La nuova casa

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Girando attorno alla casa notammo ricovero attrezzi, entrammo e trovammo un disastro di cianfrusaglie "Secondo te andrebbe bene?" domandai a mia sorella, "No, Julya, è troppo piccolo e disordinato, dobbiamo trovare un'altro posto". Ci avventurammo nel bosco e dopo 200m circa avvistammo un vecchio fienile abbandonato; "Magnifico!" gridai. Ci precipitammo all'interno e per nostra fortuna tutto era molto spazioso e c'erano già dei box, sarebbe bastato pulire, aggiungere del fieno nel terreno e riempire l'abbeveratoio, tutto fattibile insomma. Ci dividemmo i ruoli e in 2 ore e mezza tutto era pronto. Andammo a prendere Lucky e lo portammo nella sua nuova casa, entrò curioso e si mise a mangiare il fieno; alla luce del giorno ci accorsimo delle sue condizioni pietose: era magro, sporco e con i crini annodati e strappati. Mia sorella disse "Non possiamo di certo lasciarlo in queste condizioni, no?", "Hai ragione, andiamo a camprare spazzole e shampoo, io ho dei soldi messi da parte". Andammo in città e entrammo in un negozio dove vendevano utensili per cavalli. Vidimo un sacco di cose interessanti ed eleganti, dalle bardature per il dressage a quelle per il salto ostacoli; andammo nel reparto pulizia e comprammo un nettapiedi, una brusca, una striglia,un pettine, una spugna e dello shampoo. Mi venne in mente che non potevo portarlo ancora a passeggio con una corda legata al collo, allora presi una capezza blu con la lunghina e la coperta coordinata. Mi fermai nel reparto selle e le sfiorai con le dita, come mi sarebbe piaciuto saper cavalcare. Mi ricordai che i cavalli vengono addestrati alla corda allora aggiunsi al carello una frusta lunga.
"Piacere, voi dovreste essere le nuove arrivate, qui il paese è piccolo e le voci corrono... ho già conoscouto vostro padre... oh, scusate la maleducazione, io sono Karl, il proprietario" ci disse un signore sulla sessantina porgendoci mano; io e mia sorella la stringemmo e ci presentammo; "Nuovo arrivato in famiglia?" chiese Karl, "No, no, è un regalo per un amico, però acqua in bocca" dissi scherzando ma con un po' di timore. Tornammo di corsa a casa, erano le 11:30 mangiammo velocemente un panino e andammo da Lucky, mi avvicinai lentamente con la capezza e la longhina senza fargli prendere paura, nel frattempo mia sorella mi faceva qualche foto. Riuscii a mettergliele con facilità perchè avevo già visto qualche volta nei programmi e in qualche libro, lo presi con calma lo feci uscire dal suo box e tranquillamente lui mi seguì all'esterno.

La Nuova Vita Di Julya Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora