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"Leo potrebbe morire da un momento all'altro... Ti prego Bea, aiutami tu!" riesco a dire singhiozzando.
Mi fa entrare in casa e subito dopo mi abbraccia forte. Non dice niente. Cosa che preferisco mille volte di più. Non mi dice le solite frasi stupide e senza senso che ti direbbero tutti, come "Tranquilla, andrà tutto bene", forse semplicemente perché entrambe sappiamo che non è così. Non potrà mai andare bene. Non se Leo sta su un letto in ospedale, in fil di vita.

Flashback

"Ti prego, smettila" dico correndo come una matta in mezzo alla strada e mentre Leo è alle mie spalle che cerca di afferrarmi. Rido istericamente poco prima di trovarmi intrappolata in un angolo. "Noooooo!" e rido come una bimba deficiente un po' ritardata. Mi afferra come un sacco di patate e ricomincia a camminare per le strade con me sulle spalle mentre rido, urlo e gli tiro dei leggeri cazzotti sulla schiena. Poi finalmente mi mette giù mentre io sto ancora blaterando e si fionda sulle mia labbra. Ricambio il bacio. Probabilmente lo ha fatto per farmi azzittare. Quale miglior modo? Appena si stacca mi sento per un attimo stordita dal quel bacio, da quelle labbra che bacierei in ogni momento della mia vita. "Ora stai zitta?" chiede sorridendo e incociando le braccia al petto. "Dipende tutto da te!" rido e lui sbuffa, così mi riprende in braccio e continua a camminare non curante delle persone che ci tirano delle occhiatacce. Lo sappiamo già di non essere normali, perché dovete farcelo pesare? Ma soprattutto... Perché non vi fate gli affari vostri? Domanda più che legittima...

Fine flashback

La Mia Stella Polare//Leonora//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora