Capitolo 3

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Quei giorni accadevano cose molto strane, soprattutto ad Antonio.
Il giovane ragazzo andò un giorno a mangiare in un ristorante con i suoi amici. Il gruppo stava discutendo degli atti di vandalismo che si erano presentati quei giorni nel quartiere, proprio quando si salutarono.

Mentre Antonio si avvicinava ad un vicolo stretto sorseggiando una birra analcolica, vide correre un uomo alto con i capelli e la folta barba rosso fuoco, indossava una giubbotto nero in pelle con il colletto alto, nonostante fosse estate, e un cappello nero e marrone, come se si volesse nascondere. Era inseguito da due uomini con un cappellino blu da poliziotto.

Antonio non ebbe tempo di chiedere cosa stesse accadendo, poiché l'uomo si scontrò con lui e disse bisbigliando: - Toglimeli di dosso!- e corse via più velocemente possibile.

Andando verso casa, Antonio cambiò percorso, pensando che quell'uomo fosse un criminale in fuga da quei due poliziotti.
"Però non avevano le divise e i distintivi", pensò Antonio, ma niente avrebbe potuto fermare un giovane investigatore coraggioso.

Antonio iniziò a correre il più velocemente possibile, con la cena ancora sullo stomaco. Una volta raggiunto l'uomo misterioso chiese:
- Chi sono loro? Me lo dica! -
- Non lo so, falli andare via! - rispose l'uomo in giubbotto con la sua voce graffiante.
Detto ciò corse via e si dissolse nella nebbia dei vicoli della città, seguito dagli apparenti poliziotti che per il momento lo avevano perso di vista. Urlarono: - Polizia! Polizia! Fate spazio! -, spingendo Antonio che cadde atterra attonito per qualche secondo.

Si rialzò aiutato da una cameriera della pizzeria di quella strada. Aveva assistito dalla finestra del locale a tutta la scena ed era rimasta un po' stranita. Antonio ringraziò e si avviò verso la macchina.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 27, 2017 ⏰

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