Lauren Jauregui's P.O.V
Il giardiniere, non più tanto giovane, potava i rami fuori posto del giardino anteriore. La mansione Collins aveva un enorme estensione di terreno, con dell'erba tagliata bene e una bellissima fontana al centro, dove dopo ogni istante cadeva l'acqua ripetutamente. L'uomo sembrava concentrato a fare il suo lavoro, il che attirò la mia attenzione fino a quando non sentii una voce vellutata in sottofondo.
-Agente Jauregui.
Sentii un brivido percorrere il mio collo appena sentii la donna avvicinarsi. Mi girai per guardare la mora, incrociando lo sguardo più allettande di quella mattina. Ingoiai con difficoltà, lasciando che i miei deboli occhi analizzassero ogni piccolo dettaglio della latina.
-Karla. -Fu ciò che riuscii a pronunciare. La donna curvò il bordo delle labbra in un sorriso cinico, probabilmente accorgendosi di come praticamente la mangiai con gli occhi. In mia difesa, cercai di usare tutte le mie forze e il frammento della sanità mentale che mi restava. Camila in quel momento era giusto davanti a me, con addosso solo dei pantaloncini e una piccola maglietta che le copriva il seno. Aveva un asciugamano bianco in mano, che passava delicatamente sul suo collo, dove cadevano delle piccole gocce di sudore.
-Cioè... Signora Collins.
La sua pancia morbida era completamente scoperta davanti ai miei occhi, come la parte superiore del suo seno. Il top aveva una bellissima scollatura, potrei dire. Si notava come la latina faceva attenzione al suo fisico. Il corpo di Camila era semplicemente invidiabile, tuttavia per me era delizioso. No, Lauren.
-Cabello, Lauren. Signora Cabello. -Mi corresse. -Comunque, a cosa devo l'onore della tua presenza in casa mia?
Dovevo aver battuto le ciglia più del normale, perché Camila sorrise ampiamente prima di avvicinarsi alla finestra.
-Sono qui per lavorare, signora Cabello. Sono stata scelta temporaneamente per essere la sua guardia di sicurezza privata.
-Temporaneamente?
Camila passò l'asciugamano sul suo corpo, attirando i miei occhi testardi su di esso. Scossi la testa e diressi la mia attenzione a un angolo casuale della casa.
-Sì, fin quando non troveranno un sostituto.
La mora annuì con un sorriso incredulo. Dove ti stai cacciando, Lauren?
-Sarà interessante.
-Cosa? -Feci la finta tonta.
Gli occhi marroni di Camila si soffermarono su di me, e la sua espressione si ammorbidì.
-Niente, Jauregui. Dobbiamo parlare meglio, voglio sapere come funzionerà.
-Certo, posso spiegare. -Parlai allontanandomi da lei.
Poteva essere comico se non fosse stato tragico. Volevo stare lontana da ciò che avrebbe potuto tubarmi, ma era impossibile.
-Benissimo, è meglio che mi aspetti nell'ufficio privato di Christopher. Non voglio che i dipendenti ascoltino la nostra... -Camila rimase in silenzio per qualche secondo, e dopo guardò me. -Conversazione.
-Non vedo il problema, signora Cabello.
-Ma io sì, agente Jauregui. -Disse con un tono deciso. -Eliza!
Camila la chiamò, e pochi secondi dopo la donna apparve nella sala, correttamente uniformata.
-Porta l'agente Jauregui nell'ufficio di mio marito. Faccio una doccia e scendo subito.
-Sì, signora. -La donna parlò rapidamente.
-Offrile qualcosa da bere, per favore, Eliza. -Disse alla domestica. -Ti prometto che non ci metterò tanto, Lauren.
STAI LEGGENDO
CHECKMATE (Traduzione Italiana) Camren
FanfictionUn gioco pericoloso, pieno di trappole. Una disputa di potere, soldi e desiderio. Da un lato della scacchiera, l'Agente Lauren Jauregui, dall'altro, la moglie di un magnate, Karla Camila Cabello. In questo gioco, solo una persona cadrà. Chi avrà la...