'Cause we're the masters of our own fate
We're the captains of our own souls
So there's no need for us to hesitate
We're all alone, let's take controlSteve
Steve sbattè le palpebre un po' di volte prima di riuscire mettere a fuoco l'ambiente circostante.
Letto matrimoniale, pareti così bianche da accecare, arredamento moderno...
Gli tornarono in mente gli avvenimenti della sera prima. Sorrise.Si girò aspettandosi di trovare Tony addormentato al suo fianco, ma nulla. Le lenzuola bianche erano accartocciate sul fondo del letto.
Era rimasto solo il suo profumo da uomo, irresistibile, che Steve riconosceva benissimo.
Quanto avrebbe desiderato poter ammirare ancora quell'espressione addormentata, rilassata, i capelli neri arruffati e le sue braccia nude sopra il lenzuolo, come aveva fatto tempo prima.
Magari fotografarlo, o ancora meglio, disegnarlo, così da non potersi più dimenticare quell'immagine.
Ed invece no, era completamente solo.Guardò dall'altra parte e notò sul comodino un vassoio di vetro con un cappuccino e dei dolci, affiancato da un biglietto in cartoncino. Lo prese in mano e lo lesse. Diceva:
Ben svegliato, Capitano.
Spero gradirai la colazione,
TonySorrise ancora. Quando voleva riusciva ad essere romantico, anche se sicuramente non si era sprecato a preparare il tutto lasciando fare tutto a F.R.I.D.A.Y.
In effetti, aveva davvero fame dopo l'accaduto, ma voleva vedere Tony prima di fare qualunque altra cosa, e sapeva senza alcun dubbio dove trovarlo.Si alzò a fatica dal letto e si indossò il paio di boxer trovati per terra e la t-shirt bianca sulla sedia.
Si avvicinò alla porta aperta e scese le scale che conducevano al laboratorio.Lo trovò seduto ad un tavolo bianco in mezzo alle macchine, vicino ad una delle nuove armature.
Aveva tra le mani uno strano marchingegno, l'espressione concentrata gli formava piccole rughette sulla fronte che lo facevano sembrare un tipo serio, anche se, Steve lo sapeva, non lo era mai stato in vita sua.
Portava una maglietta nera nuova perfettamente stirata, probabilmente da F.R.I.D.A.Y., e dei jeans scuri.Steve gli si avvicinò. Sapeva bene che Tony lo sentiva, e fingeva di ignorarlo.
Gli cinse le spalle con le braccia.
-Buongiorno.- mugugnò Steve, la voce ancora impastata dal sonno.-Buongiorno a te, bella addormentata.- Tony mollò ciò che aveva per le mani e si girò grazie alle rotelle della sedia, così da poterlo guardare negli occhi dal basso all'alto.
Gli mise le mani sui fianchi e lo fece abbassare per dargli due leggeri baci sulla bocca.
-Dormito bene?- gli chiese ancora Tony.
Steve non poteva credere di star vivendo quella situazione. E non era un sogno.
-Avrei preferito trovarti al mio risveglio, ma si. La miglior dormita dell'ultimo mese.- ammise con sincerità Steve.
-Avevo dei lavori da terminare.- si giustificò il moro -Sarà per domani.
Tony sorrise, e Steve credette di essere in paradiso.Lo guardò negli occhi. Era sparita tutta la preoccupazione, la tristezza, l'insicurezza, il senso di colpa, la voglia di abbandonare tutto.
Ora Steve vedeva in lui solo la voglia di andare avanti, di sconfiggere ciò che impedisce loro di avere una vita felice.
E la cosa migliore, quello che rendeva Steve così fiero e contento, era il fatto che lui stesso aveva donato all'inventore la scarica che lo aveva fatto riprendere.
Non si pentì mai di aver varcato la soglia della Stark Tower il giorno prima.Steve si costrinse a staccarsi dalle sue fantasie: -Tra poco verranno gli Avengers qui. Hai intenzione di dirgli...
Tony scosse la testa: -Abbiamo già troppi problemi. E poi vorrei che rimanesse una cosa tra noi, almeno fino a che non avremmo chiarito le cose.
Gli passò una mano tra i capelli biondi.
-Va bene.- accettò la sua decisione -Ma ora dovrei andare a vestirmi. Non posso farmi trovare così.
Tony assunse un espressione maliziosa: -Perchè no. Per me andrebbe bene anche così.
Steve sentì le sue mani scorrergli sotto la fine t-shirt e accarezzargli l'addome.Arrossì lievemente. Com'era possibile che riusciva ancora a farlo arrossire? Anche quando avevano passato una nottata d'amore poco prima.
Era sempre riuscito a metterlo in imbarazzo, anche quando gli lanciava quelle occhiate piene di ambiguità, che Steve cercava sempre di ignorare.Riuscì a notare il piccolo movimento del suo sopracciglio, che indicava la soddisfazione.
Si stupì di quanto lo conosceva bene.
-Ma non per gli altri, Stark.- disse Steve ridendo.-
Poco dopo tutti gli Avengers erano riuniti alla Stark Tower.
C'era ancora rivalità, certo, ma si vedeva che le cose stavano migliorando.
Clint e Natasha avevano messo da parte l'ascia di guerra ed erano tornati migliori amici.
Wanda stava appiccicata a Visione come una calamita, ormai tutti si facevano domande sulla strega e l'androide.
Thor e Bruce hanno dovuto sorbirsi l'aggiornamento su ciò che è successo mentre giocavano ai gladiatori.
T'Challa, invece, guardava tutti con un misto tra rispetto ed ammirazione.
Sam e Bucky gli stavano accanto, l'ultimo che guardava in basso, capelli legati dietro la testa ed il braccio bionico mezzo nascosto dalla maglietta. Steve sorrise nel guardarlo. Non era più il super killer di un tempo. Era qualcos'altro, era tornato il giovane soldato di un tempo: i suoi sorrisi, la sua gentilezza, il suo sguardo dolce. Anche se non vedeva ancora Tony di buon occhio, Steve gli era grato per tutto il sostegno che gli aveva dato.E poi c'era Peter. Peter Parker. Quell'ingenuo adolescente che aveva avuto il coraggio di affrontarlo in battaglia. Se ne stava vicino a Tony, insieme a Rhodey, girando sulla sedia o usando il cellulare per avere le mani occupate. Quei due avevano sviluppato una specie di rapporto padre-figlio. A Steve la cosa non fece altro che piacere, anche se sapeva bene che la faccenda era un po' più complicata di così.
Tony Stark aveva sempre l'aria da leader, forse anche più del Capitano, nonostante continuasse ad affermare il contrario.
Tralasciando le battutine sarcastiche inadeguate, spiegava perfettamente e con scioltezza gli accordi della tregua, e ciò che aveva scoperto sulla nuova minaccia.
Steve non riusciva a togliergli gli occhi di dosso. E anche Tony faceva fatica a guardare gli altri senza soffermarsi nel suo sguardo.Dopo tanto tempo, si sentiva felice, il Capitano.
Felice di poter guardarlo senza paura.
Felice di poterlo finalmente baciare.
Felice di poterlo toccare senza inimicizia o rivalità.
Felice che le cose siano tornate come prima, se non addirittura migliori.A fine riunione, quando tutti se ne furono andati, non ce la fece più: si avvicinò e lo baciò ancora, e ancora.
Accarezzò la sua mascella coperta di leggera barba.
Sentire le sue labbra sulle sue era la sensazione più bella che avesse mai provato.E fu proprio in quel momento che sparirono i dubbi, le incertezze, la voglia di abbandonare tutto ed andarsene per sempre.
Rimase solo ciò che c'era di più bello, l'amore tra due eroi. Tra due supereroi.
Tra il fuoco ed Il ghiaccio.
Tra due forze così diverse da attrarsi a vicenda.
Tra Iron Man e Captain America.
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oh my heart ➳ stony os
Fanfiction#1 in Stony [20/02/2019] 𝐑𝐚𝐜𝐜𝐨𝐥𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐎𝐧𝐞-𝐒𝐡𝐨𝐭𝐬 𝐬𝐮 𝐒𝐭𝐞𝐯𝐞 𝐑𝐨𝐠𝐞𝐫𝐬 𝐞 𝐓𝐨𝐧𝐲 𝐒𝐭𝐚𝐫𝐤. 𝐂𝐚𝐧𝐳𝐨𝐧𝐢 𝐢𝐬𝐩𝐢𝐫𝐚𝐭𝐞 𝐄' 𝐜𝐚𝐫𝐢𝐧𝐨 𝐚𝐬𝐜𝐨𝐥𝐭𝐚𝐫𝐥𝐞 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐫𝐞 𝐬𝐢 𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞. - Tony lo guardò. Gli venne vog...