2013

450 137 83
                                    

Tutto ebbe inizio quando incominciai le superiori, così energica e felice di voltare pagina e sicura di poter iniziare nuove esperienze con nuovi amici. Ero convinta e sicura di volermi lasciare alle spalle tutto il passato,tutto quello che avevo subito alle scuole medie, chi rideva di me, chi parlava male, chi si prendeva gioco di me, ero stanca e volevo che la mia vita fosse più felice, soffrivo e ogni giorno per me era un incubo insostenibile.
E il primo giorno di scuola superiore così tanto atteso arrivò, agitata ed emozionata letteralmente elettrizzata con le aspettative alle stelle, e nel momento in cui misi piede in quella scuola tutto si cancellò.
"Wow" sospirai.
Attenta mi guardavo intorno, in cerca di volti familiari o di potenziali nuovi amici. Ero determinata a lasciarmi alle spalle tutto quello che mi aveva fatto male, ma vedevo solo tanti sguardi persi come il mio e sguardi di chi ha già passato quel momento e ora guardava te passarlo. Finalmente respiravo aria nuova.
All'ingresso della scuola c'erano grandi cartelloni con appesi tanti fogli con le rispettive nuove classi, cercai la mia e mi diressi a trovarla in quella scuola che apparentemente sembra immensa, ho pensato subito che mi sarei potuta perdere, ma volevo fare da sola e arrangiarmi.
Nell'aria c'era un odore caratteristico che non potrò mai dimenticare, ricorda quell'odore che si percepisce quando si entra in una biblioteca misto a quello di gomma, odore di chiuso insomma.

Mi avvicinai ai cartelloni per cercare il mio nome, mi feci strada sta l'accalco di ragazzi che come me erano impazienti di trovare la loro classe.

"Scusami !" Mi chiese un ragazzo dopo avermi calpestato un piede. Alzai lo sguardo e vidi che mi stava sorridendo, aveva il ciuffo dei capelli che quasi gli copriva gli occhi, che erano di un colore azzurro intenso, tanto da dargli una risposta abbastanza impacciata e frettolosa. "No, niente è tutto ok !" Gli sorrisi anche io per fargli capire che non era successo nulla. C'è da dire che ero molto timida, e che quel ragazzo mi aveva colpita. Arrivo finalmente davanti al cartellone e dopo aver individuato la mia classe avvio le mie ricerche. Arrivata davanti alla porta alzai lo sguardo e vidi che c'era un cartello bianco con su scritto. " 1 A BIO", sorrisi, feci un profondo respiro e varcai la soglia della porta e vidi che  già li c'erano i miei futuri compagni di classe.
Non mi presentai e non dissi  niente, aspettavo solo che qualcuno mi si avvicinasse per rivolgermi  parola. Quindi mi misi in un banco e aspettai.
"Ciao,piacere Ketrin " una ragazza mi si avvicina, capelli di media lunghezza di color castano chiaro e occhi verdi, portava un maglione di lana fuxia con scollo a V.
"Piacere,Carlotta" la guardavo sorridendo un po' impacciata.
"Piacere, Giorgia " una ragazza accanto alla prima, capelli lunghi biondi effetto mosso, abbastanza in carne, dal sorriso smagliante.
Pensai subito che fossero due ragazze con cui avrei potuto legare molto, ridere e scherzare insieme. Le mie nuove amiche.
Ma solo dopo esserci scambiate alcune parole la campana suonò e tutti si sedettero ai posti in modo abbastanza casuale.
Dal corridoio si sentiva echeggiare il rumore dei tacchi sul pavimento perfettamente lucido.
Il cuore mi batteva, perché in quel lasso di tempo ho immaginato che faccia potesse avere, che voce e come fosse vestita la mia futura professoressa.
"Buongiorno" entra una signora di mezza età, maglietta rossa, gonna nera e boccoli ai capelli rigorosamente neri sopra le spalle.
Tutti si alzarono in piedi per salutare e si sentì un "Buongiorno" di gruppo e successivamente il rumore delle sedie e poi il silenzio in attesa che la prof. parlasse.
Si presentò e spiegò quale sarebbe stato il programma di matematica durante l'anno, fece qualche domanda per conoscerci e ci spiegò in generale come funzionava la scuola e come dovevamo comportarci.
La campanella dell'intervallo echeggiò nei corridoi e tutti uscirono. Io mi misi sulla porta a mangiare la merenda e ad osservare gli altri, quando incrocia di nuovo lo sguardo di quel ragazzo che due ore prima mi aveva colpita calpestandomi un piede. Mi sorrise nuovamente e io ricambiai, distolsi lo sguardo e qualche istante dopo me lo ritrovai davanti. "Ei, scusami per prima non l'ho fatto apposta"

"Lo so, tranquillo" "Questa è la tua classe?" "Si !" "Beh dai che fortuna, la mia è questa !" Si gira indicando la porta accanto alla mia. Io incredula gli risposi solo "Ah dai che fortuna !" Dopo ci salutammo e lui rientrò nella sua classe e io nella mia. Quelle quattro ore passarono molto velocemente, tanto da non rendermene nemmeno conto.
Uscii dal mio primo giorno di scuola con il sorriso in faccia e con il pensiero e la speranza che il giorno dopo sarebbe stato ancora più bello.
Non vedevo l'ora di arrivare a casa e di raccontare tutto a mia mamma, ero troppo entusiasta di quello che era stato quella giornata.
-" Come è andata?"
-"Cosa hai fatto?"
-" Come sono i tuoi nuovi compagni?"
-"Come sono i professori?"
Mia madre mi rivolse una lunga lista di domande una di seguito all'altra.
-"Mamma calmati! " le dissi ridendo, mi stava soffocando con tutte quelle domande.
-" È andata bene, non abbiamo fatto nulla"
Mi interruppe.
-" Come non avete fatto nulla?"
-" Nel senso che ci hanno solo spiegato cosa fare e come, ho conosciuto i miei nuovi professori, per ora sono tutte donne, siamo in 22 in classe"
-"Ragazzi carini?"
-"Mammaaa..."

In quel momento mi venne uno stupido sorrisino in faccia, stavo pensando a quel ragazzo di cui non conoscevo nemmeno il nome perché non si era nemmeno presentato.
-"Va bene dai, vediamo come va domani, ora mangia"
-------------------------------------------------------

CIAO A TUTTI vi è piaciuto il primo capitolo?

Voi che nome dareste al ragazzo dal ciuffo sugli occhi azzurrissimi?

Fatemi sapere nei commenti e lasciate una stellina *

GRAZIE e al prossimo capitolo

I know you betterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora