💋No matter what /YoonMin/

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Sentendo quelle parole, Jimin si chiese come facesse, Suga, a sapere che voleva abbandonare il programma. L'aveva detto solo a Taehyung...

"Deve essere stato lui", pensò sospirndosi e voltandosi per guardare il maggiore, abbassando un attimo dopo lo sguardo.

"Jimin, mi dici cosa c'è che non va?", chiese quest'ultimo, con voce dolce ma al tempo stesso preoccupata.

"T- tutti credonoc-che ci sia qualcosa t-tra noi... e-ed io non v-voglio c-che-", iniziò, solo per essere fermato a metà da una nuova ondata di pianto.

"Non vuoi che quelle persone credano che sei qui solo perché mi hai corrotto in qualche modo. Ma tu lo hai fatto", si lasciò scappare Yoongi, sgranando gli occhi subito dopo aver realizzato le parole che erano uscite dalla sua bocca.

"È su- successo qualcosa i-in qu-quel club... v-vero?", dopo le parole del maggiore, Jimin ne era ormai certo.

"No, intendevo che... Nel momento in cui hai iniziato a ballare, all'audizione, sono rimasto incantato dai tuoi movimenti... dalla tua bellezza. Jimin, neanche mi ricordo cosa è successo quella sera. So solo che non appena ti ho visto ho prnsato che tu fossi la cosa più brlla ed aggraziata di questo pianeta. E che tu hai un talento naturale. È per questo che sei nel mio team. Perché io credo in te", era forae uno dei discorsi più lunghi che Yoongi aveva fatto nrlla dua vita, ma adesso, che aveva detto tutto ciò che pensava al minore, si sentiv libero.

Alzò il volto del minore, per far incontrare i loro sguardi, ed in quello di Jimin lesse tutta la sorpresa e la felicità che quelle parole gli avevano donato.

"L-lo pensi sul serio?", chiese il minore, con occhi lucidi. Ma, almeno, aveva smesso di piangere.

"Se non lo pensassi, non te l'avrei detto, Jimin. Ed il fatto che adesso io abbia una cotta per te-".

"Hai u-una co-cotta per me?", chiese il minore, sgranando gli occhi.

"Sì, ma questa non ha influito sulla mia scelta di averti nel mio team o sul fatto che hai davvero talen-", ma il maggiore non riuscì a finire quella frase, perché delle soffici labbra si erano posate sulle sue.