Capitolo 7

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Carol non ce la faceva più: era da ore che si rigirava nel suo letto, cercando di dormire ma niente, il sonno non voleva arrivare.

Sapeva cosa la turbava: Daryl non era ancora tornato e lei era in pensiero. Tutti le dicevano che poteva stare tranquilla, lui se la sapeva cavare e sarebbe tornato, ma l'attesa la stava sfinendo. E non solo quella.

'Ho una brutta sensazione, ma non voglio dirlo agli altri. Molto probabilmente non capirebbero, penserebbero sia una cosa dovuta alla mia amnesia' continuava a pensare. Quanto avrebbe voluto ricordare in quel momento!

Si alzò di scatto dal letto, mettendosi seduta e cercando di respirare con calma, per far smettere al cuore di battere così velocemente. Sentiva che quella era una sensazione diversa dal non sapere dove fosse Daryl: era come se gli fosse successo qualcosa e la stesse chiamando.

Si guardò attorno, cercando i suoi vestiti nella camera scura, illuminata solo dalla luna. Si vestì lentamente, pensando a cosa fare: una piccola corsa per il perimetro di Alexandria, guardare poi l'alba ed infine una bella doccia e colazione insieme agli altri.

Le sembrava un buon piano, un ottimo piano per muoversi un po' e smaltire tutta la tensione che stava accumulando. Non voleva continuare a percepire il richiamo del pericolo, era come se un sesto senso si fosse risvegliato in lei.

'Adesso calmati, segui il tuo piano e domani mattina tutto ti sembrerà assurdo. Questi sono i tipici pensieri della notte' si stava convincendo, mentre scendeva silenziosa le scale.

Guardava i suoi piedi scendere i vari scalini, la sua mano aprire la porta in maniera così silenziosa che si sorprese di se stessa: dove aveva imparato ad appoggiare i piedi in quel modo? Il suo corpo si era mosso come da solo, una memoria di gesti che lei non aveva. O pensava di non avere.

'Chi ero? Chi sono?'

Iniziò a correre, prima lentamente, poi sempre più velocemente, mentre cercava di sforzare la sua mente. Calde lacrime di rabbia iniziarono a scenderle lungo il viso: perché non ricordava? Perché era tutto così difficile? Ce l'aveva con se stessa, e non sapeva come fare.

Sapeva che non era colpa sua tutta quella storia, ma si sentiva in colpa. Verso se stessa, verso il gruppo e verso Daryl.

Si fermò, il fiato corto e il sudore tra i capelli; piegata con le mani sopra le ginocchia chiuse gli occhi, sentendo ancora quella sensazione di dover fare qualcosa in lei. La corsa non l'aveva aiutata a mandarla via, l'aveva anzi caricata a fare di più.

Un flash la investì, e lei cadde sull'erba, mentre immagini sfocate le riempivano la mente: una pistola che veniva nascosta appena fuori Alexandria, l'aveva visto anche se non ne capiva bene il motivo. Rick che tornava, e non l'aveva più con sé.

Era vicino ad una casa, ma non aveva visto dove lo sceriffo l'aveva messa, solo che vi si era diretto. L'aveva sentito parlare con Daryl, e nessuno sapeva che lei aveva ascoltato.

Era a conoscenza del loro segreto, ma neanche loro lo sapevano.

Aprì gli occhi e si ritrovò a guardare il cielo che si andava schiarendo, la rugiada che le solleticava le braccia scoperte.

'Devo andare a cercarlo. Gli altri non lo faranno, e nel qual caso non mi lasceranno andare con loro. Sono la meno utile in questo gruppo: se ce la farò saprò di poter contare qualcosa, altrimenti non sarò una grave perdita'

Questo pensiero la colpì prepotentemente, e non se ne spaventò: sapeva di aver paura, ma non abbastanza per esser fermata. Sapeva di voler fare qualcosa, e sapeva che doveva uscire, affrontare quello che c'era là fuori senza che qualcuno le corresse dietro a gridarle che tutto sarebbe tornato come prima.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 27, 2017 ⏰

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