Capitolo 17

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Dopo quella sera io e Lucky iniziammo a sederci insieme durante le ore di scrittura creativa e a beccarci sempre tra i corridoi tra una lezione e laltra. All'ora di pranzo, quella mattina, andai a sedermi al tavolo di Logan, e dal suo sguardo percepii una sorta di nervosismo, l'aria era tesa.

«Da quando tu e quel coglione siete diventati così tanto amici?»

Non potevo rischiare di dirgli di quella sera a casa mia, perciò mi limitai a dire «Non posso essere sua amica?»

«Perché dovresti? E uno sfigato»

«Logan...è tuo fratello»

«Sai, non l'ho deciso io» mi disse freddo.

Logan iniziava a piacermi e notavo che per lui era lo stesso, non volevo rovinare le cose, ma stavo iniziando ad affezionarmi anche a Lucky e lui non avrebbe ostacolato la nostra amicizia.

«Che posso fare per farti stare meglio?» sembrava turbato e non volevo vederlo così.

«Esci con me. Anzi, che ne dici di passare da casa mia sabato? Voglio farti vedere una cosa»

«Perfetto, ti raggiungo lì allora» gli sorrisi e lui fece lo stesso, per poi rivolgere uno sguardo compiaciuto ai suoi compagni.

Feci per andarmene e quasi riuscii a raggiungere il mio armadietto quando sentii qualcosa di gelido colpirmi la schiena.

«Scusa, non l'ho fatto apposta»

Mi girai e vidi Ashley con le sue sanguisughe poco dietro di lei. Ero bagnata fradicia.

Non sapevo come reagire, ero nuova e non volevo creare casini già dai primi giorni, perciò rimasi lì a guardarla con lo sguardo esterrefatto.

«Si può sapere che cazzo ti passa per la testa?»

Vidi Lucky raggiungerci, dio che figuraccia.

«L'avevo avvertita di stare lontana da Logan, bhe sappi che questo è solo l'inizio»

«Logan non si metterebbe mai con te Ashley, nemmeno se fossi l'ultima ragazza rimasta sulla faccia della terra. Ora che ci penso, nessuno meriterebbe la sfiga cosi atroce di starti accanto»

«Non la pensavi cosi l'altra sera»

Ci fu un momento di silenzio e guardai Lucky con un'aria che era un misto di tristezza e stupore.

«Ma guardati. I ragazzi ti vengono dietro solo perché sei da una botta e via, non ti domandi il perché tu non abbia mai avuto una relazione seria? Perché mai un ragazzo non si sia interessato davvero a te? Non hai un minimo di dignità, sei stronza e sei facile da portare a letto, non andarne fiera.»

Ero sbalordita dalle parole di Lucky, sapeva essere davvero brutale, ma considerando la cattiveria con cui Ashley mi aveva trattata negli ultimi giorni sarei stata ipocrita a dire che almeno un po' non ci godevo.

Gli occhi di Ashley erano ormai pieni di lacrime e scappò verso i bagni seguita dalle sue amiche mentre io rimasi sola con Lucky.

«Wow, sei stato davvero cattivo»

«Anche lei, guarda come ti ha conciato»

«Potevo cavarmela da sola, non cera il bisogno che intervenissi»

Mi guardò negli occhi per niente dispiaciuto di essersi intromesso.

«Esci con me Chelsea»

«C-cosa? Lucky sto uscendo con tuo fratello adesso» rabbrividii quando lo vidi avvicinarsi e poi quasi mi immobilizzai.

«Io ti piaccio più di quanto ti piace lui, ammettilo» i nostri nasi quasi si toccavano «vedo l'effetto che ho su di te, ho visto come mi guardavi l'altra sera e ora guardati, hai la pelle d'oca»

«È...è perché ho freddo»

«Il freddo, certo» mi guardò con un ghigno senza spostarsi di un millimetro.

«Stavolta ti lascio mezzo morto Lucky!» sentimmo urlare dall'altra parte del corridoio.

Logan si avvicinava pericolosamente a noi, a Lucky.

Lucky gli andò in contro e lo spinse così forte che quasi lo fece cadere. Non era Logan quello forzuto e con le spalle larghe che giocava a basket?

«Che cazzo vuoi Logan»

Il primo pugno venne sferrato da Logan, che però mancò suo fratello.

«Scommetto che ti rode il culo perché le piaccio io non è vero?» sputò Lucky, i suoi occhi erano accecati dalla rabbia. Decisi di mettermi in mezzo - letteralmente tra loro due - per evitare che la situazione degenerasse.

«Smettetela voi due, adesso» Logan mi guardò in cagnesco prima di rassegnarsi e andarsene furioso in classe. Mi girai e guardai Lucky dritto negli occhi senza dire nulla, le sue parole mi avevano un po' lasciata di stucco. Quel ragazzo continuava costantemente a lasciarmi di stucco. Che dovevo fare?

Non smisi di guardarlo quando gli passai davanti per raggiungere la mia aula, non avevo intenzione di discutere con lui. Raggiunsi Lauren tra la gente che si era radunata lì attorno per assistere alla scena, aveva lo sguardo un tantino terrorizzato.

«Dobbiamo parlare» le dissi e lei acconsentì con un cenno della testa, evidentemente anche secondo lei dovevo sapere cosa stava accadendo.

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