quarto giorno

30 2 0
                                    

Mi manca.

Lo so.

É una sensazione che mi distrugge. Non c'é più. Non esiste più. Nessun cellulare può farmela contattare di nuovo. É snervante pensare che non sia stato inventato nulla per farmi comunicare con lei.
Mi distrugge.
Mi soffoca, questa sensazione di impotenza totale, assoluta.
Ho sempre odiato le cose irreversibili. Sono sempre stato un tipo da piano b.
Ma stavolta non esiste.
E sto impazzendo!

Non c'é nulla di più definitivo della morte.

Se ci penso perdo la testa.
Perché non ha ucciso anche me quel figlio di puttana? 

Quando scopriremo chi é stato forse avremo la risposta alla tua domanda.

Secondo me era solo un pazzo in libertà.  Non abbiamo mai infastidito nessuno.

É stato troppo efferato, a mio parere, per trattarsi di una scelta casuale.
Temo cercasse proprio voi.
E che volesse fare esattamente ciò che ha fatto.

Non so cosa pensare.

Sarebbe opportuno che tu smettessi di pensare a questa storia e ti concentrassi sul fatto che sei vivo e la tua vita sta proseguendo.

Eh già...
La vita non si é messa in pausa in attesa che a me torni la voglia di viverla.

No.

Ieri sono uscito.

Bene!
E dove sei andato?

In biblioteca.

Bisognerebbe che tu frequentassi luoghi più dinamici.

Per me la biblioteca lo è.

Io intendevo dei locali. Tipo pub.

Se devo parlare con qualcuno preferisco farlo con gente di qualità. Nei pub si sprecano parole per nulla.

In biblioteca non si parla proprio, però!

Invece si parla!
Ma solo se strettamente necessario.
Quindi si fanno discorsi essenziali ed interessanti.
Di certo una persona in biblioteca non rompe il silenzio per chiederti come va.

Scendi dal piedistallo.

Ah grazie!

Tu hai bisogno di parlare non di confrontarti sulla teoria della relatività.
E ripeto ancora: non ti sto dicendo di uscire per trovare la tua futura moglie. Ti sto dicendo di uscire per ricominciare daccapo.

Ok.
Permettimi però di correggerti.

Certo.

Non sono su un piedistallo. Sono barricato dentro quattro mura.

Ok.
Allora butta giù i muri.
Qui fuori c'é il sole.

Ok.

Ma raccontami della biblioteca.

É stato bello.
Rassicurante.
Ho aperto un libro e sono volato via.

Di cosa parlava?

Volevo leggere qualcosa di leggero. E mi é capitato tra le mani "Mangia, prega, ama".

É un libro vecchissimo.
Ti è piaciuto?

Si.
Devo dire di si.
É la storia di una donna che divorzia e deve combattere con la depressione. E per farlo decide di viaggiare.
Sai, ad un certo punto dice una frase del tipo "devi scegliere i tuoi pensieri come scegli i vestiti da indossare".

Vero!
Mi piace.

E allora ho viaggiato con lei. Prima in Italia, poi in India e infine a Bali.
Solo che lei ha viaggiato proprio, mentre io ho fatto un viaggio introspettivo.
E dopo tanta sofferenza, tanti pensieri infelici e si, anche tanta voglia di farla finita, ha ritrovato la voglia di vivere.

É una storia vera?

Si.

E come finisce?

Che si fidanza con un uomo.

E magari in tutto il libro aveva scritto che voleva rimanere sola.

Più o meno...

C'avrei scommesso.




La luce svela i segreti - il sequel de "Il buio protegge i segreti"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora