I think I'm in Love - Sterek

10- Maybe, maybe...

Stiles
Ero paralizzato. Occhi sbarrati e bocca socchiusa.
Mi risvegliai  e li raggiunsi al tavolo.
"Ehi Scott..." dissi sedendomi affianco a lui e difronte  a Derek.
Mi fissava, Scott parlava ma l'unica cosa che riuscivo a vedere erano le sue labbra, rosse e carnose, leggermente umide e i suoi occhi, ah i suoi occhi... verdi smeraldo con una luce diversa dal solito; erano fissi e socchiusi; si spostavano dai miei occhi alle mie labbra fino alla mia camicia...
Senza accorgermi deglutii e il suo sguardo passò al mio collo, si leccò le labbra, scossi la testa e mi alzai di scatto: dovevo abbandonare quella situazione così  tesa.
Mi recai in bagno; fin'ora avevo creduto di essermi immaginato tutto: l'interesse di Derek verso di me, le sue parole, i suoi sguardi...ma ora, beh ora non è  che la sua lingua era scivolata accidentalmente sulle sue labbra mentre fissava il mio collo, non ero così  idiota!
Quella situazione mi aveva turbato, cominciavo veramente a pormi grandi interrogativi sulla mia sessualità,  cominciavo a capire ciò   che stavo diventando, anzi ciò  che ero sempre stato ma che avevo sempre nascosto, che forse non ero mai stato me stesso fino al suo ritorno... ma stavo realmente capendo cosa volesse dire la parola attrazione, perché  diciamocelo chiaro io ero solamente  attratto da Derek- oh cavolo l'ho ammesso- i pensieri mi stavano opprimendo, ma decisi, dopo essermi bagnato il collo ed i capelli per riprendermi, di tornare al tavolo e di godermi a pieno questi momenti fra amici.

Derek
Stavo rischiando troppo, Stiles stava cominciando a capire quello che ero e avevo paura, tanta paura: paura che lui non capisse, paura che mi rifiutasse, paura di poterlo perdere anche se in realtà non era mio, questo mi faceva ancora più paura; la consapevolezza di non poterlo mai avere, mi si spezzava il cuore; perché  sì, io ero innamorato di Stiles... ormai non potevi più negarlo.
Dopo poco tornò al tavolo ma io abbassai lo sguardo, non volevo che vedesse il disgustoso uomo che aveva difronte...
Passarono cinque minuti ed una chiamata fece che Scott tornasse a casa, eravamo solo io e Stiles.

Stiles
Eravamo soli, era un momento strano, entrambi in silenzio come se avessimo capito cosa ci turbasse e cosa ci avesse sempre turbato: la paura, la vergogna.
Decisi di rompere il ghiaccio :"  Derek,- i suoi occhi meravigliosi furono subito su di me- posso chiederti mh... una cosa? Un consiglio più che altro..." rispose subito allargando e mostrando un sorriso stupendo:"Certo tutto quello che vuoi..."
"Volevo chiederti...emh... ho paura di non amare più Malia...e... non so che fare, io, io mi sento una persona orribile,  Derek non so che fare..." in quel momento  capii,  realizzai che cosa volesse dire amare...
Derek si spostò affianco a me, mi abbracciò,  mi strinse e mi carezzò la schiena facendo ribollire in me il sangue, dopo poco si allontanò,  mi guardò con una delle tante sfumature dei suoi occhi camaleontici e mi disse: "Non preoccuparti,  qui ci sono io, ora non sei solo, si risolverà tutto..." mi diede un bacio sulla guancia e restammo abbracciati  per qualche minuto fino a quando non decidemmo di avviarci verso la macchina.

Io ero completamente ammaliato dal suo essere, ormai ero dipendente dalla sua persona: il mio cuore era già stato colmato: si può essere dipendenti da qualcuno? Cominciai a credere che fosse realmente possibile ed era la sensazione più vera che io avessi mai provato. Ero felice.