Capitolo 16

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Inizia a raccontargli quello che era successo anni prima.
"Nel Natale del 2005 come da consuetudine ci saremmo ritrovati a passare il Natale tutti insieme io, mio fratello, mamma e papà ma non così. Pochi giorni prima di Natale mia madre ci presentò il suo compagno e ci disse che sarebbe venuto ad abitare con noi da lì iniziò l'incubo."
Cosimo mi guardava stupito sapeva che non avevamo un buon rapporto con il compagno di mia madre ma non si aspettava quello che stavo per raccontargli.
"Io e Marco eravamo sempre abituati a fare quello che volevamo noi, a tornare quando ci pareva e ad uscire a nostro piacimento. Ma quell'uomo ci impose le sue regole e noi non avevamo assolutamente voglia di rispettarle. La situazione iniziò a degenerare una sera del 2006, eravamo usciti di nascosto per andare in centro con i nostri amici e i due erano usciti per delle cene di lavoro. Tornammo a casa abbastanza presto era 00.30 e pensavamo che loro non fossero ancora tornati ma non fù così. Lui era già lì e appena aprii la porta mi piantò 5 dita in faccia. Io ero sconvolta e Marco era già pronto a picchiarlo". Cosimo mi guardava e mi disse "E tua madre non era ancora rientrata? E Marco che fece?" risposi "Mia mamma non era ancora rientrata e Marco è scattato subito in avanti per difendermi lo ha minacciato che se avesse provato a toccarmi ancora lo avrebbe picchiato, ma quello stronzo rimase interdetto e gli rispose che anche se lo avesse detto a mia mamma lei non ci avrebbe mai creduto e che lo avrebbe mandato in riformatorio".
Dall'espressione di Cosimo capii subito che era abbastanza contrariato a questa cosa, ma come dargli torto. Perciò proseguii "Da lì andò sempre peggio molto spesso mi svegliavo di notte e vedevo che mi osservava dormire ma il peggio avvenne nell'estate del 2007. Avevo poco più di 17 anni quella sera di agosto dovevamo mangiare la pizza io, mio fratello e il mio ragazzo dell'epoca Stefano. Lui era a casa con noi perché non era andato con mia mamma alla cena di fine lavoro inventandosi la scusa di non stare molto bene. Mio fratello e il mio ragazzo uscirono e lui inizio a fare delle strani allusioni sessuali su me e Stefano".
Vedevo Cosimo sempre più arrabbiato e stringeva i pugni, così continuai "Lui allora tentò di avere un rapporto con me ma proprio in quel momento arrivarono Marco e Stefano con le pizze e appena videro questa scena si scagliarono contro di lui".
"Se l'è cercata questo figlio di puttana hanno fatto bene a dargli una bella lezione e poi che successe?" continuai io, "Quella sera andammo a dormire a casa di Stefano e il giorno dopo partimmo per passare agosto con mio papà e quando tornammo a settembre lui non ci rivolgeva nemmeno la parola".
"Meglio così almeno non via ha più dato fastidio" disse Cosimo "Esatto poi lo sai dopo poco mio fratello andò ad abitare da solo io dormivo più da lui che a casa fino a quando non sono partita per l'America".
Guè mi guardò sorridendo "Se vuoi comunicarlo a tua madre io sono con te e soprattutto se si porta dietro quello stronzo ci sarò io a proteggerti non ti farà del male". Adoravo il suo modo di volermi proteggere da tutti.
"Certo amore lo so e sono contenta di averti raccontato tutto, ma ora è tardi meglio se andiamo a dormire", ci baciammo e ci addormentammo abbracciati domani era un nuovo giorno super pieno di emozioni.

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