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Brad quel giorno non riusciva proprio a concentrarsi. Helen aveva finalmentre trovato un centro di riabilitazione per sua madre e quella mattina era andata fino a casa sua per portarla, insieme a Gabe. Brad sapeva che sarebbe dovuto essere felice ma non ci riusciva.  Non riusciva ad immaginare sua madre compiere un passo decisivo e difficile della sua vita senza lui al suo fianco. Continuava a controllare il cellulare, aspettando un messaggio o una chiamata da parte di Gabe ed Helen. Sperava con tutto il cuore che sua madre accettasse di andare con loro, ma dentro di lui sapeva già che non sarebbe successo: no, sua madre non avrebbe messo piede in nessuna clinica senza la sua presenza. E lui si sentiva terribilmente in colpa.

"Cerca di concentrarti!" gli aveva urlato Tristan, riportandolo alla realtà. Era strano. Continuavano a comportarsi come se niente fosse successo. O almeno, era quello che dimostravano. Brad non poteva sapere cosa frullasse nella testa del ragazzo che ora sfrecciava davanti a lui, sulla sua motocicletta.

Come se tu lo fossi aveva pensato il riccio, ma aveva preferito tenerselo per se. Non era egoista. Sapeva che anche Tristan non stesse passando un periodo particolarmente sereno o spensierato. Erano in quella situazione insieme e sarebbe stato difficile uscirne.

"Sei stato bravo." mormorò il riccio, guardando il video appena registrato.

"Non capisci un cazzo.  E' terribile." disse Tristan, togliendosi il casco e quasi sbattendolo per terra. "Non riesco a concentrarmi con tutto il casino che ho in testa."

Brad posò il telefono nella tasca posteriore dei jeans e guardò il ragazzo davanti a se. I suoi capelli non erano più lucenti come solito e aveva le guance scavate. Non aveva una bellissima cera. Non che lui fosse messo meglio. Erano giorni che non dormiva e quando lo faceva, i suoi sogni erano tormentati dalle immagini di tre cadaveri e dagli spari della pistola.

" Senti, te lo avevo detto che sarebbe andata peggio se non lo avessimo detto a qualcuno."

"Grazie Bradley, sei sempre molto d'aiuto." disse Tristan. Il sarcasmo era molto evidente nella sua voce.

" E se dicessi ad Helene che eri nella cabina quando è successo? Da solo. Senza di me."

"No, io non ero lì. Non è successo niente. Devo solo chiarirmi le idee." rispose il liscio. Tipico.

"Pensavo che la moto ti aiutasse."

"Mio padre prendeva delle pillole dopo la morte di mia madre. Credo iniziasse con la K.. o con la C." disse, prendendo il suo telefono.

"Clonazepam?"

" Si, quello. Sai come procurarmelo?"

"Perchè dovrei saperlo?"

"Non lo so, pensavo che con tua madre.. pensavo volessi aiutarmi."

"Si, farò i tuoi piccoli video ma non ti procurerò della droga." rispose Brad. Era un'idea folle. 

Era stato costretto ad allontanarsi da sua madre a causa della droga. E non riusciva ancora a sopportarlo. Non sarebbe stato così  meschino da procurare della droga per Tristan. Non poteva, e non voleva, allontanarsi anche da lui.

"Ti prego Brad" disse il liscio, avvicinandosi a lui e toccandogli una spalla.

"Perchè non vai a scopare di nuovo con Ana? Quello potrebbe aiutarti."

Tristan tolse la mano come se si fosse appena scottato. Guardò Brad con uno sguardo indecifrabile. A lui poteva dirlo no?

"Non ho fatto sesso con lei."

" Cosa?" Brad rimase di sasso per un momento. Era praticamente impossibile. Lui era lì, a riprendere il tutto. Lo aveva visto con i suoi stessi occhi. Tristan stava mentendo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 24, 2017 ⏰

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