Vita a Washington

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Julya è una 15enne che vive a Washington. Come tutte le altre sue coetanee ama passare il tempo a fare shopping, chiacchierare con le sue amiche e osservare ragazzi carini.
Lei è di media altezza, mora e con due bellissimi occhi verdi; vive assieme a sua mamma, suo papà e una sorella più grande di nome Allyson con cui va molto d'accordo.
Suo padre, Albert, lavora presso un'impresa edile e guadagna abbastanza soldi da poter mantenere la sua famiglia.
Una mattina Albert arrivò a casa in anticipo e la moglie, con gran stupore, chiese "Come mai già a casa? È successo qualcosa?", il marito per tranquillizzarla rispose "Niente di grave tesoro, il capo ha proclamato uno sciopero perchè ha delle decisioni da prendere..."
Il giorno seguente ricevette una chiamata alle 7:00 di mattina, "Pronto?... Ah, buongiorno... come?!?... sul serio?!... com'è possibile?!... arrivederci!" disse sbattendo la cornetta del telefono. "Tesoro, che succede?!" domandò mia madre curiosa. Intanto io e mia sorella eravamo in cucina a fare colazione "Cosa pensi sia successo Allyson?" chiesi io, "Non ne ho la più pallida idea" disse mia sorella.
"Sono stato licenziato!!" urlò mio padre dall'altra parte della stanza. "Coosa?! Dimmi che è uno scherzo..." disse disperata mia madre. "E adesso?! Speriamo trovi un nuovo lavoro!" disse mia sorella in preda al panico. "Ragazze, come avrete sentito, sono stato licenziato... adesso mi impegnerò e vi prometto che troverò un nuovo lavoro" disse mio padre; "Stai tranquillo papà" dissi io, e assieme a mia sorella lo abbracciammo.
Dopo 2 settimane mio papà arrivò a casa sereno e disse "Ragazze, ho trovato un nuovo lavoro!!"; "Davvero!? E dove!!?" chiesi io con tono curioso; "In campagna, come meccanico, quand'ero giovane mio padre aveva un'officina, ed ho imparato molte cose!". "Ma... e noi? È molto distante la campagna da qui, come faremo a stare assieme?!" chiese mia sorella; "Non preoccupatevi per questo, ci trasferiremo... anche se mi dispiace moltissimo lasciare la città, siamo costretti..."; "Assolutamente NO! Io non lascerò mai la città e i miei amici!" dissi con tono acido; "Mi dispiace tesoro, ma papà ha già comprato una casetta lì! È molto carina... sono sicura che ti piacerà un sacco" mi comunicò mia madre. "Io invece, sono sicura che mi farà schifo! Non passerò la mia vita in mezzo ai boschi e agli animali selvatici!!" e detto questo, presi il mio zaino e uscii dalla porta di casa, sbattendola furiosamente. Corsi a casa della mia migliore amica, Lucy; appena lei mi aprii la porta, mi trovò  ansimante e piangente. "Che ti è successo?!?!? Tutto ok?" domandò Lucy. "No! Va tutto malissimo! Mi trasferisco domani!....." e le raccontai tutta la storia. Rimasi da lei fino a sera, alla fine ci abbracciammo e io dissi con tono sarcastico "Non è un addio, verrò comunque a trovarti, e magari tu potrai venire a vedere lo sqallido posto dove abiterò".

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