Are your ready for some entertainment? Are you ready for the show?

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Mentre apriva la porta della loro camera, Clair dové rassegnarsi; entrambi decisero di posare i loro acquisti, di darsi una rinfrescata per poi tornare giù e aspettare nei dintorni dell'hotel.

-Sei davvero carina con questa maglietta gialla - le disse Armand, mentre aspettavano che l'ascensore raggiungesse il loro piano.

-Grazie, ma mi crederesti se ti dicessi che è la prima cosa che ho trovato da mettermi?

-Ovvio, sciatta come sei.

Entrambi in preda all'emozione, attesero per un po' l'arrivo di qualcuno di Garden Lodge che li avrebbe condotti allo stadio.

Non potevano essersi dimenticati di noi, pensò Clair, camminando avanti e dietro agitata; la sua predizione non tardò ad avverarsi, poiché davanti a loro accostò un'auto grigia e di dimensioni più ridotte, se si prendeva in considerazione quella lussuosa riservata solitamente a Freddie.

-Hai bisogno di un passaggio, cara Clair? - le chiese Jim Hutton, sventolando una mano dall'interno della vettura.

-Cazzo, sei tu, Jim! - gridò la bionda, impaziente di abbracciare il fidanzato del cantante.

-Da quanto tempo non ci si vede, non è vero, Clair? - le rispose lui, andandole incontro. -Ho come l'impressione che tu sia diventata più alta.

-Sono sempre la stessa - ribatté la ragazza. -Ma dimmi, Jim, è con te che dobbiamo venire?

-Sì, a Freddie è stato riservato un trattamento "speciale", penso tu possa capire, visto che sarà una delle star dello show. Vedo che hai compagnia.

Jim si voltò in direzione dell'amico della bionda, rimasto a qualche passo più dietro rispetto a lei. -Tanto piacere di conoscerti, mi chiamo Armand - esordì il ragazzo, sorridendogli e stringendogli la mano.

-Certo, Armand! Clair ci ha parlato tanto di te, sono contento di poter finalmente fare la tua conoscenza - ricambiò cordialmente il saluto. -Be', ora è meglio che entrambi veniate con me.

I due ragazzi già faticavano a smettere di sorridere, e salirono nella macchina senza esitare.

Poco dopo la partenza, Clair, seduta accanto a Jim, domandò: -Perché andiamo già lì? Sono solo le... - controllò l'orologio che aveva Armand al polso: -Le undici e mezza!

-I ragazzi sono già là da un po', pensa. Ed è meglio partire subito se vogliamo evitare almeno in parte il grande ingorgo che si creerà con tutta quella valanga di persone che verranno al concerto.

Jim non errò; dato il traffico spaventoso riportato in radio, i tre, una volta giunti a Wembley, sarebbero sicuramente rimasti bloccati in mezzo a centinaia di autovetture, se l'auto di Jim non fosse stata diretta al parcheggio riservato, situato nella parte opposta dello stadio.

Sistemata la macchina, tutti uscirono; Armand sentiva che da lì a poco sarebbe sicuramente svenuto, e Clair, accortasi di quanta emozione provasse, lo abbracciò e gli fece l'occhiolino.

Il loro accompagnatore si diresse verso l'entrata con l'intento di farsi rilasciare tre pass per il backstage; non appena Jim rese a Clair il suo, ella iniziò immediatamente a studiarselo.

Era l'oggetto più orribile che avesse mai visto: il tesserino plastificato raffigurava infatti il sedere di una donna in bicicletta lasciato quasi completamente scoperto.

-Devi appendertelo da qualche parte, gioia - le spiegò Jim, già pronto a sorbirsi le proteste della giovane, - sulla tasca dei jeans o sulla magliet...

-Perché mai devo indossare questo coso schifoso?! - sbottò lei, quasi in preda alla collera.

-Perché altrimenti qualcuno della sicurezza può pensare che tu ti sia infiltrata senza permesso - intervenne il direttore della sicurezza.

The Blonde Hurricane Goes On Tour!Where stories live. Discover now