I giorni seguenti a quell l'episodio furono tristi.
Scoprii che quella fatidica sera al locale sulla spiaggia,Ketrin si era arrabbiata e si era fatta accompagnare a casa perché non aveva più voglia di restare lì insieme a noi. Per questo motivo mi tenne il muso per il resto delle due settimane che ci sarebbero rimaste da trascorrere insieme.
Lei si rinchiudeva in camera a leggere,stava sempre da sola e a volte non voleva neanche parlarmi, era diventata scontrosa e mi trattava male come se non fossi nessuno. Io stavo molto male per questi suoi comportamenti tanto che piangevo quasi tutte le sere.
Avevo sofferto in passato e ora si stava ripetendo tutto, tra me e me continuavo a ripetere che l'inizio del nuovo anno scolastico avrebbe azzerato tutto,ma ormai non ci credevo più,mi ero arresa.
Quell'estate ormai si era conclusa nel peggiore dei modi,e per me rimaneva solo che un ricordo.
Settembre arrivò in fretta e il rientro a scuola fu traumatico. Ketrin non mi guardava neanche in faccia, non mi parlava e ad ogni parola che usciva dalla mia bocca lei commentava in modo cattivo. Per me era straziante,la paura di aprire la bocca per parlare o chiedere qualcosa era tantissima,perché sapevo che qualcuno avrebbe iniziato a ridere o a commentare e quel qualcuno era lei. Contagiò tutti i miei compagni di classe in particolare i ragazzi,che nelle ore di ginnastica si divertivano a "giocare" come me. Il gioco si chiamava "mira la testa di Carlotta".
Un giorno li sentii parlare.
-" Dai chi la becca in testa 100 punti" ridendo a squarcia gola tutti insieme mentre uscivano dallo spogliatoio.
Proprio quella lezione mi arrivò in testa una palla da calcio lanciata con i piedi,che mi fece perdere l'equilibrio e cadere a terra. La palla mi aveva presa di profilo sulla tempia destra,e al momento dell'impatto vidi tutto nero e caddi,per fortuna senza picchiare la testa.
Mentre gli altri ridevano,perché credevano fosse tutta una messa in scena,Roberta era al mio fianco che mi teneva la mano e mi tranquillizzava mentre la prof.mi misurava la pressione e si assicurasse che io stessi bene.
Dopo quell'episodio,che fortunatamente non si ripeté più, ero ancora più derisa ed esclusa da tutta la classe,tranne che da Roberta ovviamente. Passare sei ore al giorno in quella classe era stressante,ero arrivata al limite della sopportazione e stavo per esplodere.
Ma per fortuna qualcosa cambiò.
STAI LEGGENDO
I know you better
RomanceLasciarsi alle spalle le brutte esperienze e io brutti ricordi non è semplice, neanche per Carlotta, una ragazza pulita ma complessa, che cerca ogni giorno di migliorare il suo futuro. Ma riuscirà tra amori e amicizie?