Capitolo 4

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È domenica mattina e per la prima volta, da quando è iniziata la scuola, non ho voglia di fare i compiti. E dire che nonostante tutto mi tengono compagnia, e provo un'immensa soddisfazione a farli, poiché impegnandomi riesco ad esercitarmi, e successivamente nelle verifiche me la cavo abbastanza bene. Per la prima volta in tutta la mia carriera scolastica, quest'anno sono riuscita a vedere un 9 nella mia verifica di matematica.. non ci ho creduto fino a quando non ho visto il mio nome scritto nell'angolo del mio foglio protocollo a quadretti. Mi piace andare bene, sapere che non ho bisogno di nessuno per farlo, non essere costretta a chiedere ulteriori spiegazioni e appunti che magari avevo sbagliato o semplicemente non preso. Quest'anno ho capito quanto valgo veramente, ma oggi non ho voglia di studiare. Non è un buon segno.
Però mi tocca farlo, sopratutto perché domani ho l'interrogazione di filosofia a cui vorrei andare volontaria.

Mi siedo alla mia scrivania e tiro fuori tutto il necessario; sono pronta. Non è il massimo lavorare se sono svogliata, però non posso fare altro se domani voglio andare bene.
Apro il mio volume di filosofia e mi metto a fissarlo. È strana questa mattinata, mi sento particolarmente distratta e sinceramente non ne conosco il motivo. Sono sicura che tutta questa mia svogliatezza e il mio esser distratta non dipendano per niente dall'accaduto di questa notte; alla fine era un semplice e innocuo bacio, e se mi va bene, ma proprio se mi va di grassa, domani ricorderà forse il mio nome a scuola e forse mi sorriderà. Ma se non sarà così non importa, lo sappiamo entrambi (e forse, lui meglio di me) che i baci in discoteca non vogliono dire niente, specialmente se non ci siamo mai visti prima.
Ma adesso basta! Mi sto solo distraendo ulteriormente. Dov'ero rimasta? Ah si, a fissare il libro.

Mi piace leggere a voce alta, specialmente se devo ricordarmi qualcosa di importante, come per una verifica o interrogazione.

«L'archè rappresenta per gli antichi greci la forza primigenia che domina il mondo, da cui tutto proviene e a cui tutto tornerà.» okay, ci sono. Concetto capito. Fortunatamente non è molto difficile da ricordare. «Si tratta di un concetto molto ampio che viene utilizzato dai primi filosofi sotto tre diverse prospettive, o tre significati, anche se strettamente collegati tra loro.»

Il telefono vibra.
So che non dovrei guardarlo mentre studio, ma sono curiosa. Sento che a scrivermi è stato Alex. Un attimo, non può essere Alex, non ha il mio numero. Che stupida che sono anche solamente a pensarlo. Fortuna che non volevi distrazioni.

Continuo la mia lettura.
«L'elemento materiale presente come fondamento e/o componente elementare delle co-» suona di nuovo il telefono. Basta, adesso lo spengo.

Mi alzo dalla sedia, prendo il cellulare, ma noto che a scrivermi è stato Giacomo. Oh no, Giacomo! Che figura ieri sera ad essermi appoggiata a lui, forse ora vorrà rinfacciarmelo e prendermi in giro. Non voglio che si sappia, mi vergognerei troppo.
Non lo so, magari mi sto facendo solamente dei film mentali. Perché non leggo è basta?
Clicco sul tasto in basso al cellulare e si illumina il display.

Da Giacomo: indovina chi ho accanto?
Da Giacomo: divertita ieri sera? Oggi lui ha chiesto di te.

Cosa?

Da me: perché mai avrebbe chiesto di me?

Perché ha chiesto di me? Non ha senso. Dopo che ci siamo salutati ieri sera, non mi ha chiesto ne il numero ne niente, quindi che interesse potrebbe avere nei miei confronti se non "l'avventura" di una notte?
Il telefono vibra, è Giacomo.

Da Giacomo: perché mi ha detto che ieri sera doveva dirti un'altra cosa ma tu sei fuggita subito via.

Ah

Da me: cosa?

Se mi volesse dire che non gli è piaciuto? Che non sono brava a baciare? O semplicemente che avevo qualcosa tra i denti? So di essere esagerata, si.

Da Giacomo: ha detto che te la vuole dire lui. Posso dargli il tuo numero?

Deve essere per forza una cosa seria se vuole il mio numero. Cos'avrò mai fatto di così grave?

Da me: mhhh, va bene.

Non so se sia una buona idea, ma almeno dopo che mi avrà detto ciò che mi voleva dire, sarò libera di concentrarmi di nuovo sui miei studi. Non voglio problemi, ma questo già l'ho detto.

Da Giacomo: perfetto, glie l'ho dato. Ha detto che dopo ti scrive.
Da Giacomo: Adesso abbiamo la partita.

Grande, quindi ci penserò finché non mi scriverà. Non so se riuscirò a concentrarmi; sono fatta così, se ho qualcosa per la testa posso dire addio a quello che stavo facendo, visto che non riesco più a starci con la testa. Sarebbe solo un lavoro sprecato, quindi chiudo il libro e decido che in filosofia andrò la volta dopo.

Se volete farmi un torto, ditemi che mi dovete dire qualcosa, poi tenetemi sulle spine. È una cosa che odio e in oltre mi fa impazzire.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 05, 2017 ⏰

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