Cattive Notizie - Cap. 9

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Capitolo 9

Trascorse la settimana dopo senza grandi eventi. Lauren andava a scuola la mattina, sedeva vicino al banco vuoto di Camila nella maggior parte delle lezioni, pranzava con Normani e Dinah, frequentava le ultime lezioni, e tornava a casa a svolgere i compiti. Salutava i genitori e la sorella, e saliva in camera sua.

Mentre faceva i compiti, la sua mente ripensava ripetutamente agli eventi accaduti appena una settimana fa. Era ancora scioccata da ciò che accadde. Non si capacitò di come quella ragazza fosse riuscita a combattere con tre ragazzi in una sola volta. Più robusti e apparentemente più forte di lei.

Non poteva togliersi dalla testa la loro piccola conversazione, e i suoi occhi marroni che la guardavano anche nei suoi sogni. La sua dolce e gentile ma forte e sicura voce le parlava, le diceva ancora e ancora di andarsene. Dei brividi le percorsero la schiena ripensando a quanto fossero state vicine quando erano sedute.

Poi c'era Tyler. Nemmeno lui sembrava voler scomparire dalla sua testa. Si fermò a pensare al modo in cui le applicò la benda, a come fosse stato gentile e a come si fosse preso cura di lei. Potrebbe dire che è un bravo ragazzo, e significarono tanto le scuse che le porse per essere stata partecipe di quella lotta.

Un altro pensiero tormentava la sua mente, una cosa che le ha detto a cui non riesce a smettere di pensare. "Nessuno dei due vuole che qualcuno entri nelle nostre vite disastrate." Cosa intendeva con vite disastrate? Cosa gli stava accadendo? Queste, e molte altre, erano le domande che ronzavano nella testa di Lauren.

Non era finita nemmeno la seconda delle tre settimane di sospensione di Camila che notò una macchina nera nel parcheggio. Era situata vicino all'abituale posto di Lauren, ma abbastanza lontana per non dare nell'occhio.

Lei fu l'unica a notare questo particolare, anche perché era l'unica a sapere chi fosse il padrone di quella macchina: Camila.

Era curiosa di sapere perché si trovasse lì, benché non fosse ammessa nell'edificio fino alla fine della punizione. La macchina era sempre là la mattina quando Lauren arrivava, e anche quando andava via. La seguiva per un paio di isolati, dopodiché girava scomparendo dal suo campo visivo.

Iniziò ad armeggiare con il suo armadietto, per vedere se la macchina fosse comunque al suo posto, nonostante il ritardo. Prese anche strade diverse dal suo solito tragitto verso casa, per vedere se la seguisse ovunque. E come si aspettava, era ciò che faceva.

Stranamente, tutto questo non la spaventava del tutto. Sentiva una sorta di protezione quando ava la vettura che la scortava fino a casa. Sperava che Camila ci tenesse a lei tanto da assicurarsi che torni a casa sana e salva.

Nella terza settimana, venerdì, uscì da scuola con Normani. Scrutò il parcheggio con lo sguardo, notando l'automobile pochi parcheggi dopo il suo. Sorrise, facendo finta di ascoltare la sua amica parlare e parlare di un ragazzo che le aveva chiesto di uscire. Crede si chiami Arin, ma non può dirlo con certezza.

Oltrepassarono la macchina nera, per poi dirigersi verso quella di Lauren. Sapeva che cercare di sbirciare dai finestrini per vedere se ci fosse Camila seduta nel posto di guida fosse inutile, perché i verti erano oscurati. Quando ci passarono davanti,lo sportello si aprì.

Lauren non lo notò fino a quando non aprì il suo. Quando Normani era già seduta nel posto del passeggero, la ragazza dagli occhi verdi sentì una voce dietro di lei.

"Hey bellezza." Lauren si girò, e sulle sue labbra si formò immediatamente un sorriso alla vista del ragazzo dai capelli castani.

"Ciao." Rispose timidamente guardando in basso, non aspettandosi di rivederlo.

"Come va?" Le chiese Tyler, sorridendo. "Come sta il collo?" Aggiunse, allungando la mano verso la sciarpa di lei, che chiuse lo sportello per evitare che Normani sentisse la loro conversazione.

"Uhm, s-sto bene." Disse.

"Bene." Sorrise, tastando lievemente il collo della ragazza. "Sai, non dovrei parlarti, ma non ho resistito quando ti ho vista." Il sorriso carismatico non lasciava mai il suo volto.

"Perché non dovresti parlare con me?" Gli chiese senza sembrare troppo invadente. Tyler aggrottò le sopracciglia, il suo sorriso svanì per qualche secondo mentre pensava ad una buona risposte, e poi riapparse.

"Camila mi ha chiesto di assicurarmi che tu tornassi a casa sana e salva. Non vuole che ti contatti, ma... troppo tardi." Lo stomaco di Lauren non trattenne le farfalle, al sentire quelle parole. Camila la vuole in salvo, quindi dopotutto le interessa almeno un po'.

"Allora, mi seguiva tutti i giorni fino a casa?" Chiese, facendo comparire un sorriso.

"No." Rispose il ragazzo.

"Oh." Aggrottò la fronte, facendo di nuovo congiungere le labbra. La sensazione allo stomaco cessò, procurandole un piccolo dolore.  "E allora chi era?"

"Io. Mi ha messo a controllarti tutti i giorni. Pensavo fosse leggermente esagerato, perché non eri tu quella che volevano. Ma Camila mi ha quasi forzato, e sai che succede se le cose non vanno come dice lei." Tacque, osservando come Lauren si rattristì nel sentire chi fosse in verità a seguirla.

Annuì, sentendosi ancora un po' felice sapendo che Camila ci tiene. Non era lei a guidare, ma ha incaricato Tyler. È il pensiero che conta.

"Sai che tornerà lunedì, no?" Chiese, cambiando argomento.

"Si lo so, stav-" si fermò, prima di dire che stava tenendo il countdown, sarebbe stato imbarazzante dirlo. Tyler annuì comprensivo, e Lauren poté vedere un sorriso compiaciuto sulle sue labbra.

"Bene, probabilmente ti guarderà un po' di più, per essere sicura che nessuno ti dia fastidio dopo.. beh, lo sai." Le disse, e la ragazza cercò di ricacciare in dietro un sorriso. Non le dispiaceva del tutto, soprattutto se poteva parlarle e guardarla. Sapeva che non avrebbe avuto altre possibilità, quindi le prole di Tyler le fecero venire un briciolo di speranza.

"Lauren," iniziò "so che hai molte domande riguardo a ciò che è successo, e so anche che Camila non provvederà a risponderti." La ragazza annuì, non capendo dove volesse andare a parare. Ma di certo non poteva dargli torto.

"Quindi stavo pensando, se vuoi, di farti venire domani, in modo da fornirti delle risposte. O almeno, a quelle a cui possiamo spiegarti." Le propose.

Cattive notizie || TRADUZIONE ITALIANA || CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora