La famiglia, riunita dopo tanto tempo, tornò a casa per cenare. Fagor, il padre di Saeräl, provvedeva ad accendere il fuoco per cucinare le lepri. L'odore della carne inebriava le narici della giovane, che in quel momento immaginava di trovarsi nel Valhalla.
- La cena è servita! - Avvisò l'uomo compiaciuto del risultato.
Poggiò su un ripiano di pietra i due animali, infilzati da uno spiedino in metallo.
- Come fa a non farti male? - Chiese Saeräl riferita al metallo bollente che teneva in mano il padre.
- La mia pelle è come una corazza, che con gli anni è diventata sempre più resistente... e poi perchè ora faccio il fabbro - Svelò lui.
- Davvero? -
- Sì, e sono anche abbastanza bravo - concluse con una piccola risata.
La giovane adorava il suo sorriso. Riusciva a contagiarla e questo, a volte, era la sua unica salvezza quando passava dei momenti bui.La cena passò velocemente tra risate, racconti e ricordi. Saeräl cercava di non accennare ad avvenimenti tragici o tristi per non rovinare l'atmosfera, ma a interromperli fu qualcuno che bussò alla porta. Erano gli amici della giovane venuti a salutarla: Tara e Isal, i due "gemelli diversi", così li chiamavano le persone quando scoprivano che erano nati lo stesso giorno. Infatti loro erano rispettivamente femmina e maschio.
Sin da piccoli i tre formavano un gruppo indistruttibile. Insieme avevano affrontato mille pericoli, e a volte sfiorando la morte. Certo, si parla di azioni pericolose per dei bambini di dieci, undici anni, ma che bastavano a mettere a soqquadro metà villaggio.
Qualche anno fa, i due gemelli si erano spostati in un'altra casa, lontana dalla precedente, perdendo contatto con la guerriera. Ecco spiegato perché non erano riusciti a presentarsi in tempo per lo sbarco dell'esercito al porto. E venuti a sapere del suo ritorno l'hanno raggiunta il prima possibile.- Saeräl! - Urlarono in coro con le mani al cielo, pronti ad abbracciarla.
La ragazza rimase stupita nel vedere i suoi amici d'infanzia davanti a lei. Entrambi la strinsero con le loro braccia, ciondolando leggermente a destra e a sinistra.
- Ci sei mancata così tanto -
- Ci annoiamo molto senza di te in campagna - dissero uno alla volta.
- Sono felice anch'io di vedervi! Ma che ci fate qui? -
- Come che ci facciamo?! - Chiese Tara.
- Siamo venuti a salutarti, sciocca. Sei appena tornata da una battaglia! - Concluse Isal.
L'amazzone, resasi conto della domanda stupida, fece come una smorfia di imbarazzo, ridendoci un pò su.
- Che ci fate ancora lì? Entrate su. - Li invitò Meran, la madre di Saeräl.
- Grazie! - Dissero allunisono.
Ma poco dopo aver chiuso la porta, ecco che ancora qualcuno bussò.
Tutti nella stanza si lanciavano sguardi interrogativi, chiedendosi chi altro fosse a quell'ora.
Ad aprire andò Fagor che, con la sua stazza, quasi copriva interamente la porta. Davanti a lui c'era un ragazzino smilzo, che vedendosi davanti l'omaccione fece un sussulto. Era il messaggero di corte, nonchè "uccellino" della giovane guerriera.
Lui balbettava sillabe scomposte, gesticolando un pò con le mani.
- Papà, è Gur! Un altro mio amico. -
Sbuffando, il fabbro tornò a tavola mentre Gur tirava un sospiro di sollievo.
- Hai qualcosa per me? - Chiese Saeräl con la fronte aggrottata.
- Si, purtroppo. Ho una brutta notizia... -Spazio scrittore:
Hey ragazzi!
Ho aggiornato dopo un pò di tempo ma ce l'ho fatta. Ultimamente non avevo proprio voglia di fare nulla.
Sembravo un cadavere.Se il libro vi sta piacendo potete anche supportarmi cliccando tutti i tasti che vedete qui sotto senza ritegno.
Grazie per la lettura!
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Tra Sangue E Ossa - L'Esercito Norreno -
Historical FictionSvezia, 865 le terre sono popolate dai vichinghi. Il re di Garnøm, Äbres l'orgoglioso, è uno dei meno affidabili di tutta la penisola. Suscettibile e assetato di sangue, spingerà spesso il suo popolo a guerre basate su falsi princìpi che li porteran...