Venne bruscamente risvegliata da un improvviso urlo. Annie si era alzata e la stava minacciando con una scarpa tacco 12. Dana aveva ancora il cappuccio sulla testa, l'amica non l'aveva riconosciuta.
«Chi sei? Che vuoi da me? Vattene!» balbettava brandendo la sua arma.
La mutante mugolò qualcosa, ancora intorpidita dal sonno. «Annie...sono io...» si abbassò lentamente il cappuccio.
L'amica restò a bocca aperta, rimase a fissarla per alcuni secondi, incredula.
«Danaaa!!!» si precipitò ad abbracciarla, e caddero entrambe dal materasso.
«Ehi piano!»
«Sei tu! Sei proprio tu! Lo sapevo!» disse in preda ad un attacco di euforia.
«Ma se mi stavi minacciando con una scarpa?!»
Annie guardò l'oggetto che aveva ancora in mano e con un veloce gesto lo lanciò alle sue spalle, ridacchiando imbarazzata.
«Sono felice che tu sia tornata» disse abbracciandola forte.
«Anche io». Ricambiò il gesto, stringendola e affondando la faccia tra i capelli disordinati dell'amica.
«E questo cambiamento?!» esclamò Annie dopo essersi scostata.
L'altra sorrise. «Ti piace?»
«Cero che si! Sei il top!»
«Grazie...in effetti lì all'orfanotrofio non ho più avuto bisogno di nascondermi, mi sentivo al sicuro...»
«Come quando sei con me!» ridacchiò orgogliosa.
«Si, in un certo senso si...» rispose ridendo.
Dana aveva lasciato crescere i capelli del suo colore naturale, un bel verde brillante, come i suoi occhi.
«Mi piace questa nuova te!» esclamò Annie soddisfatta. «E ho il sentore che tu sia cambiata anche dentro...»
La mutata annuì leggermente. «Sai, ho avuto paura che ti fosse successo qualcosa...» disse cambiando discorso, la sua espressione si fece accigliata.
«Come sei dolce!» l'amica l'abbracciò di nuovo. «Per fortuna hanno attaccato solo quella zona di Manhattan, e io ho passato tutta la giornata a dormire...»
Dana la guardò incredula, poi scoppiò a riderle in faccia. «Sei la solita!»
Risero di gusto ancora per un po', Annie poi iniziò a farle innumerevoli domande sulla sua permanenza alla scuola, ci teneva soprattutto a sapere se vi era qualche bel mutato, fascinoso e magari single. La ragazza le raccontò tutto, degli altri ragazzi, dei professori, dei suoi allenamenti...
«Quindi ora li controlli?» domando incuriosita.
«Proprio così.»
«Fa vedere!»
Dana la guardò di sottecchi, poi scosse la testa rassegnata e sorrise.
«E non succede nulla?!» esclamò delusa.
La mutante le fece segno di guardare in alto: tutti i piccoli oggetti metallici della stanza stavano fluttuando sopra le loro teste. Annie era rimasta a bocca aperta.
«E questo non è niente...» disse Dana con spavalderia. «Riesco anche a sollevare un autobus, e inoltre ho scoperto di saper controllare anche i campi magnetici»
«Non ci credo!» disse Annie con la bocca semi spalancata, mentre con un dito spingeva via una graffetta che le svolazzava davanti al naso.
Continuarono a ridere e scherzare per tutta la giornata, finendo di raccontare tutti quello che era capitato in quel lungo anno di lontananza.
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More than a Feeling
ParanormalIn un mondo dove le persone con i superpoteri sono uscite allo scoperto, Dana desidera solo essere normale. L'incontro con Roger farà nascere in lei una nuova forza interiore e un sentimento che va oltre l'amore. (Liberamente ispirato all'universo M...