Capitolo 8

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Victoria pov's
Uscimmo dall'Old e ci dirigemmo alla macchina ero felice di averlo visto mi resi conto che tutti i sentimenti che avevo cercato di reprimere erano ancora li forse più forti di prima.
Il tragitto verso casa fu molto silenzioso stavamo ascoltando la musica quando alla radio passò "Rose nere" una delle canzoni che amavo di Guè e li capii che ero ancora innamorata di lui, che Claudio non era l'uomo per me e che ero pronta a dare a Cosimo una seconda possibilità.
Mi misi il pigiama e andai a letto ma non riuscivo a dormire continuavo a girarmi nel letto tant'è che Claudio mi disse: "Senti se non hai sonno vai a dormire sul divano che io domani mattina mi devo alzare presto",ero stanca del suo atteggiamento mi alzai e andai sul divano.
Il mattino seguente mi alzai presto per iniziare a recuperare le mie cose, avevo deciso di lasciarlo non volevo stare con una persona che mi trattava come una bambolina da poter sfoggiare per fare bella figura con i suoi colleghi.
"Che stai facendo con tutte ste valige devi lavorare da qualche parte per un mese?" mi domandò Claudio appena alzato, "No, io non ti amo, non voglio più essere il tuo giocattolo da sfoggiare nelle occasioni importanti me ne torno nel mio appartamento" pronunciando queste parole mi ero tolta un gran peso.
"Io lo so perché te ne vai, sei ancora innamorata di quel rapper fallito so che c'era pure lui ieri sera" mi disse Claudio palesemente arrabbiato, le sue parole mi diedero molto fastidio perché odiavo il fatto che la gente giudicasse le persone senza conoscerle quindi prima di andarmene gli dissi "Lui non è un fallito e sicuramente non giudica le persone senza conoscerle" gli chiusi la porta in faccia e mene andai.
Arrivai al mio appartamento ma non avevo più le chiavi le avevo lasciate qui prima di trasferirmi da Caludio, quindi suonai il campanello sperando ci fosse in casa qualcuno.
Si aprì la porta e trovai Irina con la faccia assonnata e i capelli scompigliati, doveva essersi appena svegliata, "Che ci fai qui? E cosa sono tutte quelle valige?", "Ho lasciato Claudio non l'ho mai amato, nei miei pensieri c'è ancora lui" dissi alla mia amica tutta d'un fiato.
Lei mi abbracciò e mi fece entrare con tutte le valige, "Hai già fatto colazione? Se vuoi preparo il caffè",mi chiese la mia amica con la sua solita premura. "Tranquilla ho già fatto colazione al bar" e mentre pronunciavo queste parole vidi uscire dalla camera di Irina Jay, "Oddio Iri scusa non sapevo ci fosse qui anche lui, spero di non aver interrotto nulla" , "Tranquilla non ti preoccupare e sopratutto bentornata a casa" e ci abbracciammo tutti e tre.
Lascai i due piccioncini a fare colazione da soli e mi diressi  in camera mia dove era rimasto tutto come prima, ero assorta nei miei pensieri quando Jay bussò alla porta.
"Entra pure", dissi io, "Senti Vicky oggi a pranzo sarebbe dovuto venire anche Guè ma se per te è un problema gli dico di non venire", "No tranquillo nessun problema fallo venire perché vorrei anche parlare con lui", "Spero che lo perdonerai perché non l'ho mai visto così preso da una ragazza come con te".
Sorrisi a Jay che mi ringraziò e uscì dalla camera dove passai buona parte della mattina a sistemare le mie cose negli armadi, fino a che Jay e Irina non mi dissero che sarebbero andati a prendere il cibo d'asporto.
Era felice e agitata allo stesso tempo perché non sapevo che reazione avrebbe avuto nel momento in cui mi avrebbe vista.

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