Contea,
Terra di mezzo,
anni dopo la fine della "Guerra dell'anello" e la partenza di Frodo, Bilbo e Gandalf dai Porti grigiLa Contea non è cambiata da allora, i suoi prati verdi e profumati vengono accarezzati dal vento, così come le chiome degli antichi e giganteschi alberi che qua e là spuntano tra le collinette tonde sbuffanti fumo e vapori profumati delle calde tavole degli hobbit, i sentieri sterrati che corrono su e giù per i prati e lungo i canali sono animati dalle voci dei bambini che giocano e dal rumore dei carri che trasportano le merci, sbatacchiando rumorosamente e sussultando a ogni sasso scavalcato dalle ruote, il chiacchiericcio proveniente dal mercato di Hobbiville si estende per tutto il paese, riempiendo l'aria della consueta atmosfera di tranquillità mattutina del martedì.
"Buondí signor Gamgee".
"Buongiorno signora Puff. Vedo che le sue marmellate sono sempre le più richieste della Contea".
"Hai proprio ragione Sam! Ho già esaurito le scorte per il prossimo mese, tutte ordinate! Di questo passo non me ne rimarranno più da vendere qua al mercato, e sarebbe davvero un peccato! L'atmosfera qui in piazza al martedì è così gioiosa! Non un problema, non una brutta notizia da anni ormai, da quando è tutto finito e il signorino Baggins se n'è andato".
"Già" rispose Sam sovrappensiero, non vedeva Frodo da anni, faceva fatica a ricordarsi perfino il suo volto a volte. "Beh, buona proseguimento di giornata signora Puff".
"Arrivederci signor Gamgee".
Sam percorse l'affollata piazza facendosi largo tra la folla e salutando tutti quelli che conosceva, quindi quasi tutti, non era grossa Hobbiville, e ci si conosceva tutti.
"Dove va così di fretta signor Gamgee? Venga a bere un po' della nostra birra, offre la casa!" gli urlò dietro un hobbit dall'aria poco sobria, con la barba incolta e folte basette, da dietro un bancone affollato di gente molto divertita e in vena di chiacchiere.
"Non ora Tom, sto andando a casa. Rosie vuole una mano a sistemare i nuovi fiori in giardino".
"Sempre dietro a quelle piante Sam. Va beh, sarà per la prossima volta !" aggiunse vagamente deluso il barista, per poi tornare quasi subito a dedicarsi con un sorriso ai suoi clienti meno sobri.
Senza rispondere Sam risalì il viottolo che usciva dalla piazza, svoltò a sinistra e si lasciò il chiacchiericcio alle spalle. Proseguì dritto fino al limitare di un boschetto, e si fermò di fronte a un cancelletto di legno.
Lo aprì e subito, con uno strillo di gioia un bambino e una bambina gli si fiondarono in braccio, Sam sorrise.
"Allora bambini, dov'è la mamma?".
"Nel giardino sul retro, dice che sei in ritardo" dissero in coro i due piccoli con un risolino.
Sam aprì la porta rotonda di legno di fronte a lui, ed entrò in una calda e accogliente casa, dalla cucina veniva un odorino niente male di arrosto con patate. Si diresse sul retro, verso una porticina rettangolare sempre di legno, ed uscì in un giardinetto molto piccolo e grazioso pieno di aiuole fiorite. Più in là iniziava un orticello pieno di pomodori e verdura rigogliosa e ben curata. Tra di essi una hobbit molto carina in veste da giardinaggio armeggiava con vasi e vasetti, piantando nuovi fiori in un piccolo spiazzo incolto, i guanti e il viso sporchi di terriccio.
"Eccomi Rosie" disse sorridendo Sam, lei alzò lo sguardo con espressione di rimprovero.
"Sei in ritardo" disse fredda, ma lo scherzo non resse, e un ghigno sfuggì alla ragazza, che sbuffò e si mise a ridere.
"È impossibile prenderti in giro Sam! Con quella faccia così innocente e quello sguardo comprensivo".
"Ormai ti conosco tesoro, so come farti andare male gli scherzi" disse Sam con un sorriso, le si avvicinò, gli occhi di lei tondi e luccicanti, le prese il mento tra il pollice e l'indice mentre si chinava, lei non resistette oltre e lo baciò.
Poi, come risvegliandosi da un sogno e decidendo che stava perdendo tempo, si scollò da Sam sorridendo.
"Allora mi aiuti con i nuovi fiori ?".
"Certo" disegno Sam, e si chinò difianco a lei.
"Ecco... così" disse lui mentre guidava le mani di lei, facendole schiacciare delicatemente il morbido terriccio attorno a un fiore.Dopo due orette fu ora di pranzo, la tavola era sempre abbondante, come era tradizione tra gli Hobbit, e i bambini, seppur ancora piccoli, mangiavano già di gusto.
Dopo pranzo Rosie andò a rilassarsi mentre i bambini dormivano.
Sam decise di rifinire il lavoro fatto la mattina, e si recò nel giardino sul retro.
Stava lavorando da mezz'oretta quando Rosie arrivò sulla soglia della porticina.
"C'è un signore che ti vuole Sam !".
"Chi Rosie? Non sarà mica Matt il falegname? Gli ho detto che poteva venire domani, non oggi".
"No Sam, non è uno di noi... non è un hobbit, è un uomo, o così mi sembra".
"Un uomo !?" chiese Sam preso alla sprovvista. "Che uomo verrebbe a farmi visita?".
Mentre pronunciava queste parole gli vorticarono in testa i volti di tutti i possibili uomini che conosceva e che volessero vederlo dopo così tanti anni. -Aragorn è sicuramente troppo impegnato a governare il suo regno, ne sono sicuro- si disse Sam.
Continuò a pensare mentre si dirigeva perplesso oltre la porticina sul retro.
Superò Rosie e si fermò all'improvviso, colto da un pensiero tanto folle quanto plausibile.
-E se fosse...- pensò mentre si dirigeva oltre la cucina, verso la porta di ingresso circolare lasciata socchiusa dalla moglie. L'immagine di due occhi azzurri penetranti, che sembra che ti scrutino nel pensiero, gli baluginò nella mente.
Aprì titubante la porta e varcò la soglia. Non sapeva se sperare o no quello che aveva appena pensato.
Fece capolino dalla porta non ancora del tutto aperta.
"Ciao Samvise".
Una voce calda e profonda, ma allo stesso tempo dolce e persuasiva lo accolse.
Per lo stupore Sam spalancò la porta di netto, sgranando gli occhi.
"Gandalf !".
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The Chronicles of the Sagas - Le Cronache delle Saghe
FanfictionTutti noi pensiamo che quelle che leggiamo e che guardiamo siano solo storie di finzione, inventate, per essere più chiari... beh, questo potrebbe non essere del tutto corretto... ma ora, il sottile specchio che divide il nostro mondo dagli altri po...