2 febbraio 2014

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ciao ragazze!
ecco qui un nuovo capitolo: questo si colloca tra l'ultimo di IFHY e l'epilogo!
spero vi piaccia, fatemi sapere!
un bacione e alla prossima <3
caterina
ps: preparate i fazzoletti !!!

~


Frida si schiarisce la voce, passando le suole dei suoi anfibi contro l'asfalto per calmare il nervosismo. Aguzza la vista e poi sospira, abbassando appena la testa.
Non c'è il sole neanche oggi, nota. Il Weed senza Rosie e il suo profumo costoso non è che un parco come tutti gli altri, con gente tutta uguale, in giorni che sono sempre gli stessi.
Non che esca più di tanto, ecco. Il minimo indispensabile per andare a scuola e restare in vita, sì.
Ma va bene, perché ha riscoperto i piaceri dello stare in casa, e della lettura, dell'aiutare sua madre con la cena e del guardare i film di Tarantino con suo padre il venerdì sera.
Non le crea problema passare più tempo con sé stessa, semplicemente la rende...triste.
È triste, perché ha perso tutto e non ha la forza di rimboccarsi le maniche e andare avanti.
Si siede su una panchina di ferro gelato, infilando le mani dentro alle tasche del giaccone. Fa un freddo cane, e lei si è dimenticata la sciarpa e le chiavi di casa.
Nei momenti in cui è sola, Frida è così disperata da ritrovarsi con la mente sempre agli stessi momenti, a crogiolarsi le dita per non aver taciuto o per non aver detto di più.
Se non fosse stata così stupida, quella dannatissima sera, forse al suo fianco avrebbe ancora Harry. E adesso starebbero fumando una sigaretta insieme, parlando sottovoce, quel tanto che basta per capirsi. Lui guarderebbe lontano, verso gli alberi nudi, mentre lei avrebbe ancora il diritto di osservarlo con attenzione e domandarsi a cosa stia pensando, che cosa vorrebbe dire.
Lo ha fatto scappare come una scema, perché i Ti amo, per i tipi come Harry, sanno di minaccia, di gabbia. E Frida lo sa, e lo sapeva anche mentre glielo diceva piangendo. Lo avrebbe aspettato.
Lo sta aspettando.
Da quando Rosie se n'è andata, Frida non fa altro che aspettare. Che sia un messaggio sul cellulare, qualcuno che voglia uscire con lei, domande semplici, se sia ancora viva, se stia bene. Il problema è che non c'è più nessuno, e questo è angosciante.
Si lecca le labbra e sospira ancora.
"Frida"
Alza la testa di scatto, accennando subito un sorriso morto quando riconosce il ragazzo davanti a lei.
Zayn ha un'espressione incerta, insicura. La sta guardando come si guardano le cose rotte, a cercare di capire quali punti sfiorare per non frantumarle a terra.
"Ciao" gli dice, sentendo freddo.
Il ragazzo fa un passo avanti, vestito dei suoi jeans scuri con una giacca mimetica, poi tira fuori dalla tasca destra un pacchetto di Marlboro Gold, e glielo allunga.
Frida sorride davvero a questo punto, sfila una sigaretta e aspetta che lui gliela accendi, sedendosi al suo fianco.
"Allora..." Zayn inizia, senza sapere bene cosa dire.
"Allora" ripete lei, e prende a respirare un po' più forte ora che sa di non essere sola.
"È un po' che non ci vediamo, mhm?" il ragazzo la guarda con la coda dell'occhio, passandosi una mano tra i capelli bruni.
"Già. Sì – Frida tentenna, guarda la propria sigaretta per evitare di sentire i suoi pensieri confusi – Non esco molto, in effetti"
Lo vede annuire e poi arricciare appena le labbra. Si soffia il naso con un fazzoletto tirato fuori dai jeans stretti e poi "Puoi uscire con noi, se ti va" le propone, fissandola.
Frida volta la testa di scatto, ed è talmente piena di speranza da sentirsi prossima alle lacrime. "Dici davvero?" mormora.
"Sì, certo – Zayn fa spallucce, e non capisce il peso delle sue parole – Non sarà il massimo del divertimento ma..."
"No, va benissimo – lei lo interrompe subito, quasi avesse paura di sentirlo rimangiarsi tutto – Io...grazie, davvero"
Il ragazzo le sorride a denti scoperti, socchiudendo appena gli occhi. "Non ti preoccupare" le risponde, e le sfiora appena il ginocchio chiuso dentro il denim scuro, come una carezza amichevole.
Frida stende le labbra e non si ritrae, ma cambia discorso perché è abituata a smettere di parlare quando le situazioni si fanno emotive. Basti pensare a Harry, a Rosie.
"Come sta Liam?" domanda, prendendo una boccata di sigaretta,
"Sta bene, sì – Zayn ha quello sguardo, di chi ama e ha, possiede – È preoccupato per Niall, ma ormai lo siamo tutti"
Le lancia un'occhiata, come a cercare di capire la sua reazione. Frida non si scompone minimamente, perché forse non lo sapeva, ma in cuor suo se l'era immaginato.
"Capisco" mormora, sovrappensiero.
"Voi due non...non vi sentite più, giusto?" s'azzarda a chiedere lui, piano.
La ragazza scuote la chioma scura. "Per me è già morto" risponde, neutra.
"Già...non sei l'unica a pensarla così – risponde Zayn, e forse intuisce quanto la faccendia sia delicata, perché cambia argomento – E il tuo...ehm, Harry come sta?"
Frida abbassa la testa sulla ghiaia. "Sta bene"
"Sei sicura?"
"Certo, perché?"
"Perché l'ho visto con una, prima"
E ah, ecco la botta. Frida stringe i pugni dopo aver lanciato il mozzicone di sigaretta.
È come quando ti fanno presente un difetto che possiedi e che sai di possedere. Lo sai, dannazione. Però è diverso, perché è diverso sentirlo da qualcun altro, sentire che non vai bene, che non è abbastanza quello che puoi dare.
Lo sai, certo che lo sai. Lo sa anche Frida di essere una stupida, e di non riuscire a renderlo felice, ma non c'entra. Perché nelle convinzioni c'è sempre quella parte, che magari viene fuori solo alle due del mattino, che ti porta a dubitare di chi sei, e di quello che credi. Si chiama speranza, e brucia, sì, ma è anche il dolore a tenere in vita le persone, farle muovere.
Non è Harry con una, è Harry che non è con Frida, è Harry che sceglie qualcuno di migliore, chi sa dargli di più.
Aspettare è qualcosa che le riesce bene, perché Frida è una che dà spazio e tempo. E segretamente lo aspettava tutte le volte, magari in una telefonata, in un messaggio breve, un piccolo segno che dimostrasse che ci fosse speranza.
Adesso non c'è più niente, nemmeno la voglia di piangere.
"Erano carini insieme?" domanda a bassa voce, il tono di voce straziato, il sorriso che cerca di tenerla a galla.
"Frida..."
"Sì, Zayn. Lo so"
"Lei non è te"
Alza la testa per guardarlo, e lo vede tentennare. Forse si è accorto delle macerie che si porta dietro nonostante tutto.
"È questo il punto" dice Frida, e la speranza e la speranza è morta insieme a lei.

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