L'addestramento

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Mi misi in centro al prato e lasciai la longhina più lunga possibile, presi la frusta e piano piano cominciai a scuoterla; dato che ero un' inesperta, non sapevo bene cosa fare e stavo attenta a non far spaventare Lucky. Finchè stavo assieme a lui ero diversa, non ero più la ragazzina di città egoista e viziata, ero generosa, dolce e disponibile ad aiutare. Ritornai con i piedi a terra e mi resi conto che Lucky si era fermato. Scossi nuovamente la frusta e lui partì al trotto, la mossi un'altro po' e lui partì al galoppo. Era così elegante anche se non era pulito; i suoi movimenti agili e rapidi, la scioltezza delle falcate, una meraviglia. Dopo 5 minuti abbondanti di galoppo lo fermai, mi avvicinai e lo accarezzai. Accorciai la lunghina e lo legai ad un gancio all'esterno, presi shampoo e spugna, nettapiedi, brusca, striglia e pettine. Radunai il tutto affianco a Lucky, presi un secchio d'acqua e inzuppai la spugna e cominciai a lavare il cavallo, era tranquillo e non dava nessun segno di paura o altro; una volta finito il bagno sembrava un altro cavallo, presi la striglia e cominciai a spazzolarlo; una volta asciutto lo passai con la brusca per far venire il manto più splendente. Presi il pettine e cominciai a sciogliere i nodi, molti si sciolsero altri erano da tagliare; presi la forbice ed allineai tutta la criniera, la coda era pulita e liscia ma quando camminava all'indietro la pestava quindi la tagliai di 10cm; una volta finito il tutto era splendente, magnifico e sembrava un cavallo da gara! Lo lasciai libero nel prato, dove potesse mangiare erba e galoppare tranquillo. Mentre lo stavo guardando, fui pervasa dal pensiero di perderlo: se mi avessero scoperto l'avrebbero portato via? Se fosse venuto il proprietario a reclamarlo? Se sbaglierò e scapperà? In poco tempo ero diventata triste e pensavo solamemte a questo. Rimasi ancora un po' ad osservarlo, mentre mia sorella stava tornando a casa sentii un rumore provenire da un cespuglio, improvvisamemte mi girai e notai Karl che si avvicinava. Mi disse "Che bello vero? Dove l'hai comprato?", "Non lo dica a nessuno... l'ho trovato ferito nel bosco e l'ho tenuto...", "Va bene sarà un segreto fra me e te... tu sai andare a cavallo vero?" mi chiese, "No... non so andarci, per quello ho paura di perdere Lucky...", "Lucky? Che bel nome, anche il mio cavallo si chiamava così... se vuoi ti posso aiutare..." disse in maniera sciolta; "Davvero?! Lei aveva un cavallo?! Si si la prego, mi aiuti!" lo pregai. "Si, ho fatto anche qualche gara, ma all'ultima è successo un imprevisto... e tutto è finito... se vuoi tutte le mattine alle 8 qui" disse con tono triste, "Ahn, mi dispiace... va benissimo! A domani, grazie mille!!" conclusi correndo a casa, vedendo che erano le 19:50.
Mamma e papà arrivarono alle 20:10 circa e io avevo paura che avessero scoperto il mio segreto, per fortuna non ne sapevano niente perchè l'unica domanda fu "Com'è andata oggi?" noi risposimo che non avevamo fatto niente di importante. Cenammo velocemente, corsi in camera, mi coricai e mi addormentai in battibaleno.

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