6 marzo 2014

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Niall Horan sta morendo.Non glielo dice propriamente nessuno, Frida lo capisce da come Zayn le chiede di venire a trovarlo con lui in ospedale, dal modo in cui la guarda, dai suoi occhi che sembrano implorarla.Lei continua a non uscire, sua madre le ha detto che è dimagrita ancora e la notte ha difficoltà ad addormentarsi. Evita le feste come se fossero malattie contagiose, perché ha il terrore che ci sia una di quelle voci di corridoio che le confermino ciò che continua a pensare ininterrottamente.L'ultima volta che è stata in ospedale, su quella branda rialzata c'era Rosie, lei sonnecchiava sulla spalla di Harry e tutto, per quanto pessimo e disastroso, era giusto, completo.Il reparto è di un blu chiaro, deserto. Quando entra nel corridoio insieme a Zayn, Frida vede Louis e Liam seduti sulle sedie della sala d'aspetto, spenti, stanchi.Le rivolgono dei sorrisi impacciati, Louis la squadra per qualche secondo e inarca le sopracciglia, prima di lanciare un'occhiata d'intesa a Zayn e sospirare."Ciao, Frida – le dice, quando lei si siede nell'altra fila di sedie – Come stai?""Bene, grazie. Voi?" lei risponde parlando piano, quasi sussurrando."Così" lui allarga le mani e sospira di nuovo.C'è puzza di disinfettante e medicinali, a Frida gli ospedali fanno schifo, specie di domenica mattina.Nessuno di loro parla, il clima è così pesante da rimpicciolire i metri quadrati. È la situazione, è il capire cosa stia succedendo, la gravità del problema.Niall Horan sta morendo.Ed è strano pensarci, perché la morte è un concetto così lontano dalle loro vite che nonostante tutto nessuno riesce a comprendere. Non può essere, semplicemente non può.Dal corridoio si affaccia quella che ha tutta l'aria essere un'infermiera. È alta, giovane e con un volto lungo e squadrato. Porta i capelli scuri legati e ha un sorriso dolce, comprensivo. Dietro di lei sfreccia un'altra donna con gli occhi puntati sul pavimento, l'infermiera attende di vederla uscire dal reparto per poi rivolgersi ai ragazzi e mormorare: "Chissà quanto deve essere difficile per una madre..."Quindi era la mamma di Niall. Frida arriccia il naso e aggrotta le sopracciglia.Nessuno risponde."Ciao, Zayn" la donna continua, sorride ancora."Ciao, Pam – il ragazzo alza il capo dalla spalla di Liam – Come sta?""Niall oggi sta molto bene – enfatizza il concetto – è riuscito addirittura a mangiare da solo. Se siete silenziosi, posso farvi entrare tutti insieme. Tu sei la sua ragazza?"Si rivolge a Frida con gli occhi scintillanti, pettegoli. La ragazza scuote il capo velocemente e "No – risponde, e non sa proprio cosa dire – Sono solo...un'amica"Pam annuisce: "D'accordo. Se volete vederlo, seguitemi pure, allora"Nell'alzarsi, Frida ha quasi le vertigini. Non riesce a parlare, le si bloccano le vocali in gola. Vorrebbe semplicemente urlare, perché la paura le sta annebbiando il cervello. Ha paura di Niall, paura di quello che potrebbe vedere, paura di ciò che è diventato. Sta morendo, maledizione, lei lo sa.Liam ferma Zayn per un braccio, con la scusa di dovergli parlare, mentre Louis segue la schiena di Pam e Frida quella di lui.La stanza è la 015 ed è socchiusa, silenziosa. La donna bussa appena per poi aprire la porta lentamente, facendo entrare prima la testa e poi tutto il resto.Frida freme, sente: "Niall, c'è qualcuno per te. Ti va?"Qualche secondo dopo, Pam li invita a entrare, e lei percepisce la mano di Louis spingerla appena come da supporto.La camera è buia, spaziosa, illuminata solo da una piccola lampada sul comodino vicino a uno dei due letti, quello occupato. Le pareti sono spoglie se non per un calendario del 2011 e c'è un piccolo mazzo di fiori gialli appoggiato a una delle tre sedie di plastica.Frida ci mette qualche secondo a raggiungere il letto, perché è troppo impegnata a guardare ciò che è rimasto del suo migliore amico.Niall è semplicemente senza guance, ha i capelli quasi a spazzola e la pelle cadaverica. I suoi occhi hanno perso colore, sono grigi e morti, e sotto a quel lenzuolo bianco, Frida sa che si nasconde un corpo mangiato dalla polvere, sottile come un filo."Hey, stronzo – lo saluta Louis, il sorriso obliquo che non coinvolge gli occhi – Guarda chi è venuta a trovarti"Frida trascina gli anfibi con lentezza, senza sapere bene cosa dire. Niall la guarda, le sue palpebre si spalancano e poi sorride quanto più riesce, appoggiato a quell'ammasso di cuscini che gli alzano la schiena."Non ci speravo più" dice, e la sua voce è bassa, rauca, ha perso per sempre quella sfumatura squillante e un po' fastidiosa che poi era lui."Ciao, Niall" mormora lei.Lui tossisce fino a farsi male, poi sbatte gli occhi e le dice di sedersi sulla sedia accanto al letto. Lei lo fa e vorrebbe avere Rosie vicino. Non le risponde più ai messaggi.Louis rimane in piedi, intavola una conversazione sull'ultima partita del City, mentre Niall ascolta interessato e cerca la mano tremante di Frida sul lenzuolo. Lei gli abbozza un sorriso piccolo, ha il respiro pesante per via di tutto ciò che le si sta scatenando dentro.Lo odiava, Niall Horan. Era arrivata a un punto della sua vita dove si era ripromessa di disprezzarlo, perché è colpa sua se lei è rimasta da sola, se è finito tutto.Il fatto è che l'unica cosa che sta finendo, adesso, è Niall, e Frida è troppo buona per lanciargli addosso rancori passati."Come stai?" le chiede all'improvviso, diversi minuti dopo.Lei si fa piccola tra le spalle, risponde: "Bene, grazie""Sei dimagrita" le fa presente lui, poi si schiarisce la voce un'altra volta, come se facesse perfino fatica a parlare."Già – respira Frida – anche tu"Niall fa un sorriso di quelli vecchi, le fa cenno di avvicinarsi e Frida trascina la sedia più vicino, fino a sentire il calore spento del suo corpo. Appoggia il braccio sul materasso e poi la testa sull'incavo del gomito, guardando il ragazzo dal basso, stanca.Lui prende ad accarezzarle il volto con la mano aperta, in una carezza tipica della sua persona: intrusiva, pesante, ma che scalda, protegge.Frida chiude gli occhi, ma solo per non farli riempire di lacrime.Le era mancato così tanto.



