Parte 3

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Il giorno dopo Andrea Contini, terminato il lavoro, si recò come a volte faceva a trovare il suo conoscente e amico Giorgio Patera, commerciante di libri e stampe antiche, per vedere se gli fosse arrivato qualcosa di buono e per scambiare due parole. Sentiva il bisogno di trovare nuovi rinforzi alla propria ispirazione e, possibilmente, una qualche indicazione su come proseguire nel cammino appena iniziato. Perché erano tante, tantissime le storie che gli passavano per la testa. Ma a quali di esse avrebbe dovuto dare forma e vita? Quali di esse poteva avere un senso raccontare, e quali invece sarebbe stato meglio dimenticare? Quali infine avrebbero potuto fornire un qualche aiuto a suo figlio, il giorno in cui lui ne avesse avuto bisogno? Era questa la domanda più difficile perché temeva di conoscerne la risposta.

Entrando nel piccolo negozio in centro, strapieno di scaffali al cui interno erano disposte una infinità di stampe di tutti i tipi, Andrea Contini salutò con un sorriso ed un cenno del capo il proprietario che subito ricambiò la cordialità. Da lungo tempo si conoscevano e il Signor Contini aveva in passato da lui acquistato degli ottimi pezzi pagandoli adeguatamente, con somma soddisfazione del commerciante.

"Signor Contini buongiorno!" Esclamò il negoziante, "posso aiutarla? Siamo in cerca di qualcosa di particolare oggi? Mi sono arrivate delle ottime cose... Se vuole le faccio vedere..."

"Grazie, intanto do un'occhiata, poi magari..."

"Ma certo, si accomodi! Sempre a disposizione".

Per alcuni lunghi minuti, in silenzio, il signor Contini si mise a scorrere le stampe lasciandosi guidare dal caso, suo grande alleato a volte ed altre suo acerrimo nemico. Poi, come colto da un pensiero improvviso, sollevò lo sguardo.

"Lei lo sa cos'è la dignità?" chiese, sorridendo un po' imbarazzato al signor Patera, che in quel momento era tranquillamente assorto nella lettura di un giornale.

Questi alzò lo sguardo, sorpreso "Una domanda impegnativa.... Cosa intende?"

"Si dico, siamo sempre di corsa, sempre indaffarati, non ci accorgiamo più di niente se non ci tocca direttamente, ci abituiamo a tutto, a tutto ci rassegniamo in un modo o nell'altro... e non ci facciamo quasi più domande. Questa ad esempio: cos'è la dignità?"

Il negoziante lo guardò per un momento, perplesso. "E' una bella domanda" disse. Poi aggiunse "Non so. Forse fare onestamente il proprio lavoro..."

"Si certo. Anche questo. Mi scusi, non volevo entrare in discorsi troppo seri, ma in questi giorni ho certi pensieri che mi vengono alla mente..."

"No, ci mancherebbe, non ha nulla di cui scusarsi anzi. In realtà, come dice lei la cosa strana è non farsele mai queste domande".

Non proseguì Andrea Contini in questa conversazione perché qualcosa aveva attratto la sua attenzione. Una stampa appesa alla parete, un po' in alto e in mezzo a tante. Ma questa era diversa. Questa in qualche modo lo stava chiamando. Raffigurava un veliero, un due alberi dallo scafo bianco magnifico, con le vele spiegate, intento a solcare un mare perfettamente calmo che si perdeva in un lontano orizzonte di foschie leggere.

"Le piace?" Subito gli chiese il negoziante, al quale non era sfuggito il suo sguardo colmo di interesse. "Le posso fare un buon prezzo. Mi è arrivata la settimana scorsa, è di ottima qualità. E molto bella, devo dire. Fa venire voglia di viaggiare".

Era vero. Non erano stati molti i viaggi fatti per mare da Andrea Contini, e certamente nessuno su di un veliero ma sin da piccolo, sin da quando aveva letto nei suoi libri storie di pirati, corsari ed altri avventurieri nei quali sempre si era immedesimato, sin da allora aveva sognato e desiderato di poterci salire, un giorno, e partire a vele spiegate per qualche ignota e meravigliosa destinazione. Sogni di bambino e di ragazzo, certamente, che ora dopo tanto tempo si sorpendeva di ritrovare ancora vivi.

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⏰ Last updated: Sep 01, 2017 ⏰

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