Give me a reason ||Solangelo||

Capitolo 1: Nico

«Ma Will non puoi-» cerco di dire qualcosa ma lui mi blocca prima che possa finire.

«Senti Di Angelo dimenticami, okay!?» alza la voce, spaventandomi. Erano rarissime le volte in cui lo sentivo usare quel tono, era sempre calmo e gentile con tutti. Guardai Will con gli occhi pieni lacrime mentre usciva dall'arena, dove mi aveva chiesto di incontrarci perché voleva parlarmi. Quella mattina a colazione, quando mi aveva dato l'appuntamento, mi era sembrato turbato, ma non ci avevo dato troppo peso, pensavo fosse solo stanco per via del turno in infermeria. Non avrei mai pensato a... beh questo.

«Perché Will...» le lacrime iniziano a scivolare lungo le mie guance, e le lascio scorrere senza curami di asciugarle.

Lo guardo allontanarsi senza muovermi. Mi sento le gambe molli e in questo momento vorrei solo sparire, vorrei che il terreno mi inghiottisse e che mi portasse via di qui.

Mi ricorda un po' il nostro primo appuntamento quando lui mi baciò e scappò perché aveva paura di aver fatto qualcosa di sbagliato. L'unica differe ffnza è che allora lo inseguii ridendo e chiamandolo, felice di aver finalmente trovato qualcuno che mi amasse per quello che ero e sono. Oggi invece sono rimasto inchiodato qui, solo, oggi non ho avuto il coraggio di seguirlo per chiedergli una spiegazione che ho il diritto di avere.

Dopo qualche minuto decido di tornare nella mia cabina, ma le mie lacrime e gli occhi rossi non passano inosservati mentre cammino fra gli altri semidei che continuano a fissarmi. Solo quando sento il live vento colpirmi in faccia mi rendo conto di aver iniziato a correre per raggiungere più velocemente le mura della mia cabina e per sfuggire ai loro sguardi.

Una volta chiusa la porta dietro di me mi sdraio sul mio letto abbracciando il cuscino e circondato dal silenzio  brutti pensieri iniziano a nascere nella mia testa. "Perché mi ha lasciato, cosa ho fatto di sbagliato? Se non gli piacevo poteva non mettersi con me senza illudermi..." Penso tra me e me. 

Affondo la testa nel cuscino facendo risultare meno rumorosi i singhiozzi che ormai avevano iniziato a scuotere il mio corpo.

Non so quanto tempo sia passato quando un leggero bussare alla porta interrompe il silenzio che si era creato nella stanza. «Hey Nico sono arrivata!» esclama Hazel. Vero, Hazel, mi ero dimenticato che sarebbe venuta oggi. Non rispondo e attendo che sia lei ad entrare da sola «Nico tutto bene?» domanda avvicinandosi a me dopo aver chiuso la porta.

«Mh-mh» annuisco regalandole un piccolissimo sorriso forzato. Mi alzo a sedere e picchietto la mano sul materasso accanto a me per invitarla a fare lo stesso.

«Nico... che ti è successo?» domanda sedendosi accanto a me. Mi scruta e il suo sorriso si spegne quando si rende conto che ho pianto «Perché?», mi chiede allora. Sposto lo sguardo fuori dalla finestra, non sono in grado di sostenere il suo sguardo. Osservo per pochissimi secondi il sole che splende alto nel cielo e mi decido a parlare «Will mi ha lasciato» sussurro abbassando lo sguardo sul pavimento.

«Cosa ha fatto quell'idiota!» esclama sconvolta sbarrando gli occhi. «Mi dispiace molto Nico» mormora addolcendo il suo tono di voce mentre mi avvolge in un abbraccio. Gli occhi iniziano a pizzicare e le lacrime cominciano nuovamente a cadere senza sosta bagnando la maglietta di Hazel. 

«Giuro che appena lo vedo lo-», inizia ma la interrompo scuotendo la testa «Non serve Hazel, avrà le sue ragioni. Non si possono comandare i sentimenti» mormoro allontanandomi dall'abbraccio. 

«E te le ha dette queste ragioni?» mi domanda mentre mi allungo per prendere un fazzoletto dal comodino. Non le rispondo subito, prima la guardo negli occhi e dopo essermi asciugato il viso faccio spallucce. «Allora dovresti chiederglielo, ne hai tutto il diritto. Non può averti lasciato così, senza darti alcuna motivazione, non mi sembra il tipo di persona che fa una cosa del genere», poggia una mano sulla mia spalla come a darmi conforto.