Riaperta l'ascensore al quarantesimo piano, presi le chiavi di classe ed entrai ,nemmeno il tempo di richiudere la porta che mi trovai mio fratello davanti.
"Ehi Carlos! Oggi sei più carino del solito hai fatto qualcosa ai capelli?" dissi per abbindolarlo un po'.
"Dov'eri? Non stavi male?" mi domandò non molto interessato.
"Ehm ero da una mia compagna di scuola,
... non poteva venire qui per portarmi gli appunti e quindi sono andata a casa sua.""Ok ma devi riposarti, ricordati che tra quattro giorni hai i provini per le nazionali!" disse come se fosse il mio coach.
"Lo so! Ma con tutte queste verifiche non so quando allenarmi!" dissi come se venisse prima il piacere è poi il dovere.
"Vai a studiare e se vuoi dopo andiamo in palestra e ti aiuto ad allenarti." mi offrì.
Entrai nella mia parte di stanza ed iniziai a copiare gli appunti di storia dell'arte per la verifica del giorno dopo.
Stavo studiando Michelangelo ,un'artista italiano e la sua "Pietà".
Non avrei mai potuto pensare di appassionarmi all'arte, sfogliai tutte le pagine del libro lasciandomi trasportare dalle fantastiche opere di marmo e i quadri di tela.
Iniziai a leggere di un certo Bernini, le sue opere era come se parlassero, i panneggi erano fatti alla perfezione come tutta l'opera ( io non saprei nemmeno disegnarle.)
"A tavola!" disse la mamma, ma saltai la cena e continuai a leggere di quei fantastici artisti.
"Tesoro! C'è la torta al cocco!" urlò la mamma dalla cucina, allora decisi di staccare un po' dato che volevo stare un po' con la mia famiglia. (Non è vero solo che adoro la torta al cocco di mia madre.)
"Hey." fece papà come per consolarmi.
"Hey." risposi sapendo l'argomento di cui avremmo parlato.
"Abbiamo saputo di ..." non fece in tempo a finire la frase che io dissi: "Non ne voglio parlare adesso!" ribattei secca."So che fa male tesoro, ma non puoi farci niente!"
"Non è vero avrei potuto aiutarlo!"dissi a voce alta."Comunque.... ho avuto notizie dalla mamma di John!" disse.
"Allora..."
"È ancora in coma e ...forse non c'è la farà." ammise mia mamma in tono basso, forse per non farsi sentire da meEro sul punto di svenire dal pianto, corsi in camera e chiusi la porta a chiave , così da non poter essere disturbata mentre il mascara colato macchiava il mio cuscino.
***
Il giorno dopo andò meglio, scelsi di non truccarmi per evitare di rigarmi il viso di mascara piangendo ed inoltre decisi che sarei comunque andata a scuola per evitare di pensare a John.
Fuori dal palazzo incontrai Ed che mi offrì un passaggio in macchina per arrivare a scuola più facilmente.
"Allora pronto pronto per la verifica di storia dell'arte?" dissi riscuotendomi dai pensieri.
"Ehm.... no non ho studiato niente." disse lui ridendo.
"Io si, devo dire che mi sono appassionata!" dissi fiera potendomi vantare finalmente di aver studiato.
"Hahaha."
"Davvero!" dissi ridendo.Entrati a scuola vidi una persona che non avrei mai voluto vedere...
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A soul , two bodies
RomanceMichelle una ragazza di 16 anni di origini italiane ha sempre vissuto a Buenos Aires ,ma per il lavoro di suo padre è costretta a trasferirsi a New York la sua città preferita. Tutto sarà nuovo per lei, per fortuna potrà contare su Susan, sua sorell...