Occhi Come Il Mare In Tempesta

Capitolo 5

Sconosciuto. Prima parte.

<< Norman come mai sei così silenziosa ? >> - mi chiese la mia amica.
Ed era vero. Ero assorta così tanto dai miei pensieri che non spicciai parola per una buona mezz'ora. La mia mente era rivolta altrove.

Sicuramente non agli studi, visto che è appena iniziata la scuola e i professori devono ancora risvegliarsi dal tepore delle vacanze estive. Ebbene sì, i professori fanno le vacanze migliori. Una volta Annie mi fece vedere la sua professoressa di letteratura intenta a passarsi una bella e costosa vacanza alle Bahamas.

<< Sono solo molto stanca, i primi giorni di scuola mi fanno sempre questo effetto >> - le risposi spostando il mio sguardo dal vetro della porta verso di lei.
<< Mmh... okay >> - disse non pienamente convinta.

Non vedevo l' ora di tornare a casa per poi mettermi il pigiama e camminare scalza.

<< Oggi usciamo ? Ho voglia di fare shopping. >> - mi chiese Annie mentre prendeva il cellulare tra le mani.
<< Come mai hai voglia di fare shopping ? Non sarà che vuoi comprarti dei nuovi vestiti per farti bella per il ragazzo nuovo?>> - chiesi dandole un leggere colpo alla costola e facendola arrossire. Ho colto nel segno, Annie non fa shopping senza un motivo valido. Per me lei non dovrebbe spendere i propri soldi per un ragazzo che forse vorrebbe solo portarsela a letto. Ma se questo la rende felice, mi fa piacere accompagnarla. Poi non esco con lei da un'estate intera, sicuramente avremo molte cosa da raccontarci.
<< Va bene, per le sei ? >> - chiesi sorridendole.
<< Si si, va benissimo, dovrei avere anche la macchina per stasera >> - disse illuminandosi e sorridendomi eccitata.
<< Okay, allora alle sei sotto casa mia e andiamo a fare shopping >> - dissi mentre il pullman si fermò vicino casa mia.
Salutai la mia amica e scesi velocemente fuori e mi diressi verso casa. Mi aspettava una lunga giornata, ma la cosa non mi dispiaceva molto. Aprii il cancello del mio piccolo giardino, calpestai qualche foglia sull'erba e presi le mie chiavi dallo zaino. Ho una fame da lupi, spero che sia rimasta un po' di torta al cioccolato di mamma.

Stai attenta a non ingrassare.

Indossavo il mio delizioso pigiama, formato da pantaloncino bianco con sopra disegnati degli smile e una t-shirt rosa consumata e mangiavo la mia fetta di torta, mentre guardavo la televisione in salone. Oggi giorno non fanno più nulla di interessante. Finii la torta e posai il piatto e la forchetta nel lavandino e andai in camera mia. Mi sedetti sul mio letto con un tonfo e presi il mio computer portatile ricoperto da strass rosa. Non pensate che mi piaccia, anzi detesto questo spiluccichio, ma non potevo farci nulla, non potevo buttare un computer solo perché una mia cugina di dodici anni decise che il mio computer sarebbe stato meglio con qualche decorazione sopra.
Accesi il computer e come sempre aprii la mia posta elettronica per controllare se qualcuno mi avesse contattato per lavoro. Ebbene sì, Norman Monroe aveva deciso di trovarsi un lavoro part-time per riempire le ore buca della giornata e anche per guadagnare qualche spicciolo per il futuro. Ma nessuno mi aveva contattato anche oggi.

Il tuo prossimo obbiettivo dovrà aspettare ancora un poco.

Aprii la pagina google e cercai il sito della mia scuola per curiosità. Come immaginavo c'erano avvisi di tutti i tipi: per gli studenti, per i professori e anche per i genitori. Non male come cosa. Cliccai per capire meglio come funzionava e non so come mi trovai dentro a una chat sconosciuta e lessi che cosa c'era scritto sopra.

Sconosciuto:
Sei uno studente ? 4:05 p.m

Allarme killer in vista, esci subito dalla chat.

Arc-en-ciel:
Piuttosto tu chi sei? 4:37 p.m.

Sì, okay. Il mio soprannome non è uno dei migliori, ma almeno non è ''Princess'' o ''The Best'' o altre cose oscene.

Sconosciuto:
Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda. 4:38 p.m.

Arc-en-ciel:
Si, sono uno studente. Adesso rispondi alla mia domanda. 4:38 p.m.

Scrissi velocemente con mani tremolanti. Ero curiosa, ma allo stesso tempo spaventata dalla strana conversazione che si stava sviluppando.

Sconosciuto:
Sono colui che ti sta scrivendo in questo momento. 4:39 p.m.

Arc-en-ciel:
Non rispondermi con i giri di parole. Poi non riesci nemmeno ad essere furbo, perché indirettamente mi stai dicendo che sei un maschio visto che hai usato un pronome maschile. 4:39 p.m.

Sconosciuto:
Abbiamo qui una piccola fan di detective Conan...? 4:40 p.m.

Arc-en-ciel:
Come fai a dire che sono una ragazza? 4:40 p.m.

Sconosciuto:
Non devi uscire tra poco? La tua amica arriverà a momenti. 4:43 p.m.

Lessi e chiusi velocemente la finestra della chat. Come faceva a sapere che tra poco sarei dovuta uscire con Annie? Ma soprattutto, chi era ?

Spensi il computer e lo posai sulla scrivania piena di libri e decisi di andare a farmi una doccia fredda per il nervosismo.

Dopo la doccia presi un jeans chiaro a vita alta, una felpa bianca e blu, indossai ai piedi le mie solite Vans bianche ormai da buttare. Presi il mio cellulare e guardai l'orario, mancava ancora una buona mezz'ora all'arrivo di Annie. Scesi giù dalle scale e cercai la tracolla che comprai insieme a mia madre nel mercato delle pulci. Mi piaceva un sacco questa borsa, non solo perché era abbastanza grande da poter contenere il necessario, ma anche perché in caso di pioggia potevo metterci dentro la mia macchina fotografica. Non so quante volte mi ha aiutato nei momenti peggiori.
Appena finii di sistemare le cose nella borsa non feci in tempo a posare il cellulare dentro alla tasca posteriore dei miei jeans che Annie mi chiamò.

<<Norman sei pronta? Sto fuori casa tua. Lo so, sono un po' in anticipo, ma non vedevo l' ora di passare la serata con te >>- mi disse attraverso il cellulare.

<< Non ti preoccupare, ho finito in questo preciso momento >> - risposi prendendo le chiavi che erano appoggiate disordinatamente sul mobile che si trovava vicino alla porta d'ingresso.

<< Grande, allora ti aspetto in macchina >> - disse staccandomi la chiamata in faccia. Odiavo quando lo faceva, ma ormai non sopportavo nemmeno ripeterglielo ogni volta.

Beh, mi aspettava una giornata di shopping... Non vedevo l'ora.