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Una figura ammantata resta in piedi, impalata di fronte al piccolo spettacolo donato dalla natura. Un treno deragliato riposa nella valle tutto attorcigliato, ricorda un gran serpente. Gli ultimi tre vagoni si tuffano nella profondità di un lago, come se il rettile si volesse abbeverare. La locomotiva riposa quieta da decenni. Sulla superficie incrostata e arrugginita ha dominato l'erba, crescendo ovunque fosse possibile. La bestia dalla verde pelliccia è la tana di una pericolosa strega, e Franzis lo sa bene. Lo stregone sposta dal viso una ciocca dei suoi lunghi capelli biondi che toccano le spalle, dopodiché pulisce con pazienza gli occhiali grossi e quadrati. Viene da un villaggio sconosciuto ai più, nascosto tra le montagne di Lambda. Ha portato la lunga pelliccia di cervo donata dal saggio sciamano, ma con questo caldo Franzis comincia a pentirsene. La mano che stringe il lungo bastone snodato è intrisa di sudore. Non conosce nessun incantesimo che possa alleviare il calore: lui è un mago capace di utilizzare unicamente le magie dell'elemento terra. E trovarsi nel regno delle due sicilie, una terra fatta di fuoco, non aiuta. Il sole, feroce e invadente, non ha pietà.

Franzis prende in mano il coraggio e si addentra nell'ultima carrozza, quella più vicina. Ha intenzione di trovare e appropriarsi di alcuni oggetti molto preziosi. Il problema è che se la strega ne venisse a conoscenza potrebbe non esserne troppo entusiasta. E reagire con magica violenza. Franzis avanza con cautela, a ogni passo i suoi stivali producono un fastidioso rumore metallico. Lo stregone non è mai stato una persona furtiva, probabilmente verrà scoperto e lo sa. Ma in quel caso, non gli rimarrà che affrontare la strega a viso aperto.

Non ci sono molte alternative: assoldare un ladro sarebbe stato imprudente. È una faccenda troppo importante e quegli oggetti devono essere suoi.

Anche l'interno del treno è pieno di vita. A ogni lato e angolo spuntano fili di erbaccia, ragni che scappano furtivamente e grosse sfere di polline che aleggiano pigramente nell'aria. Alla sinistra del corridoio si trovano le cabine. Ormai sono diventati veri e propri nidi. Umide, calde, piene fino al soffitto di erbaccia e piante selvatiche con proprietà magiche. Hanno frutti mai visti prima, dalla superficie setosa, vuote all'interno, ed emettono una luce azzurra e innaturale. Dei piccioni tubano sugli scompartimenti riservati originariamente ai bagagli. Fin qui sembra non esserci traccia di ciò che cerca Franzis, e neanche della strega. Nel secondo vagone lo accolgono uno sciame di zanzare affamate. Una libellula sfreccia via inseguita da un pipistrello. Di fianco allo stivale del mago striscia un serpente irrequieto. Un gatto, da qualche parte, miagola estasiato. E finalmente eccola, nella cabina dodici tutti i sedili sono stati rimossi, lasciando spazio a una libreria che ha tutta l'aria di esser stata rubata. Il mobile contiene una ventina di volumi che brillano di luce propria, ognuno con un colore diverso. Sì, Franzis ce l'ha fatta.. Sta per mettere le mani sul Libro delle rocce. Ammesso che si trovi lì. Ma prima lo stregone deve controllare se la sua ignara avversaria ha piazzato qualche trappola. Non è un bravo incantatore, anzi a dire il vero ha appena cominciato a studiare magia. Tutto ciò che sa fare si limita al saper sfruttare il suo grande intuito, ma conoscenze teoriche sono pari a zero. Solo l'idea che un apprendista voglia sfidare faccia a faccia una strega è a dir poco ridicola. Ma Franzis è disperato e la disperazione non guarda in faccia a nessuno. Concentra ogni energia sugli occhi, e la sua vista cambia radicalmente. Riesce a vedere oltre il semplice piano terrestre ora. Il suo istinto aveva ragione. Un filo bianco ed etereo è legato a un libro, e porta a un cerchio magico nascosto dietro una pianta. Se lo stregone avesse preso il libro legato al filo spirituale, il cerchio magico si sarebbe attivato e Franzis avrebbe accusato un lieve stato di morte. O qualcosa del genere, chi lo sa cosa cela quella trappola. Intinge di forza spirituale la punta del bastone annodato e lo avvicina al filo. Con un rapido ma fluido movimento, la cordicella etera si sposta e si collega a un altro libro. È fatta: non ha disinnescato la trappola ma semplicemente deviata. È stata una soluzione semplice, fin troppo. Probabilmente la strega non si aspettava un ladro in un posto così nascosto e ha apportato delle precauzioni minime. Franzis esitante ed emozionato tocca la copertina del libro precedentemente protetto.

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