Cap 1

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"Mi perdoni per il ritardo mia signora, molti avvenimenti lungo il cammino mi hanno impedito di giungere prima." Queste furono le prime parole che rivolse alla regina Kalira dopo molti anni. "Ora, se me lo permette, vorrei iniziare con il mio rapporto." Già, perché colui che parlava era Tahkr figlio di Dirut della casata Oloric, il più grande guerriero del regno di Nissimbur nel nord del mondo conosciuto e si stava rivolgendo a Dama Kalira, regina di Nissimbur e delle terre adiacenti. Dama Kalira era una donna minuta dell'età di 28 anni ancora senza marito e, quindi, governante, usava ancora tenere i suoi capelli biondi sciolti come le giovani ragazze che le ricadevano sulle piccole spalle incorniciando un volto dolce e terribile, perché se grande era la sua bellezza, altrettanto grande era il terrore che poteva incutere con il suo sguardo. Era solita vestire di colori allegri come il rosso e l'indaco, ma quella mattina indossava un vaporoso vestito bianco che le lasciava scoperte le spalle e cadeva fin oltre i suoi piedi lasciando un lungo strascico che le sue damigelle dovevano sollevare ogniqualvolta decideva di spostarsi. Innanzi a lei si ergeva il giovane cavaliere, era un ragazzo di 21 anni leggermente più alto della media degli uomini di quelle terre, aveva dei lunghi capelli castani che contornavano un viso abbronzato e precocemente invecchiato dalle molte avventure, ma i suoi occhi trasmettevano ancora l'entusiasmo giovanile tipico della sua età. Portava un mantello color verde scuro allacciato appena sopra al collo dove iniziava un semplice vestiario marrone, in pochi però sapevano che sotto quella camicia sgualcita si nascondeva una possente cotta fatta con l'acciaio più resistente, sul suo fianco sinistro era guainata la sua spada e sulla schiena teneva il suo scudo rotondo raffigurante il simbolo del regno di Nissimbur: una ruota dentata simbolo dell'ingegnosità, poichè numerose erano le innovazioni tecnologiche a cui erano arrivati in tempo di pace, e, al centro, l'incrocio tra una spada lucente e una freccia, perché notevoli erano le abilità dei guerrieri di Nissimbur in tempo di guerra.

Si trovavano nella stanza del trono, la quale era adornata da numerosi vessilli della casata, vi era un grande camino sulla destra del grande portale in legno e ferro che permetteva l'entrata che serviva a riscaldare le gelide serate invernali, vi era un'unica grande finestra circolare situata dietro al trono, in modo tale da rendere impossibile la vista di chi vi stava seduto finché non si fosse abbastanza vicini, vi erano inoltre tre gradini di pietra, più lavorata rispetto a quella che ricopriva il resto della stanza, che conducevano fino al trono.

"Ti concedo il mio perdono, mio cavaliere, ma ora inizia il tuo racconto."

"Come desiderate mia signora. Come già sapete partii il primo giorno di ottobre di 3 anni fa..."

UN LUNGO VIAGGIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora