Progetto mitologico

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Alla fine della lezione esco e durante il tragitto verso casa noto Ottaviano che cammina. A malincuore lo raggiungo e lo fermo.
-Ottaviano dobbiamo iniziare il progetto e non mi farò rovinare quello più bello del mondo per colpa tua quindi dovremo vederci il pomeriggio per lavorarci-
-Il progetto più bello del mondo?-  mi chiede.
-Si. La mitologia mi affascina e voglio fare un progetto bellissimo. Quindi tu non me lo rovinerai-
-Beh,allora siamo in due. Adoro la mitologia e voglio fare un progetto fatto bene. Quindi non ci dobbiamo dare fastidio e dobbiamo....do..dobbiamo collaborare-
L'ha detto. L'ha davvero detto.
-Okay. Oggi mio padre non c'è quindi possiamo vederci a casa mia verso le 16:30?-
-Si ma...stai a casa da sola?-
-Ehm.. In teoria ci sono le cameriere ma.....-
-Ma non sono una bella compagnia visto che sono quasi invisibili- conclude lui.
-Si ma...come lo sai?-
-Perché anche io sto solo a casa con solo le cameriere-
-Ah. Comunque perché ti interessa se sono sola o no?-
-Perché anche io sto solo. Magari puoi pranzare da me così possiamo fare da me il progetto-
Oddio me l'ha chiesto veramente? O cazzo me l'ha chiesto veramente.
-O..okey. Se non disturbo....-
-Tanto le cameriere non se ne accorgeranno neanche-
-Okey andiamo-
Stiamo in silenzio durante tutto il tragitto. Spero di non diventare dello stesso colore dei miei capelli.

Casa sua è davvero lussuosa. Non come la mia ma ci si avvicina molto. Mi accompagna in una camera da ragazzo. Probabilmente la sua.
-Lascia pure qui le tue cose- dice con indifferenza. Mi sento in imbarazzo.
In stanza entra una cameriera.
-Signorino, vedo che ha invitato un'amica. Volevo farle sapere che stasera i suoi genitori torneranno tardi quindi cenerà solo. Comunque buon compleanno-
-Il mio compleanno era ieri Marie- dice Ottaviano con voce scocciata.
-Ops. Mi scusi per non essermene ricordata-
-Non se lo ricordano i miei genitori. Perché dovrebbe lei?-
La ragazza arrossisce e se ne va.
-Davvero i tuoi non ricordano il tuo compleanno?-
-Nessuno lo ricorda-
-Andiamo. Qualcuno ieri ti avrà fatto gli auguri-
-No Rachel. Ti ho già detto che nessuno se lo ricorda-
Dice mentre si sdraia sul suo letto. Mi dispiace per lui. No aspetta Rach,ti rendi conto che stai provando pena per lui? Tu non puoi. Lui ti odia e ti odi lui....giusto?
Giusto. Sento il rumore di una campanellina.
-È pronto il pranzo- mi dice lui.
Scendiamo e andiamo nella sala da pranzo.
Mangiamo in silenzio. Perché ho accetto? Mi sento in imbarazzo perché non so come rompere il ghiaccio.
-Per il progetto hai già in mente qualcosa?-
-Stavo pensando di parlare dei miti. Sia greci che romani. Ma di mitologia romana non so molto-
-A quella ci penso io. E quella grecia per me il problema-
-A qualla grecia ci penso io. Poi pensavo di parlare dell'oracolo di Apollo e dei libri....dei libri...dei libri....-
-I libri sibillini?-
-Si,quelli-
-Okey,per me va bene-
-Almeno ci troviamo daccordo su qualcosa e non abbiamo dovuto litigare- dico scoppiando a ridere e facendo ridere anche lui. Sto davvero mangiando e ridendo con lui? Da quando lo trovo simpatico? Questa cosa non va bene.
Finiamo di pranzare e torniamo su.
-Quali miti portiamo?- mi chiede.
-Magari la storia del Minotauro,il vello d'oro oppure il la storia del pomo della discordia-
Annuisce.
-Magari come miti romani portiamo la storia di Clelia-
-La storia di Clelia?- chiedo confusa.
Lui annuisce.
-Ma la racconti?- chiedo interessata. Non ho mai sentito un mito romano
-Okay....Clelia era una giovane romana che dimostrò il suo coraggio nel periodo in cui Roma era assediata da Porsenna, re degli Etruschi.
Gli Etruschi e i Romani avevano stipulato la pace ma Porsenna aveva chiesto nove fanciulle in ostaggio che puntualmente i Romani gli avevano consegnato. 
Le fanciulle ben presto scapparono dall’accampamento etrusco e si diressero verso il Tevere. Poiché non esisteva più il ponte Sublicio, Clelia, la ragazza che guidava il gruppo delle fuggitive, invitò le ragazze ad attraversare a nuoto il fiume. Tutte si gettarono in acqua senza temere il freddo. Intanto le sentinelle romane le aveva avvistate e, credendo che fossero dei nemici, diederl l’allarme.Condotte davanti ai consoli, furono rimandate a Porsenna per rispettare i patti. 
Porsenna interrogò Clelia che si era fatta avanti per dichiararsi colpevole di aver istigato le altre fanciulle a fuggire; ella rispose con fierezza alle domande affermando anche di non essersi pentita di ciò che aveva fatto e che anzi l’avrebbe di sicuro rifatto.
Il re restò ammirato dalla fierezza della ragazza e colpito dalla lealtà dei Romani per cui concesse a Clelia di ritornare a Roma e di portare con sé altre cinque ragazze. 
La sera stessa sei fanciulle poterono riabbracciare i genitori-
Io ho ascoltato la storia con interesse. È davvero un bel mito.
-Bello. Lo mettiamo mel progetto-
Iniziamo a lavorare finché non bussano alla porta. Marie entra.
-Signorina,lei deve restare a cena?-
Guardo l'ora e noto che sono le 21:12.
-Si, Rachel rimane a cena- risponde per me Ottaviano.
Marie esce.
-Perché hai risposto per me?-
-Perché non avresti risposto di si. Ed è tardi per andare a casa a piedi. Avverti tuo padre che resti a dormire da me. I miei tornano tardi quindi niente passaggio in macchina. A piedi non ti lascio andare- dice impassibile.
Mi hanno sorpreso le sue parole. Annuisco e basta.
Non doveva finire così...

 

 

   

Octachel||Storia di una ragazza che amava l'arte||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora