Una grande scoperta

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La sera tornai a casa esausta, cenammo tranquillamente e nostra madre ci chiese "Cosa avete fatto oggi, ragazze?"; mia sorella, che è sempre stata più socievole di me, rispose "Io sono andata in città ed ho incontrato due ragazze della mia età con cui ho passato il pomeriggio.... tu, Julya, che hai fatto?"; "Niente di importante, un giro in un sentiero, molto noioso" dissi con tono pacato, non volevo che nessuno capisse che questo posto mi piaceva. La cena finì e io corsi in camera mia, mi infilai il pigiama e mi lanciai sul letto, presi il cellulare e scrissi a Lucy. Quando spensi il telefono era l'una e c'era un silenzio assordante, aprii lentamente la porta di camera mia e andai a curiosare nelle altre camere, tutti dormivano profondamente. Finchè percorrevo il corridoio sentii un rumore strano provenire dall'esterno. Sembrava un lamento; scesi lentamente in cucina e aprii la finestra, ascoltai attentamente e quello che udii fu in nitrito lamentoso. Presi due mele e me le infilai in tasca, accesi la torcia e corsi fuori. Cominciai a camminare per il bosco seguendo i versi dell'animale finchè non lo trovai. Sinceramente non amavo gli animali, ma ho sempre avuto un debole per i cavalli, perciò sapevo riconoscere razze, mantelli, segni particolari. Era un castrone sauro, con due balzane, una sulla posteriore sinistra e una sull'anteriore destra e una palla di neve sulla fronte. Un bellissimo esemplare. Mi avvicinai lentamente, cercando di mantenere la più calma possibile, gli porsi la mela, lui la annusò e la mangiò. Cercai di individuare il problema e mi accorsi che aveva una zampa incastrata fra due tronchi. Con molta fatica lo spostai e si liberò. Lo chiamai con il tipico verso e lui si avvicinò lentamente, gli feci una carezza sul muso, ma scappò via. Un po' mi dispiaceva, era strano, ma mi ero già affezionata a lui. Stavo percorrendo la strada di ritorno quando sentii un rumore, mi girai e trovai l'animale, lentamente riprovai ad accarezzarlo con la seconda mela fra le mani, lui si avvicinò e prese la mela; stavolta riuscii ad accarezzarlo. Lo guardai negli occhi e notai la paura e il bisogno di aiuto; così si instaurò il nostro rapporto.

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