Parte I: Capitolo 12

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Coralie era esterrefatta da tale maleficio, ma non aveva tempo da perdere nel domandarsi se fosse stregoneria o tecnoeresia: Margot stava morendo. Si asciugò le lacrime che il dolore le aveva fatto piangere e sganciò la Sarissa dal suo fucile. Fu difficile con un braccio solo -non ebbe il coraggio di indagare lo stato dell'arto ferito- ma ce la fece. Barcollando si rialzò e raggiunse la Palatina. Si sedette accanto a lei, accese un flare ed iniziò a controllare lo stato della consorella.

-Oh, santo Imperatore, aiuto...- implorò mentre osservava il sangue scorrere a fiotti.

Decise innanzitutto che rimuovere il coltello dall'occhio fosse una pessima idea: la lama sembrava trattenere il sanguinamento ma una volta rimossa non sapeva se si sarebbe riaccesa. Quindi controllò il taglio nella pancia. Era profondo e e presentava una grave emorragia: doveva fermarla subito. Posò il flare e con la Sarissa iniziò a tagliare il cuoio del corsetto, rivelando le piastre di ceramite sottostanti. Per quelle, però, la sua baionetta non sarebbe bastata e smontarle sarebbe stato troppo lungo. Allora afferrò la Palatina per l'elmetto e le disse:

-Margot, Margot ascoltami! L'Imperatore mi è testimone io non ti lascerò morire, ma tu devi restare con me! Adesso farà male ma devi restare con me. Chiaro?

Incredibilmente la Sorella più anziana recepì il messaggio e mestamente fece un cenno d'assenso.  Ansimando Coralie afferrò la Mazza Potenziata di Margot e ne attivò il campo di forza. Le fu difficile riuscire a far smettere la mano di tremare -finì col mordersi il labbro inferiore fino a farlo sanguinare- ma il Dio di Terra le fece la grazia di fermarla, così appoggiò con tutta la delicatezza di cui era capace l'arma ai rivetti d'aggancio delle piastre: pochi secondi e divennero incandescenti. La Palatina mugolava di dolore, ma non era finita. La novizia lasciò la mazza ed impugnò la Sarissa. La infilò fra una piastra e l'altra e fece leva. Qui Margot non poté trattenersi dall'urlare però la corazza balzò via come sperato -insieme ad un non altrettanto sperato getto di sangue- lasciando il ventre coperto solo dalle fibre muscolari sintetiche. Fu facile inciderle con la lama.

-Ora devo cauterizzare il taglio...

Replicò la procedura con la mazza che fece sui rivetti anche sulla sua baionetta ed una volta incandescente la spinse col piatto della lama contro la lacerazione. L'odore di carne bruciata e le grida della sua compagna fecero quasi impazzire la giovane, ma la follia poteva aspettare: ormai aveva quasi finito. Strappò un lungo lembo della propria veste e lo strinse attorno al ventre di Margot, fasciandola.

-Margot, ce l'ho fatta! Ce l'ho fatta quindi non morire adesso, chiaro? L'Imperatore ha ancora bisogno di te qui, e anche io.

Un altro debole cenno d'assenso la rassicurò. Coralie tirò un sospiro di sollievo che però fu breve: un rumore lo interruppe. Raccolse la pistola della Palatina -il suo fucile lo aveva abbandonato più in là- e si girò puntandola contro le scale. Erano per sua fortuna le bambine sopravvissute, seguite da quattro consorelle, sei novizie armate, la stessa Badessa e Sorella Euphemia. Abbassò l'arma.

-Sbarrate quella porta! Subito!- ordinò la vecchia Florance.

Leste al comando un paio di consorelle richiusero l'entrata al reliquiario e iniziarono a barricarla con quello che potevano. L'anziana d'altro canto scese le scale seguita dalle ragazzine e dalle altre guerriere e si diresse verso le due ferite. Appena si accorse dello stato della Palatina sbiancò, si inginocchiò accanto a lei e le afferrò la mano.

-Sorella Margot!

La donna ferita sorrise nel vedere la propria maestra sana e salva. Coralie invece non riusciva a guardare in faccia l'anziana: per colpa del suo errore era finita fuori dai giochi, lasciando sola la Palatina.

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