Quando Zayn entra nella stanza 015, ha ancora addosso il nervosismo di qualche minuto prima, le parole stupide di Liam che gli ronzano in testa.Louis è seduto sul davanzale della finestra e sta ridendo a bassa voce, con i capelli tirati indietro da una fascia sportiva e i piedi a penzoloni.Niall è sul letto, appoggiato con la schiena alzata ai cuscini mentre sorride come un tempo, continuando a sfiorare la guancia di Frida che ha tutta l'aria di essersi addormentata."Ecco i piccioncini" li apostrofa Louis, quando Liam chiude la porta dietro di sé."Hey, Niall – mormora Zayn, cercando di scaricare la tensione accumulata – Come va?""Bene – il biondo tossisce, ma la sua mano non si ferma – E voi?""Bene" risponde subito Liam, pratico.Affianca Louis sul davanzale, incrocia le braccia al petto e sospira, rigido.Nessuno parla per qualche minuto, si sente solo il fruscio del braccio di Niall sul lenzuolo e il suo respiro roco.Si schiarisce la voce, sente la gola bruciare e il rene destro pungere fastidiosamente.Lancia un'occhiata pigra al volto che sfiora con le dita, percependo la mano indolenzirsi.
Non si ferma."Me lo fate un favore?" domanda piano, poi tossisce."Niall..." Liam è il primo a capire, il suo tono è serio, lo sta avvertendo."Vi prego, cazzo""Sta' zitto, Liam" blatera Louis, dandogli una spinta sulla spalla.Quello serra la mascella contrariato, ma rimane in silenzio.Gli occhi spenti di Niall tornano su quelli chiusi di Frida, le sue dita le spostano una ciocca dietro l'orecchio."Non...non perdetela di vista. Io...non voglio che faccia una fine più schifosa di questa""Non sono problemi tuoi, Niall – scatta Liam subito, si passa una mano tra i capelli – Non sono problemi nostri. Non hai bisogno di iniziare a preoccuparti di altre persone, adesso"La mano di Niall si ferma perché troppo stanca, lui traccia con le nocche la guancia di Frida prima di sospirare, appoggiare il capo contro il cuscino dietro di lui. Sbatte le palpebre pesantissime, ha un'improvvisa voglia di dormire."Non ho mai smesso di preoccuparmi di Frida"

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