Capitolo 3

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Victoria pov's
Arrivammo a casa sua, un  appartamento in centro a Milano . Cosimo mi fa accomodare sul divano di pelle rossa e nel frattempo mi chiese "Prima in macchina dicevi che avevi un passato difficile in che senso?" Mi trovai spiazzata da questa domanda ma sapevo che era bene rispondergli e raccontargli tutta la verità "I miei genitori sono divorziati, si sono lasciati pochi mesi dopo che io sono nata, ho sempre sperato in un loro ritorno assieme ma poi non è successo. All'età di 15 anni mia madre ha fatto venire a vivere a casa nostra il suo nuovo compagno e da quel momento io e mio fratello abbiamo iniziato a ribellarci" , "Immagino che per voi non sia stato facile accettare questa persona" mi disse Cosimo con un sorriso rassicurante "Esatto abbiamo iniziato a fare tardi la sera e fare uso di droghe soprattutto marijuana". Mi vergognavo di quello che gli stavo raccontando ma sapevo che anche lui ne aveva fatto uso e sapevo che non mi avrebbe giudicato come facevano tutti. "Da adolescenti è facile entrare in contatto con queste droghe ma immagino tu lo sappia che pure io ne facevo uso e non è facile uscirne" nel mentre mi accesi una sigaretta e risposi " Certo non è stato facile uscirne soffrivo di attacchi di panico e sapevo che ero arrivata a un punto di non ritorno. Ma con l'aiuto di mio fratello  e con l'inizio del mio lavoro in america ne sono uscita bene ora fumo solo sigarette", "Non sentivi la mancanza di casa quando eri in america?" mi chiese Cosimo con un sorriso. "Certo mi mancavano tutti però ero felice, stavo inseguendo il mio sogno di fare la modella avevo conosciuto una persona che sembrava amarmi davvero, ma poi le cose sono cambiate..." "Cioè?", " La persona con cui stavo era un giocatore di football americano aveva rilasciato un intervista in cui parlava male della mia famiglia, io non ho accettato tutto questo e ho deciso di lasciarlo e di annullare il matrimonio. Così nell'estate del 2014 sono tornata a casa". Cosimo era rimasto sorpreso da quello che gli stavo raccontando ma chiunque lo sarebbe stato "Wow ne hai passate davvero tante ma ne sei uscita bene" e mentre disse questo mi accarezzò una guancia, rimanemmo a guardarci per qualche minuto finché lui non si sporse a me e mi baciò delicatamente le labbra.

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