«Mi disse che avevo delle belle gambe. Le più belle che avesse mai visto.» Il terrore nella sua voce cominciò a farsi vivo.
Si era convinta che un abuso sessuale fosse l'atto di violazione più terribile che una donna potesse subire.
Quando vieni privata della tua intimità, quando la tua nudità diventa alla portata di tutti, allora è lì che smetti di esistere.
È quanto accadde a Carola, nel fiore dei suoi anni. I suoi anni migliori.
La sua vita quasi perfetta si tramutò in un incubo. Il peggiore di tutti. Solo che, questa volta, l'incubo lo aveva vissuto per davvero. Non si trattava solo di un brutto sogno. No. Era stato qualcosa di più. Più vivido, terribile e spaventosamente reale.
«Perché non mi rendi le cose più facili, piccola?» Carola si dimenava, cercava di liberarsi da quelle braccia possenti, ma con scarsi risultati.
La sua innocenza le venne portata via con orrore e brutalità. La sua verginità strappata via come si può strappare un fiore in un campo di rose.
La gente coglie e porta con sé i fiori per proprio tornaconto, non badando alle necessità e alla vita di quel fiore, che, nel momento esatto in cui viene strappato, cessa di vivere. E così è stato per Carola. Smise di vivere. Nel giro di pochi minuti, la sua vita cadde nel buio più totale.
Venne picchiata, sfruttata, malmenata. Usata. Il tutto da un viso d'angelo che poi si rivelò essere il più temuto dei diavoli, col sorriso e il ghigno di chi sa di sbagliare ma continua a farlo, solo perché gli suscita piacere.
«Non avrei potuto trovare una ragazza migliore di te. Sei perfetta per me.»
Quale piacere può mai provare, un uomo, nel vedere una donna innocente che urla e si dimena sotto il suo tocco, terrorizzata? Quante vite devono essere segnate, ancora, prima di capire che un corpo appartiene soltanto a chi ha il coraggio di guardare oltre?«Sognavo una prima volta da favola, la più bella di tutte. Sognavo di donare la mia nudità a chi davvero fosse stato in grado di leggere la mia anima.»
Carola divenne muta, apatica, fu segnata a vita. La sua giovinezza sparì in una sola sera, le venne rubata e portata via, insieme alla cosa più preziosa che aveva.
Non si era mai sentita più spaventata in vita sua. Quell'uomo aveva abusato di lei in un modo che non avrebbe mai potuto nemmeno immaginare.
Si chiuse in se stessa, consapevole che quell'esperienza le avrebbe causato un danno indelebile.«Non giudicarmi.» Carola guardava Christian fisso negli occhi, mentre lui le stringeva una mano. La attirò a sé e l'abbracciò forte, baciandole la fronte. Niente e nessuno, adesso, avrebbe potuto farle del male.
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Diamo vita alle immagini
ContoGirando su internet, ho avuto modo di imbattermi in qualche immagine a cui ho deciso di riservare un'attenzione particolare. Immagine per immagine, ho cercato di costruire una breve storia e/o dei pensieri sulla base di ciò che vedevo. Ho provato...