Buongiorno.- dissi entrando in casa. Mia madre mi rispose con un cenno, non sembrava avere una bella cera. Mi avvicinai. -Mamma.- dissi scuotendola, ma non si muoveva. Era lì immobile. Iniziavo ad avere paura. -MAMMA.- gridai, ma niente. Il cuore iniziò a battermi sempre più forte, avevo una brutta ma brutta sensazione addosso.
"Quel fantasma." pensai. "Sicuramente è ancora in questa casa."
L'aria sembrava che si fosse fatta più pesante, ma anche più scura. Avevo paura, paura, paura. La testa quasi mi girava, non riuscivo a capire niente in quel momento. "Cosa devo fare? Portare la mamma fuori? Chiamare il 118?" I miei pensieri furono ostacolati da quel fantasma che mi prese e mi lanciò contro il divano. Un dolore assurdo mi pervase in tutto il corpo. "Ma che cazzo."
Cercai di alzarmi, non avevo mai sentito tutti questi dolori in unico momento. Le gambe non reggevano, non avevano la minima intenzione di farmi alzare.
-Tu, brutta stronza psicopatica. Ma che cazzo vuoi da noi?- dissi ormai stanca di tutto ciò che stava accadendo. -E cosa hai fatto a mia madre?-
-Ci servite.- disse il fantasma. -Tu e lei, ci servite. Ora smettila di piagnucolare e venite con me. Prendi tua madre, susu.-
Non avevo la minima intenzione di ascoltare e di fare ciò che mi aveva chiesto.
-No.- risposi.
-Come scusa?- domandò. -Ho sentito male?-
-Ho detto no.- dissi con tutta fermezza.
Non ci credevo neanche io al mio comportamento.
Avevo una faccia serissima e nessuno mi avrebbe dato degli ordini.
Il fantasma allora decise di lanciarmi al muro e lo fece con il solo gesto della mano.
-VAFFANCULO!- gridai.
Non riuscivo a muovermi, mi teneva incollata al muro. Mano mano mi sentivo togliere il respiro. "Mi sta soffocando? Questa stronza."
-Lasciami.- dissi come ultime parole e poi non riuscii a vedere più niente.

Mi risvegliai, ero in un letto. Cercai di alzarmi ma ero incollata lì. Mi avevano catturato? Il cuore prese a battere sempre più velocemente.
-Mi domando.- sentii da una voce, mi girai di scatto e vidi un altro fantasma. -Cosa ci trovano in te le persone. Sei solo una bambina stupida e piena di paura. Inutile.- disse ridendo come un pazzo.
-Dove sono?- domandai. -Che mi avete fatto? Perché sono legata ad un letto? Lasciatemi! Liberatemi!- urlai.
Il fantasma si avvicinò a me.
-Non preoccuparti bambina, tanto tu sei morta.-

(Ragazzi vi sta piacendo la storia? Scrivetemi che ne pensate e grazie mille per averla letta fino ad adesso. Spero che, con il  tempo, continuiate a leggerla c:)

Yūrei.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora