♣Capitolo 3♣

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È il giorno della partenza. Andreno in un jet privato spedito da mio padre, dei uomini portano le mie valigie e quelle di Max all'interno. Qui è giorno ma quando tra qualche ora arriveremo in Italia sarà notte inoltrata. La mia macchina di quel che so è già sul posto, perché sì che ci crediate o meno ho preso la patente e ne sono molto fiera.

Saliamo sul jet  e l'inconfondibile odore di casa mia mi invade le narici. In quel momento mi torna in mente il nostro viaggio a Sidney. Mi siedo sui sedili dove stavamo io e Thomas e sfioro con la mano l sedile dove stava lui. Una lacrima sfugge al mio controllo al solo pensiero che forse non lo rivedrò mai più.
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Arriviamo a destinazione ed è notte come immaginavo. Parcheggiata lì vicino trovo la mia macchina. Una audi A3 rossa

Mi trovo comoda a giudare le macchine grandi, nelle piccole mi sento molto, come....come in gabbia ecco.

Pov's Thomas

Sono le 5:45 siamo in stazione ad aspettare il treno che ci porterà da Vicenza a Roma. Alice doveva accompagnarmi in questo viaggio, ma dopo quello che è successo ieri ha rifiutato, tirandosi indietro all'ultimo.

Le ore in treno passano noiose fin quando finalmente arriviamo alla stazione Termini di Roma (capitemi non sono di Vicenza quindi non so i nomi delle loro stazioni). Scendo e subito vengo travolto da una marea di ragazze urlanti.
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Siamo in hotel quando decido di uscire a visitare un po' questa città, prendo gli occhiali da sole ed esco.

Pov's Julia

Io e Max siamo pranzando in hotel. Quando finiamo decido di farmi un giro per questa città meravigliosa 《Max io vado a farmi un giro》lo avverto per poi salire in camera mia ed indossare una magli viola col cappuccio, so che fa caldo però non voglio farmi riconoscere. Poi prendo le cuffie e salgo in ascensore, infilo le appunto cuffie e faccio partire la musica a tutto volume. Abbasso la testa facendo cadere i miei lunghi capelli davanti la faccia e alzo il cappuccio della mia maglia viola quando sento le prote aprirsi, entra credo un ragazzo perché porta un modello di scarpa tipicamente maschile.

Pov's Thomas

Chiamo l'ascensore ma quando le porte si aprono noto che è già occupato da  una ragazza vestita in modo al quanto strano. Insomma chi metterebbe una maglia viola con il cappuccio d'estate, lei a quanto pare.
Tiene la testa bessa e i suoi lunghi capelli scuri le ricadono sul viso.

I capelli sono uguali a quelli di Julia. (Svegliati coglione quella è Julia.*questa parte non fa parte del racconto è solo un mio sclero*)

Tra i capelliscuri riesco ad intravedere il file bianco delle cuffiette segno che molto probabilmente sta ascoltando musica a palla, quindi non vuole parlare.

Usciamo dall'ascensore a piano terra e la ragazza schizza velocemente fuori. Bha che strana certa gente.

In un'attimo mi raggiunge anche Anthonu, il mio manager, ed usciamo definitivamente dall'hotel.

Pov's Julia.

Sto camminando da un'ora ormai in giro per Roma, per fortuna ancora nessuno mi ha riconosciuta. Però ora ho sete, e per la fortuna che c'ho non c'è un bar nelle vicinanze, va bhe entrerò nel supermercato anche là vendo boccette d'acqua no?

Mi presento davanti l'entrata e le porte scorrevoli si aprono. Entro e prendo quello che cercavo e mi diriggo alla cassa, per strada però vado a sbattere contro qualcuno. L'impatto con la schiena dell'uomo mi ha fatto scivolare via il cappuccio, alzo lo sguardo e vedo un ragazzo più che un uomo, avrà sui 20 anni. Mi sembra di averlo già visto da qualche parte.

《Mi scusi non dovevo piazzarmi al centro》 si scusa dopo avermi aiutata ad alzormi perché sì signore e signori ero caduta per terra 《Nono scusi lei dovrei guardare dove cammino》

《Anthony ho trovato solo...》una voce ci interrompe anzi no una voce ma la sua voce. Mi volto verso di lui che si è interrotto e non ha finito di dire quello che stava dicendo

《Julia》sussurra piano
Thomas》

Spazio autrice

E niente questo capitolo finisce così, lo so lo so ora mi odierete. Questo Capitolo l'ho scritto e riscritto pk non mi veniva come era venuto la prima volta, quindi ho preferito farvi aspettare che pubblicare qualcosa che non mi piaceva.

E niente ci vediamo domani.

Bye

Un amore senza tempo//Thomas Bocchimpani (Wattys2018)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora