Capitolo 1

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Gli avvenimenti che accaddero in quel periodo furono i più straordinari e controversi della sua intera vita; non che la sua fosse una piana e noiosa esistenza, ma ciò che successe difficilmente potrebbe ripetersi.

Lei non era, come dire, la più normale delle ragazze, desiderava ad esserlo, ci provava con tutta se stessa, ma nulla avrebbe cambiato la sua più notevole e importante diversità: lei era, lei è una mutata.

In quel periodo i mutati erano usciti globalmente allo scoperto, uomini e donne con capacità e caratteristiche fuori dall'ordinario, desiderosi solo di far parte integrante della comunità. Seppur con qualche diffidenza, il cammino di integrazione aveva trovato terreno fertile, tanto da far nascere anche dei super eroi acclamati e benvoluti dalla società.

Ma lei non desiderava la notorietà, né l'ovazione delle folle, desiderava solo essere normale. Sin da piccola non aveva mai voluto accettare la sua diversità, dalla più evidente delle sue mutazioni, i capelli verdi, fino alla scoperta dei suoi poteri, tenuti debitamente nascosti.

«E' da quando avevo 13 anni che mi tingo i capelli di questo colore e ora è fuori produzione?» disse arrabbiata.

«Suvvia! Di marroni ce ne sono a migliaia!» le rispose l'amica alzando gli occhi al cielo.

«Ma questa era l'unica marca che li copriva, letteralmente!» continuò lei sulla stessa onda.

«Ora che abiti a New York potresti anche lasciarli naturali, sai quante stranezze si vedono in giro!»

«Annie! Vuoi che ti fulmini?»

«Ehi, io dico sul serio! Nessuno si farebbe degli scrupoli! C' è anche di peggio!» disse ridacchiando.

«Seriamente, vuoi che ti fulmini?» esclamò alzando un sopracciglio.

Dana, giovane laureata trasferitasi a New York, lavorava alla NYU, segni particolari: capelli e occhi di un verde brillante.

«Vuoi una parrucca?» domandò Annie facendo scoppiare una bolla della gomma da masticare.

Annie, la sua migliore amica, l'unica che conosceva ogni suo più profondo segreto, sin dall'infanzia. Avevano deciso entrambe di tentare la scalata al successo nella grande mela, una nel campo dello showbusiness, l'altra in quello letterario.

«No, mi irritano la cute» replicò Dana intenta a leggere le indicazioni di una scatola di tintura per capelli.

«Prova questo nero, magari copre di più» Annie le passò un'altra scatola, speranzosa.

Lesse gli ingredienti. «No, qui l'ammoniaca è in una percentuale troppo bassa, non durerebbe neanche due lavaggi» esclamò rassegnata.

«Che palle! Non ti va mai bene nulla!»

«Senti, non mi va di essere presa per una nostalgica del Punk anni '70!»

«E non ti lamentare se la tinta che prendevi è stata messa fuori commercio perché hanno scoperto che provoca il cancro!» rispose con una linguaccia. «Forse è stata proprio la tintura a renderti diversa!»

Dana la fissò con sufficienza. «I capelli verdi li ho dalla nascita, e tu lo sai bene!»

«È vero» sogghignò l'altra.

«Comunque qui non c'è nulla...e credo che non troverò null'altro di meglio» disse rassegnata.

«Terrai i capelli al naturale?» domandò euforica Annie.

L'amica mugugnò qualcosa di simile ad un si e l'altra esplose in un grido di felicità.

«Si!!! Perfetto, così io me li tingerò di fucsia!»

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