Prologo. Royal.

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Le medie...Non proprio uno dei miei anni migliori.
Arriva il momento, in cui la tua vita, viene sconvolta, per sempre. Per me, arrivò al secondo anno delle medie, nella mia nuova casa, a Capitol Hill.

Non ero una ragazza che amava frequentare, gruppi popolari e, altre forme di ragazzine selvaggie. Ero una tipa tranquilla. Stavo bene da sola e, mi piaceva la mia solitudine.
I corridoi della scuola, erano una tortura per le ragazze "secchione", come me, ma non ci davo molto peso, visto che mi ero trasferita da poco.

I primi mesi, passarono velocemente ed, finalmente arrivò l'estate.
Amavo andare in giro per le mia vecchia cittadina, con le mie amiche, ma era tutto cambiato. Quindi, mi limitai a starmene a casa a studiare e, ad andare in giardino per giocare con mio fratello e, ovviamente, a mangiare gli adorati piatti che mi preparava mia madre, per pranzo.

Il vero problema, fu quando l'ultimo giorno di luglio, mio padre mi mandò ignaro ad aspettare che arrivasse un pacco della posta, per lui. Non mi andava di starmene lì ferma, ad aspettare che, il postino arrivasse, quindi non mi feci problemi a sedermi sul pavimento, con i pantaloni bianchi.
Dieci minuti, ed ancora niente traccia del postino.
Quindici minuti e, niente, assolutamente niente.
Era sempre più in ritardo. Mi stavo disidratando per il caldo secco. Decisi di bere dalla pompa dell'acqua, che mi bagnò completamente, ma mi sedetti,  nuovamente per terra.
Mezz'ora e ancora del postino nessuna notizia.
Mi distesi sul prato e, mi accocolai all'erba.
Sentii finalmente il suono del campanello della bicicletta avvicinarsi.Mi alzai e, un pò seccata. Mi sistemai la maglietta, ormai asciutta e, finalmente, si posizionò davanti a me.
Appena mi vide, spalancò i suoi occhi. La sua posta,  messa nel cestino, cadde completamente per terra. Mi piegai verso di lui, per aiutarlo e, appena finito di sistemare, mi diede il pacco, scusandosi.

Ed è proprio così, che io mi innamorai del postino,  dagli occhi neri brillanti e, dalla pelle chiara come la neve. Ogni giorno,delle settimana, passava per darmi la posta e, per parlare un pò.

Ma anche le cose più belle,  finiscono del tutto, no?
E quando,  finiscono,  faresti di tutto pur di tornare indietro nel tempo.
Vorresti solamente fuggire dalla realtà, addormentarti e, far finta che sia tutto un sogno, che non sia realmente accaduto.
Lui era andato via, come se niente fosse. Lui era scappato da me. Mi ero innamorata di lui, come una stupida e, mi sono fatta trascinare, dai miei sentimenti.

Nel frattempo, iniziò pure la scuola. Ero sempre stata diffidente dai miei compagni, ma lo dinventai ancora di più. Pensate che la professoressa di italiano, mi aveva messo in gruppo con alcuni ragazzi ed, io mi sono messa a fare una scenata davanti all'intera classe, mettendomi a piangere. La reazione della professoressa, fu quasi ovvia: Mi mandò fuori dalla classe, facendomi fare un tema sul rispetto. Fui presa in giro, per tutto l'intero anno. In realtà, non capivano quello che sentivo dentro di me. Volevo urlare al tutto il mondo, che ero stufa di tutte quelle umiliazioni.
Arrivò il momento in cui finii anche le medie e, arrivai alle superiori, con ottimi voti.

Alla mia festa del diciottesimo, non c'era quasi nessuno. Apparte i miei genitori e, la mia amica, Ayden. Come regalo,  mi fecero trovare una macchina. Ayden, invece, mi regalò un trattamento di bellezza.

Ma lui non c'era.
Nessuno era riuscito a trovarmelo.
Chissà dov'era, chissà cosa faceva.

Ayden, mi voleva bene, ma volevo qualcuno con cui sedermi la mattina e, baciarmi la sera, quando tornavamo a  casa insieme.

Ma non c'era nessuno.
Apparte io, i miei libri e, i suoi occhi grandi, rimasti impressi per sempre nel mio cuore da ragazzina ingenua.

Non vi sareste liberati di me molto facilmente!
Ciao a tutti...Sono ritornata dopo un lungo periodo di riflessione e, di scrittura creativa. La mia mente malata, ha elaborato questo racconto, anzi questo romanzo. Spero vi piaccia questo piccolo prologo. Vi voglio bene.
Giulia💋

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